Sta diventando una prassi comune dei padroni, da Whirlpool, ultimo al momento, a Mercatone Uno, a Blutec, ecc., di fare carta straccia di accordi, garanzie, con un governo e un Ministero che dà (ammortizzatori sociali) ma poi non può (non vuole) far rispettare neanche mezzi impegni perchè è al servizio dei padroni che "prendono i soldi, i benefici e scappano"; come sta diventando prassi dare gli "annunci" all'ultimo momento ai lavoratori. Le aziende si sentono forti e i sindacati confederali sono solo degli informati e informatori e le loro "proteste" - a fatti compiuti - non possono certo far paura.
La lotta degli operai e operaie, troppo in ritardo, non è per i padroni un "pericolo vero", deviata com'è fin da subito verso Roma e l'attesa di nuove fragili promesse.
Occorre da parte degli operai cambiare subito obiettivi e forme di lotta.
"Sono passati solo sette mesi dalla firma dell’accordo al ministero del Lavoro e ieri, quell’intesa, di fatto è stato violata, almeno questo è il punto di vista del ministero, dalla decisione unilaterale della multinazionale americana: «Procediamo con la riconversione del sito e la cessione del ramo d’azienda a una società terza in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali». L’annuncio, a sorpresa, è arrivato durante un incontro con le organizzazioni sindacali. La multinazionale non ha spiegato i dettagli, la tempistica della riconversione» ma ha ribadito che l’Italia resta strategica. Da qui la decisione di riconfermare il piano degli investimenti, 80 milioni sono già stati impegnati nei primi quattro mesi dell’anno
La lotta degli operai e operaie, troppo in ritardo, non è per i padroni un "pericolo vero", deviata com'è fin da subito verso Roma e l'attesa di nuove fragili promesse.
Occorre da parte degli operai cambiare subito obiettivi e forme di lotta.
"Sono passati solo sette mesi dalla firma dell’accordo al ministero del Lavoro e ieri, quell’intesa, di fatto è stato violata, almeno questo è il punto di vista del ministero, dalla decisione unilaterale della multinazionale americana: «Procediamo con la riconversione del sito e la cessione del ramo d’azienda a una società terza in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali». L’annuncio, a sorpresa, è arrivato durante un incontro con le organizzazioni sindacali. La multinazionale non ha spiegato i dettagli, la tempistica della riconversione» ma ha ribadito che l’Italia resta strategica. Da qui la decisione di riconfermare il piano degli investimenti, 80 milioni sono già stati impegnati nei primi quattro mesi dell’anno
A rischio 420 posti di lavoro e il futuro di altrettante famiglie. Immediato lo sciopero, che si è esteso anche agli altri stabilimenti italiani, e la richiesta di un intervento urgente del ministero. Il vicepremier, Luigi Di Maio, ha risposto su Facebook, convocando una riunione il 4 giugno. Poi dal ministero una nota anticipa la posizione del governo: «Si prefigura una deliberata violazione di quanto firmato dalle parti, firma a cui è seguita la concessione degli ammortizzatori sociali che avevano lo scopo di supportare il piano
industriale». Il Mise, dunque, «è pronto a rimettere in discussione l’intero piano industriale, chiedendo spiegazioni urgenti all’azienda e tutelando al 100% tutti i lavoratori».
industriale». Il Mise, dunque, «è pronto a rimettere in discussione l’intero piano industriale, chiedendo spiegazioni urgenti all’azienda e tutelando al 100% tutti i lavoratori».
Si vedrà. Quel che è certo è che in pochi giorni sono saltati, per scelte unilaterali delle imprese, accordi firmati al ministero - è il caso del fallimento di Mercatone Uno con 1800 posti di lavoro a rischio e migliaia di clienti beffati.
"Napoli tradita da Whirlpool - è l'accusa della Fiom-Cgil - Solo a ottobre scorso, con un accordo quadro sottoscritto in sede ministeriale, quindi con l'impegno anche del ministro Luigi Di Maio, Whirlpool aveva dato garanzie di investimenti e salvaguardia dell'occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo".
Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Uglm:
"Diamo per scontato che il governo chieda a Whirlpool di rispettare
l'accordo sottoscritto il 25 ottobre 2018 in sede istituzionale, non
solo per tutelare i lavoratori, ma anche perchè di quell'accordo fu
sottoscrittore anche lo stesso ministro".
"Noi non ci stiamo ai licenziamenti per delocalizzazione - dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil - dal momento che, tra l'altro, l'azienda usufruisce di tutto il sostegno possibile attraverso gli ammortizzatori sociali per la riorganizzazione dopo l'acquisizione di Indesit. Ora basta!".
Interviene anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "Napoli non può permettersi la perdita di 430 posti di lavoro, non può farlo dopo che l'azienda Whirlpool ha sottoscritto, solo sei mesi fa, un piano industriale che prevedeva investimenti fino al 2021 e l'aumento di ore di lavoro nello stabilimento napoletano come in quello di Carinaro; la vertenza riguarda inoltre anche 140 lavoratori dell'indotto nell'avellinese. È urgente e necessario che il Mise apra le porte a questa dolorosa vertenza e che riconosca la necessità del lavoro come una priorità del Mezzogiorno".
"Noi non ci stiamo ai licenziamenti per delocalizzazione - dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil - dal momento che, tra l'altro, l'azienda usufruisce di tutto il sostegno possibile attraverso gli ammortizzatori sociali per la riorganizzazione dopo l'acquisizione di Indesit. Ora basta!".
La nota della multinazionale
"Nei prossimi giorni, Whirlpool lavorerà con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e nazionali per definire tutti i dettagli e le tempistiche della riconversione, che saranno resi noti non appena possibile" scrive l'azienda nella nota relativamente al sito di Napoli. "Whirlpool - si legge nel comunicato - ha ribadito la strategicità dell'Italia all'interno della regione EMEA da un punto di vista industriale e commerciale e ha confermato le direttrici strategiche del Piano Industriale firmato lo scorso 25 ottobre presso il MISE; in particolare gli investimenti pari a 250 milioni per il triennio 2019-2021 in attività di innovazione, prodotto, processo e ricerca e sviluppo nei suoi siti industriali in Italia. Nei primi mesi del 2019 sono già stati allocati oltre 80 milioni di euro. Sono stati inoltre riconfermati per i siti di Cassinetta di Biandronno - VA (polo EMEA per i prodotti da incasso per le categorie freddo e cottura), Melano - AN (hub regionale per i piani cottura ad alta gamma) e Siena (dedicato alla produzione di congelatori orizzontali) la specializzazione in atto e i volumi produttivi e occupazionali previsti dal Piano Industriale firmato lo scorso ottobre. Il trasferimento a Comunanza (AP) della produzione delle lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia è stato altresì confermato. Il sito beneficerà quindi di un incremento dei volumi che porterà la produzione totale a oltre 800 mila unità".Interviene anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "Napoli non può permettersi la perdita di 430 posti di lavoro, non può farlo dopo che l'azienda Whirlpool ha sottoscritto, solo sei mesi fa, un piano industriale che prevedeva investimenti fino al 2021 e l'aumento di ore di lavoro nello stabilimento napoletano come in quello di Carinaro; la vertenza riguarda inoltre anche 140 lavoratori dell'indotto nell'avellinese. È urgente e necessario che il Mise apra le porte a questa dolorosa vertenza e che riconosca la necessità del lavoro come una priorità del Mezzogiorno".
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