Sono
tre le organizzazioni di “caporalato” scoperte e denunciate
finora nel nostro territorio. Almeno, quelle che hanno avuto gli
onori delle stampe!
Con
una conferenza stampa, convocata mesi dopo i fatti – a cui non
siamo stati invitati – è stata illustrata l’operazione condotta
da Ispettorato del Lavoro, carabinieri e polizia municipale di
Alessandria, contro un’organizzazione delinquenziale – a dire il
vero, un ibrido tra caporalato e commercianti – che acquistava da
proprietari dei terreni situati
tra Spinetta Marengo e Pozzol Formigaro, pomodori da raccogliere in campo, li faceva raccogliere da migranti e rifugiati che portava in loco a cottimo (addirittura, mezzo euro a cassetta!), per poi rivendere il tutto al mercato ortofrutticolo di Milano.
tra Spinetta Marengo e Pozzol Formigaro, pomodori da raccogliere in campo, li faceva raccogliere da migranti e rifugiati che portava in loco a cottimo (addirittura, mezzo euro a cassetta!), per poi rivendere il tutto al mercato ortofrutticolo di Milano.
Aspettiamo
che vengano resi noti i nomi di questi campioni dello sfruttamento
lavorativo, compresi i nomi dei proprietari dei campi che si
prestavano a tale gioco, per i quali c’è una responsabilità in
solido.
E’
solo dopo la straordinaria lotta dei braccianti marocchini
dell’azienda agricola Lazzaro Bruno e Mauro e la nascita del
Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia che si sono accesi i
riflettori sulla condizione lavorativa di grave sfruttamento e di
vera e propria schiavitù dei braccianti immigrati nella nostra zona,
situazione del tutto simile a quella delle tante Rosarno sparse per
mezz’Italia, Nord compreso, come i fatti odierni stanno a
dimostrare.
In questa vicenda specifica,
risultano coinvolte anche ospiti delle cooperative di richiedenti
asilo: nessuno sapeva nulla?
Nell’apprezzare
comunque il valore di tale operazione, cogliamo l’occasione per
chiedere conto anche delle passate vicende, a tal proposito: che fine
ha fatto l’operazione contro il primo caporale scoperto a
Castelnuovo Scrivia, tale Rachid El Farchiui, che disponeva di una
pseudo – cooperativa in cui erano occupati una quarantina di
braccianti marocchini che venivano impiegati, su richiesta dei
padroni delle aziende agricole, nelle campagne dell’alessandrino e
del pavese? E che fine ha fatto la denuncia contro la Ruma Coop di
via Campi, 17, in Alessandria, di proprietà di Dimitrovski Jose e
Dimitrovska Snezana che, dopo aver ingaggiato decine di braccianti
all’alba, nel piazzale antistante la sede della pseudo-cooperativa,
li trasportava in aziende agricole delle Langhe e dell’astigiano,
per lavorare in quelle vigne, che sono patrimonio dell’Unesco?
Nulla
si è più saputo rispetto a tali vicende. A che punto stanno gli
“iter” giudiziari? Ci saranno condanne esemplari, oppure si
passerà all’ennesimo patteggiamento, come già avvenuto per i casi
Lazzaro e Angeleri, nel recente passato?
Inoltre,
dopo le dichiarazioni del Sindaco di Alessandria – ovvero che tali
situazioni sarebbero “figlie dell’immigrazione incontrollata” –
ci teniamo a ribadire che i responsabili di questo sistema di
sfruttamento, sono le aziende che utilizzano tali metodi, nonché la
GDO che da esse soi rifornisce e, non da ultimo, tutti i partiti che
costruiscono le campagne elettorali sulla sicurezza, gridando
all’invasione, ma, che di fatto, creano, con le loro leggi
repressive, una situazione di estrema fragilità, in cui aggredire i
più deboli e legittimare lo sfruttamento che fingono di combattere.
Vergognosa ipocrisia da rigettare, senza si e senza ma!
Insieme
all’impegno quotidiano per garantire diritti e dignità ai
braccianti, ai migranti e ai lavoratori tutti, come Presidio
permanente di Castelnuovo Scrivia faremo quanto in nostro potere per
denunciare queste situazioni lavorative di semischiavitù nel nostro
ricco Nord, per tutelare chi denuncia, per organizzare lotte e
vertenze al fine di imporre ai padroni i minimi salariali, il diritto
alla malattia, alla disoccupazione per gli stagionali, le pause, gli
alloggi dignitosi e il rispetto dei contratti in generale.
Prima
gli sfruttati!
Castelnuovo
Scrivia, 18 novembre 2018
Presidio
permanente di Castelnuovo Scrivia
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