Venerdì 23 novembre ore 17,30
Presidio in via Etnea, angolo via Prefettura Catania
Il
decreto Salvini parte da un assunto falso e cioè che coloro che hanno
diritto alla protezione umanitaria siano dei “falsi profughi”. Questo
perché scappano da paesi nei quali “non c’è nessuna guerra”, come ripete
ossessivamente. Il diritto a ricevere protezione, però, non è
subordinato all’esistenza di guerre nel paese dal quale si scappa, ma
alla storia individuale del richiedente asilo. L’articolo 10 della
nostra Costituzione prescrive infatti che ha diritto d’asilo in Italia
il cittadino straniero «al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo
esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione
italiana». Il decreto Salvini, al primo articolo, cancella la protezione
umanitaria (in vigore in 20 paesi su 28 dell’Unione Europea) e la
sostituisce con un coacervo di altre protezioni, confusionarie, di
difficile interpretazione e quindi di difficile applicazione. Partendo
sempre dal medesimo assunto, la seconda applicazione non poteva che
essere la cancellazione del Sistema Protezione Richiedenti Asilo e
Rifugiati (Sprar), e cioè il sistema di accoglienza pubblico che offre
maggiori garanzie dal punto di vista della presa in carico della persona
e della sua autonomia. Lo Sprar non esisterà più perché verranno
espulsi dal sistema tutti i richiedenti asilo, anche coloro che sono
considerati vulnerabili: «i disabili, gli anziani, le donne in stato di
gravidanza, le vittime della tratta di esseri umani, le persone affette
da gravi malattie, le persone per le quali è stato accertato che hanno
subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica,
fisica o legata
all’orientamento sessuale, le vittime di mutilazioni
genitali». Dallo Sprar verranno espulsi anche coloro che saranno
titolari delle sei fattispecie che sostituiranno la protezione
umanitaria. Tutti questi soggetti sono destinati a strutture di fatto
affidate ai privati, sulle quali si sono concentrati scandali e
indagini, a partire dai Cara (vedi la vergognosa realtà del megaCara di
Mineo) e dai Cas. Nello Sprar resteranno solamente titolari di
protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Tra
eliminazione della protezione internazionale, smantellamento dello
Sprar, investimento nelle espulsioni il finale sembra già scritto:
maggiore irregolarità, più persone che cadranno in situazioni di
marginalità. Per concludere, in spregio alla mobilitazione per lo ius
soli, che negli anni scorsi ha percorso l’Italia, il decreto estremizza
il concetto di ius sanguinis, introducendo la «revoca della
cittadinanza», da applicarsi a chi compie reati connessi con il
terrorismo.Pensare che la cittadinanza sia una concessione allo
straniero e non un diritto da riconoscere svela il disegno di fondo: uno
straniero non potrà mai essere veramente italiano perché non ha ”sangue
italiano”. Infine, un altro mostro giuridico: al richiedente asilo che
dovesse essere investito da un procedimento penale per ipotesi di reato
legate alla sicurezza dello Stato (non condannato!) viene bloccato
l’iter per il riconoscimento dell’asilo ed è tenuto ad abbandonare il
paese. Si configura in primo luogo una violazione dell’art. 27 della
Costituzione secondo il quale “L’imputato non è considerato colpevole
sino alla condanna definitiva”. Sono chiari dunque i profili di
incostituzionalità e la volontà di fare a pezzi la parte migliore
rimasta del sistema di accoglienza, per investire decisamente sulla
gestione emergenziale e straordinaria che negli anni ha coinvolto la
criminalità organizzata nel megabusiness della pseudo-accoglienza. Ed è
proprio esasperando fratricide guerre fra poveri ed ai poveri che
l’attuale ministro dell’Interno ha costruito e visto crescere il proprio
consenso. Consideriamo una grave provocazione il recente sequestro
della nave umanitaria Aquarius per un’inchiesta sullo “smaltimento
illecito di rifiuti”.
A Catania le comunità migranti hanno lottato
per anni contro la sanatoria-truffa e l’estate scorsa in migliaia
abbiamo manifestato contro la micidiale agenzia europea Frontex e per la
liberazione dei 177 migranti sequestrati nella Diciotti. In una città
saccheggiata da un’imprenditoria vorace, clientele, potere mafioso,
privatizzazioni dei beni comuni, sta per arrivare l’inverno ed aumentano
sempre più i senza fissa dimora, sia migranti che catanesi, abbandonati
e perseguitati da un’amministrazione oramai in dissesto (che però
rinnova il comodato d’uso gratuito per 3 anni dell’ex monastero S.
Chiara a Frontex). Costruiamo, uniti ed indivisibili, una nuova stagione
di mobilitazioni autorganizzate ed antirazziste per riprendere in mano
il nostro futuro.
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