mercoledì 5 giugno 2019

pc 5 giugno - Il prefetto di Siracusa non ritira l’ordinanza fascista che impedisce agli operai di manifestare davanti la fabbrica… il prefetto di Siracusa deve essere rimosso!

Nonostante il sit-in di protesta sotto la prefettura il Prefetto, Pizzi, non intende ritirare l’ordinanza con la quale vuole impedire agli operai dell’area industriale di manifestare, ordinanza che viola la costituzione e lede pesantemente gli interessi degli operai.
La “risposta” dei sindacati confederali non è servita fino a questo momento a cambiare la situazione, anzi dal resoconto della riunione sembra si siano arresi a questa iniziativa fascista! Sono gli operai, come sempre, che devono combattere direttamente questa battaglia...

IL PREFETTO DI SIRACUSA DEVE ESSERE RIMOSSO!


RIFLETTORI PUNTATI ANCHE SUGLI APPALTI
Siracusa, stop ai blocchi in zona industriale: Cgil, Cisl e Uil al tavolo del prefetto Pizzi
Alosi, Sanzaro e Munafó: “siamo convinti che questa posizione ferma da parte del prefetto complichi le cose anziché risolverle”
Immagine di repertorio
Si è svolto questa mattina l’incontro fra le organizzazioni sindacali e la massima
autorità territoriale dopo il provvedimento prefettizio di qualche settimana fa sulla impossibilità di svolgere manifestazioni nell’area industriale. I tre segretari Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, al termine dell’incontro, hanno ribadito la distanza emersa fra le posizioni, “anche se – sottolineano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – è stato quantomeno instaurato un dialogo. In merito all’ordinanza, il prefetto difende la legittimità del provvedimento, noi diamo una lettura sociale che va nella direzione contraria – ribadiscono Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò -, tuttavia al di là del confronto netto, siamo entrati nel merito delle questioni anche per capire da dove scaturiscano le tensioni. In sostanza, confidiamo sul fatto, fermo restando la differenza di vedute, di avviare un ragionamento secondo il quale sia possibile affrontare il tema degli appalti a monte, per evitare il ripetersi di tensioni”.
Cgil, Cisl e Uil, dunque, auspicano un nuovo dialogo con il prefetto Pizzi “perché il tema degli appalti è la madre di tutte le battaglie e pur rimanendo fermi su posizioni che oggi sono alquanto lontane, siamo riusciti a parlarne e chissà che dal dialogo non emergano soluzioni al vero motivo per cui scaturiscono le tensioni sull’area industriale. Una cosa è certa: continueremo a chiedere interlocuzioni e sollecitazioni alla prefettura, poiché siamo convinti che questa posizione ferma da parte del prefetto complichi le cose anziché risolverle. E noi chiediamo di risolvere un problema che rischia di diventare sociale”.

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