La crisi infinita dell'imperialismo porta con sé la necessità di un aumento delle spese militari e un "adeguamento" di tutte le strutture esistenti...
Oltre alla lotta per smantellare il Muos di Niscemi si deve aggiungere quella contro il nuovo centro di telecomunicazioni che gli Usa vogliono costruire dentro la base di Sigonella
da nomuos.info
Un secondo Muos
per colpa dei topi
Nel Mediterraneo
trasformato in cimitero c’è chi comunque è in grado di mettere su sistemi
sofisticatissimi di telecomunicazioni. Dopo il Muos di Niscemi, verrà
realizzato un altro megacentro di telecomunicazioni satellitari delle forze
armate Usa. Costerà 77 milioni e 400 mila dollari. Dove? A Sigonella, una delle
principali basi mondiali nota per le operazioni dei droni killer Usa. Le
motivazioni ufficiali del finanziamento? “Nel corso dei mesi invernali, gatti
selvatici e ratti trovano ingresso nell’edificio attraverso le condotte e le
tubature. Questi roditori strappano a morsi i cavi delle fibre ottiche, rompono
gli isolanti dall’esterno e poi divorano le fibre…”
Dopo il
MUOS di Niscemi, verrà realizzato in Sicilia un altro megacentro di
telecomunicazioni satellitari delle forze armate Usa. Il Dipartimento della
Difesa ha infatti chiesto al Congresso degli Stati Uniti d’America
l’autorizzazione alla spesa di 77
milioni e 400 mila dollari per costruire all’interno della stazione
aeronavale di Sigonella una “infrastruttura di telecomunicazione a più piani
che comprenda pure una facility per le informazioni sensibili e riservate (Sensitive
Compartmented Information Facility – SCIF)”.
“La nuova stazione di
telecomunicazioni nella NAS – Naval Air Station di Sigonella consentirà di
effettuare più sicure e affidabili telecomunicazioni vocali e dati,
classificate e non classificate, alle unità navali, sottomarine, aeree e
terrestri della Marina militare Usa, in
supporto delle sue operazioni reali e delle esercitazioni in tutto il mondo, nonché a quelle della coalizione alleata che intervengono nei teatri operativi”, spiega il Pentagono nella richiesta di stanziamento fondi per l’anno fiscale 2019-2020. “La nuova facility fornirà anche un’area per le telecomunicazioni satellitari, un’area per le attrezzature di sicurezza criptografica e per i sistemi meccanici e di generazione di energia elettrica. Questo progetto è finalizzato a rafforzare significativamente le capacità funzionali e il supporto operativo della base a favore dei sistemi strategici della Flotta Usa. L’installazione di terminali multibanda della Marina militare all’interno del nuovo edificio miglioreranno l’efficienza del sistema”.
supporto delle sue operazioni reali e delle esercitazioni in tutto il mondo, nonché a quelle della coalizione alleata che intervengono nei teatri operativi”, spiega il Pentagono nella richiesta di stanziamento fondi per l’anno fiscale 2019-2020. “La nuova facility fornirà anche un’area per le telecomunicazioni satellitari, un’area per le attrezzature di sicurezza criptografica e per i sistemi meccanici e di generazione di energia elettrica. Questo progetto è finalizzato a rafforzare significativamente le capacità funzionali e il supporto operativo della base a favore dei sistemi strategici della Flotta Usa. L’installazione di terminali multibanda della Marina militare all’interno del nuovo edificio miglioreranno l’efficienza del sistema”.
Secondo la scheda
progettuale presentata dal Dipartimento della Difesa, la
nuova infrastruttura di Sigonella includerà oltre al centro di
telecomunicazioni, alcune aree per la manutenzione e l’addestramento, spazi
amministrativi, caveu di sicurezza e per la protezione del cablaggio,
magazzini, un piano per le aree operative, una multimedia room con
capacità di video-teleconferenza e un’area protetta interna. “L’edificio verrà
protetto contro tutte le interferenze elettromagnetiche e Tempest (in gergo militare
le modalità di protezione e sicurezza dei materiali e delle apparecchiature di
telecomunicazioni che emettono radiazioni elettromagnetiche – EMR, NdA)”, riporta il
Dipartimento. “I sistemi di controllo dell’infrastruttura includeranno quelli
per la cybersecurity in accordo con i criteri odierni previsti dalla Difesa. I
sistemi informativi comprenderanno le apparecchiature per le telefonate di
sicurezza e non, per la trasmissione dei dati classificati e non, per le
comunicazioni televisive via cable. Si prevedono inoltre apparecchiature per la
radiofrequenza, le video-teleconferenze e la diffusione radio. Questo progetto
risponderà alle caratteristiche di protezione anti-terrorismo, antisisma e
antincendio, fornitura elettrica no stop, conversione delle frequenze,
ecc.”. Accanto al nuovo centro di
telecomunicazioni sorgerà pure un parcheggio per 200 veicoli circa.
