Ma basta con l'insopportabile tricolore... La bandiera dei lavoratori in lotta è rossa!
Pernigotti, agli operai l'avvertimento degli ex colleghi di Bistefani
Oggi i dipendenti della fabbrica casalese, chiusa due anni fa, hanno incontrato i colleghi di Novi Ligure: "Non credete alle rilocalizzazioni: alla fine quasi nessuno riesce a trasferirsi". Presente anche una delegazione dei metalmeccanici Ilva e Bundy. Intanto si lavora a un corteo e a uno spettacolo con Claudio Lauretta
NOVI LIGURE – I dipendenti della
Pernigotti non mollano: anche stamattina erano davanti ai cancelli della
fabbrica nonostante la richiesta di sgombero avanzata ieri
dall’azienda, sul
presupposto che l’occupazione dello stabilimento avrebbe di fatto bloccato la produzione. Un termine – occupazione – che i sindacati non vogliono usare: «Alla Pernigotti i dipendenti sono in sciopero a oltranza e sono riuniti in assemblea permanente». D’altronde, di produzione da bloccare sostanzialmente non ce n’è e la mossa di Pernigotti rischia solo di esacerbare gli animi dei lavoratori che da più di due settimane hanno dato vita a una protesta vivace
Questa mattina a portare la propria solidarietà sono arrivati i metalmeccanici dell’Ilva di Novi e della Bundy Refrigeration di Borghetto Borbera. C’era anche una rappresentanza di ex lavoratori della Bistefani di Casale – dove si producevano i biscotti krumiri – che hanno lanciato un avvertimento ai colleghi novesi. «La fabbrica di Villanova Monferrato è stata chiusa nel 2016 e la produzione trasferita nella sede centrale della Bauli a Castel d’Azzano, nel veronese – hanno raccontato – Ai dipendenti è stato offerto un incentivo per trasferirsi. Molti pur di non perdere il lavoro l’hanno fatto, ma poi si sono resi conto che non era una scelta economicamente sostenibile sul lungo periodo». Morale: su 112 lavoratori solo una dozzina sta ancora lavorando nello stabilimento Bauli, gli altri sono tornati a casa.
presupposto che l’occupazione dello stabilimento avrebbe di fatto bloccato la produzione. Un termine – occupazione – che i sindacati non vogliono usare: «Alla Pernigotti i dipendenti sono in sciopero a oltranza e sono riuniti in assemblea permanente». D’altronde, di produzione da bloccare sostanzialmente non ce n’è e la mossa di Pernigotti rischia solo di esacerbare gli animi dei lavoratori che da più di due settimane hanno dato vita a una protesta vivace
Questa mattina a portare la propria solidarietà sono arrivati i metalmeccanici dell’Ilva di Novi e della Bundy Refrigeration di Borghetto Borbera. C’era anche una rappresentanza di ex lavoratori della Bistefani di Casale – dove si producevano i biscotti krumiri – che hanno lanciato un avvertimento ai colleghi novesi. «La fabbrica di Villanova Monferrato è stata chiusa nel 2016 e la produzione trasferita nella sede centrale della Bauli a Castel d’Azzano, nel veronese – hanno raccontato – Ai dipendenti è stato offerto un incentivo per trasferirsi. Molti pur di non perdere il lavoro l’hanno fatto, ma poi si sono resi conto che non era una scelta economicamente sostenibile sul lungo periodo». Morale: su 112 lavoratori solo una dozzina sta ancora lavorando nello stabilimento Bauli, gli altri sono tornati a casa.
Nessun commento:
Posta un commento