La
maggiorparte degli effetti concreti che potrebbero andar bene ai
lavoratori precari non saranno attuati dai padroni e al massimo
daranno vita a un numero rilevante di ricorsi legali.
D’altra
parte lo Slai cobas sc si batte per l’unità di classe, per il
fronte unito di operai, precari, disoccupati e rigetta la politica di
divisione di questo governo che vuole usare alcuni provvedimenti
fintamente a favore per dividere i lavoratori e ottenere la sua base
di consenso alla sua politica generale che si fonda sull’interesse
delle imprese, dei padroni, sulla riduzione delle tasse per i
padroni, sul sostegno ai padroni italiani nella contesa mondiale che
è in corso.
Per
questo lo Slai cobas sc non è affatto d’accordo con la “caccia”
agli incontri con questo governo, con Di Maio che alcuni sindacati di
base, principalmente l’Usb, e alcuni gruppi di
lavoratori vanno facendo in maniera ostentata ed elemosinante.
lavoratori vanno facendo in maniera ostentata ed elemosinante.
Abbiamo
detto fin dall’inizio, con la nascita di questo governo
fascio-razzista-populista, al servizio dei padroni, il problema
centrale che ha il sindacalismo di base e di classe è quello
innanzitutto di costruire la sua unità, le sue lotte per combattere,
rovesciare questo governo.
Senza
l’unità, la polarizzazione di classe, la corsa agli incontri o la
corsa alla dichiarazione di “scioperi generali”, è assolutamente
perdente.
Di
conseguenza, su questo sin da settembre bisognerà dare battaglia. Se
la lotta è principale, nei confronti di padroni e governo, l’unità
di classe è fondamentale perché la lotta stessa possa avere peso e
prospettiva e infine risultati concreti.
Padroni
e governo sono uniti sull’essenziale, e il ruolo di Salvini e Di
Maio è un gioco delle parti, al loro servizio.
I
sindacati confederali si muovono lungo la continuità con la linea di
collaborazione e anche tra di loro è in corso un riposizionamento,
non per dare forza ai lavoratori ma per avere peso con l’attuale
governo.
Questo
fa sì che ci siano in realtà le condizioni perchè il sindacalismo
di classe e di base si unisca e costruisca socialmente un’alternativa
alla politica di questo governo.
Ma
questo richiede necessariamente una lotta aperta nelle fila del
sindacalismo di base e di classe perché si separi il grano
dall’olio. Questo governo, per il suo carattere fascio-populista,
rende ancora più chiaro che la cosiddetta “neutralità” del
sindacato è solo il modo per essere conciliante e dalla parte di
questo governo. L’indifferentismo politico, seminato ampiamente
nello stesso sindacalismo di base, è servito alla vittoria dei
fascio populisti, ed è stata l’altra faccia e il compagno di
strada del collaborazionismo confederale che ha spianato la strada
all’affermazione tra le fila dei lavoratori delle idee reazionarie
che fanno da base di questo governo.
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