Complessivamente le infrastrutture occuperanno una superficie di 6.607 metri
quadri, contro i 2.685 metri quadri attualmente occupati dall’odierno centro di
telecomunicazioni. “Quando il nuovo progetto sarà completato, verranno demoliti alcuni
edifici esistenti all’interno della base (si tratta di quelli identificati con
i numeri 581, 585, 580, 579, 750, 580TR4, 580TR3 e 580TR2) e le funzioni che
adesso vi sono ospitate saranno ricollocate nella nuova facility”, aggiunge il
Dipartimento della Difesa.
L’assegnazione
del contratto lavori è prevista entro l’agosto 2020, mentre la realizzazione
dovrebbe concludersi entro l’aprile 2024. “Le apparecchiature C4I ed elettroniche
associate a questo progetto saranno fornite da altri capitoli finanziari”,
spiegano i militari Usa. Nello specifico si prevede uno stanziamento aggiuntivo
di 57 milioni di dollari entro il 2023. “La stazione di telecomunicazione
esistente a NAS Sigonella è stata costruita nel 1966”, spiegano ancora i vertici
militari Usa. “L’edificio è di dimensioni assai ridotte e non soddisfa i
bisogni delle odierne tecnologie. Sono stati effettuati adeguamenti negli anni
nel tentativo di accrescere le capacità di telecomunicazione e ridurre i gap
dei sistemi elettrici e meccanici. Per i frequenti ammodernamenti delle
attrezzature di comunicazione e delle tecnologie informatiche, sono stati
richiesti diversi lavori nei locali nella facility che hanno comportato alti
costi e lo spreco di tempo utile. Con i costanti progressi nella tecnologia,
ulteriori adeguamenti e nuovi spazi operativi saranno ancora richiesti.
L’eventuale riconfigurazione dell’edificio esistente avrà come conseguenza la
distribuzione inadeguata del personale e ulteriori costi aggiuntivi. Verrà inoltre
limitato lo svolgimento delle attività operative della base e si comprometterà
la rapidità delle sue missioni”. Da qui, secondo il Pentagono, l’esigenza di
provvedere immediatamente alla costruzione di un novo di centro di
telecomunicazioni a Sigonella.
Davvero
singolari poi le altre motivazioni addotte per giustificare il finanziamento
del progetto. “L’inadeguatezza degli edifici esistenti causa carenza nella sicurezza
dei locali”, spiega il Dipartimento Usa. “Nel
corso dei mesi invernali, gatti selvatici e ratti trovano ingresso
nell’edificio attraverso le condotte e le tubature. Questi roditori strappano a
morsi i cavi delle fibre ottiche, rompono gli isolanti dall’esterno e poi
divorano le fibre, interrompendo così le comunicazioni. Inoltre essi diffondono
germi e malattie in tutto l’edifico rendendolo insalubre. L’edificio è connesso
inoltre al sistema fognario dell’Aeronautica militare italiana e spesso subisce
gli effetti delle eventuali perdite e le acque nere traboccano al suo interno.
L’area delle telecomunicazioni è connessa alla rete di distribuzione idrica
dell’Aeronautica italiana. L’acqua non è potabile e non è utilizzabile neanche
per lavarsi le mani, mentre la fornitura non è costante. È necessario
acquistare così acqua imbottigliata per poter bere e lavarsi le mani”. Come
dire, cioè, che i piccoli roditori e le fogne di Sigonella mettono
costantemente sotto scacco la potenza militare e nucleare più potente della
Terra….
Dalla scheda progettuale
si evince un altro dato a testimonianza che quello previsto a Sigonella non è
un mero ammodernamento del centro di telecomunicazione esistente ma un suo
rilevante potenziamento. Entro
la fine del 2023, infatti, con la nuova facility il personale statunitense di
stanza nella grande stazione aeronavale siciliana raggiungerà le 3.322 unità
contro le 3.021 unità censite il 30 settembre 2018 (l’aumento
previsto è dunque del 10 per cento). Inoltre, il valore degli immobili di
proprietà Usa a Sigonella, stimato lo scorso anno in 925.329.000 dollari,
grazie ai progetti previsti nei prossimi quattro si attesterà a 1.260.087.000
dollari. Rilevante anche la descrizione fatta dal Pentagono sulle principali
funzioni svolte dalla grande base siciliana. “Sigonella
è la maggiore installazione della US Navy nel Mediterraneo centrale ed è
utilizzata per il supporto logistico della Sesta Flotta e come base per lo
schieramento degli aerei per la guerra ai sottomarini (ASW). A Sigonella è
assegnato anche uno squadrone per il trasporto aereo della Marina nel teatro
mediterraneo, per missioni di trasporto carichi a bordo delle unità navali in
transito. La base opera in supporto ai velivoli tattici di stanza nelle
portaerei, ai voli cargo dell’Air Mobility Command (AMC) e ai voli passeggeri
del Military Airlift Command (MAC) dagli Stati Uniti d’America. Assicura
inoltre l’interfaccia logistica con la vicina baia di Augusta, utilizzata quale
pontile e deposito carburante e munizioni della Nato. Supporta infine gli
squadroni elicotteri da combattimento e sorveglianza”. I
vertici militari di Washington omettono tuttavia di ricordare come NAS
Sigonella sia da tempo pure una delle principali basi mondiali per le
operazioni dei droni killer e d’intelligence delle forze armate Usa…
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