“Il nostro non è che un semplice
accenno alle condizioni materiali in cui viene compiuto il lavoro di fabbrica. Tutti
i sensi sono lesi egualmente dalla temperatura aumentata artificiosamente, dall’atmosfera
impregnata delle scorie delle materie prime, dal chiasso assordante, ecc.
astrazione fatta dal pericolo di morte che si cela nell’ammucchiamento di
macchine una vicinissima all’altra, il quale produce, con la regolarità del
susseguirsi delle stagioni, i propri
bollettini industriali di battaglia.
“L’economizzazione dei mezzi sociali di produzione, che giunge a
maturazione come in una serra soltanto nel sistema di fabbrica, diviene allo
stesso tempo, nelle mani del capitale, depredazione sistematica delle condizioni di
vita dell’operaio durante il lavoro, dello spazio, dell’aria, della
luce e dei mezzi personali di difesa contro le circostanze implicanti il pericolo di morte o antiigieniche del processo di produzione
, per non parlare dei provvedimenti miranti alla comodità dell’operaio. Ha torto
il Fourier a chiamare le fabbriche ‘ergastoli
mitigati’”?
(Karl Marx, Il Capitale, critica
dell’economia politica, 1867 )
***
Amianto, in Sicilia 600 morti in un anno
Il dossier dell'Ona sui rischi da asbesto: negli ultimi
vent'anni 12mila decessi
Sono 600 i decessi per amianto registrati in Sicilia nel
2017: tra i morti ci sono operai impegnati nei maggiori poli industriali, loro
parenti ma anche persone che non hanno mai lavorato in fabbrica ma erano
residenti nelle zone a ridosso degli stabilimenti. E' quanto sostiene una
ricerca dell'Ona, l'Osservatorio nazionale amianto diretto dall'avvocato Ezio
Bonanni, che a Gela ha presentato un
dossier specifico da asbesto sui rischi lavorativi e ambientali nei petrolchimici in Italia.
dossier specifico da asbesto sui rischi lavorativi e ambientali nei petrolchimici in Italia.
E' risultato che degli ultimi 600 decessi, 100 sono avvenuti
per mesotelioma e figurano così ripartiti: 20 per l'area industriale di Gela,
25 in quella di Priolo, 20 a Milazzo, 30 ai cantieri navali di Palermo, tre a
Termini Imerese tra i dipendenti di un'azienda che produce abbigliamento
ignifugo, e due tra i dipendenti di una ditta di San Cataldo (in provincia di
Caltanissetta) che costruiva serbatoi e vasche in cemento-amianto. I restanti 500
sarebbero avvenuti per tumori sempre da amianto all'apparato respiratorio,
all'apparto digerente e alle ovaie.
Secondo l'Ona salgono così a 12mila i decessi negli ultimi
20 anni per varie forme di cancro legate all'asbesto. Il dossier che ha censito
la mortalità da amianto nelle aree delle raffinerie e negli stabilimenti di
chimica e petrolchimica in Italia ha permesso di accertare che nel 2017 i
decessi per esposizione all'amianto sono stati 3.500 di cui 868 per
mesotelioma. "La condizione di rischio dovuta all'utilizzo di amianto e
altre agenti patogeni e cancerogeni in assenza di cautele - ha detto Bonanni -
ha determinato casi di mesotelioma e altre patologie anche tra coloro che mai
hanno messo piede nei singoli petrolchimici. "Per questi motivi - ha
aggiunto - l'Ona si è rivolto a tutte le autorità affinché tutti i siti siano
immediatamente bonificati, a partire da Gela e Siracusa e si emettano degli
atti di indirizzo ministeriali affinché i lavoratori esposti possano ottenere
il riconoscimento dei benefici contributivi utili al
prepensionamento".
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/11/17/news/amianto_in_sicilia_600_morti_in_un_anno-211922222/
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