Avanza la gioventù comunista. Alle elezioni studentesche le liste sostenute dal FGC ottengono 119.000 voti
Fronte della Gioventù Comunista | gioventucomunista.it
18/01/2019
Le elezioni studentesche per i rappresentanti del Consiglio d'Istituto e della Consulta Provinciale nelle scuole superiori italiane sono giunte al termine. In questa competizione elettorale le liste organizzate e sostenute dal FGC sono state più di 300 da nord a sud della penisola, portando all'elezione di 410 rappresentanti in tutto il Paese, e di ben 7 presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti (Torino, Imperia, Parma, Venezia, Firenze, Livorno, Cosenza).
La gioventù comunista si attesta come una delle principali forze politiche giovanili per numero di eletti. Ivoti riportati direttamente nelle scuole corrispondono al 4,5%della popolazione studentesca complessiva. Percentuale che aumenta nettamente, sia nelle province con maggiore radicamento dell'organizzazione, sia all'interno delle assemblee provinciali, raggiungendo nella
consulte risultati particolarmente significativi anche in grandi città come Torino (72%), Venezia (57%), Firenze (58%) e Roma (21%).
È importante segnalare che questi risultati giungono in un quadro di difficoltà generale del movimento comunista nel nostro Paese e in tutto il continente europeo, e segnano un netto incremento rispetto alle precedenti elezioni sia in termini di voti assoluti, che di rappresentanti eletti. Solo per citare il dato più esemplificativo il FGC passa dall'aver eletto 3 presidenti di consulte nella scorsa tornata agli attuali 7, confermando per giunta tutte le precedenti presidenze, con un importante segnale di continuità.
«I risultati di questo autunno» dichiara Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC «segnano la crescita e l'avanzamento del Fronte della Gioventù Comunista e delle nostre parole d'ordine all'interno delle scuole. Questo è frutto innanzitutto del radicamento e della crescita della nostra organizzazione che con l'impegno dei suoi militanti è stata capace di presentarsi come una forza autorevole e alternativa al modello tradizionale di rappresentanza studentesca. Ma l'avanzata comunista è anche un segnale chiaro della consapevolezza di una parte importante delle nuove generazioni della necessità di una rottura con un modello di sistema che priva i giovani di un presente e un futuro dignitoso, costringendoli a una vita precaria e senza diritti. Non è il tempo dei trionfalismi, né del facile ottimismo, ma questi dati sono certamente un segnale importante».
Le liste comuniste hanno posto al centro dei loro programmi la rottura con le politiche del centro-sinistra e della destra, rifiutando qualsiasi tipo di compromesso al ribasso con i partiti corresponsabili del massacro sociale. Per questa ragione le liste comuniste e i loro rappresentanti sono spesso oggetto di attacco da parte del Ministero dell'Istruzione e da molte dirigenze scolastiche all'interno degli istituti. I tentativi per ostacolare l'attività dei comunisti negli organismi di rappresentanza sono diversi: dalle minacce di sfiducia sulla base di presunte "incompatibilità", fino ad alleanze politiche improbabili, come quelle tra centro-sinistra e destra fatte al solo scopo di impedire ai comunisti di ottenere seggi e vittorie. La risposta degli studenti non si è fatta aspettare, ribadendo con forza il loro sostegno ai nostri militanti presidenti di Consulta.
«Ai comunisti e a chi lotta non viene regalato nulla» afferma Simon Vial, responsabile nazionale scuola FGC «In questi anni il lavoro di radicamento e lotta nelle scuole ha permesso di costruire riconoscimento e apprezzamento nei confronti dei nostri militanti, anche nei luoghi dove storicamente le forze reazionarie e conservatrici potevano contare su un forte seguito. Abbiamo intrapreso in questi anni una strada per rivoluzionare gli organismi studenteschi. Siamo stati in grado di aprire dibattiti e discussioni tra gli studenti, proiettando l'attenzione generale sulla possibilità di un'alternativa tangibile alla rappresentanza attuale, spostando l'attenzione da un dibattito sterile focalizzato su questioni secondarie e sempre gestito dai partiti di governo, alla realtà concreta della condizione degli studenti. Per anni la rappresentanza studentesca è stata relegata a passerella per incontri istituzionali e organizzazione di feste studentesche. Grazie alla lotta di questi anni e all'impegno dei nostri militanti abbiamo posto al centro della discussione in gran parte d'Italia l'opposizione a un sistema scolastico classista, la denuncia della carenza strutturale di fondi alla scuola pubblica, la compromissione del diritto allo studio, la svendita dell'istruzione agli interessi dei privati attraverso l'alternanza scuola-lavoro, la mancanza di sicurezza per la condizione dell'edilizia scolastica, il peso che grava sulle famiglie attraverso i contributi e le spese per l'istruzione. Abbiamo reso nuovamente protagonisti gli studenti degli istituti tecnici e professionali, e le scuole di periferia in contesti che in precedenza li escludevano del tutto. Non ci stupiamo che, di fronte a tutto questo, le forze che governano e le organizzazioni giovanili che le sostengono, guardino di pessimo occhio il lavoro del FGC e il crescente consenso di cui gode. Questi risultati aprono la strada ad un modello di rappresentanza che vede la gioventù comunista come punto di riferimento per centinaia di migliaia di studenti di tutto il Paese, consenso che intendiamo trasformare in lotta aperta contro questo modello di istruzione e di società»
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