sabato 14 luglio 2018

pc 14 luglio - IL VERTICE NATO di BRUXELLES - Editoriale PRIMA PARTE

Prima parte

Il Vertice Nato è stato un’indegna gazzarra, nel quale è difficile distinguere ciò che è vero e ciò che è propaganda, ciò che fa parte dello stile impresso a tutte le relazioni internazionali e ai Vertici dal “Salvini d’America” Trump e ciò che invece sottintende a cambiamenti di fondo in atto nell’Alleanza dentro la nuova fase della situazione internazionale.
Ma dove c’è il fumo c’è anche l’arrosto. Il “fumo” è lo scomposto agitarsi di Trump, il suo dire una cosa di giorno e un’altra di notte, il suo degrado umano e pratico che lo fa passare da “dottor stranamore” a un pagliaccio in libera uscita.

La profondità della crisi economica mondiale, ben lungi dall’esistenza di una ripresa, l’acuta guerra commerciale, che esisteva sotto traccia da tempo ed ora è esplosa, mostrano la profondità della crisi ma non la caduta dell’impero americano.
L’imperialismo Usa con le guerre è diventato dominio attuale di un’unica superpotenza e solo attraverso la guerra può trasformarsi in un nuovo ordine mondiale e in un assetto multipolare differente.
Con troppa facilità si descrive il mondo come già caratterizzato da uno scontro tra Usa/Cina, con
troppa facilità si liquida l’orso imperialista russo e con facilità si è inventato un imperialismo europeo che sia già un blocco europeo che contende il mondo agli Usa.
L’elefante fascio-imperialista Trump porta a nudo le contraddizioni, le acutizza, le commercializza, ma facendo così non ha nessuna chance di portare a casa veri risultati.
Come un elefante nella cristalleria, dove l’imperialismo Usa di Trump mette le mani, i problemi non si risolvono ma si acutizzano, e ora come ora si traducono – vedi Gerusalemme/Israele – in un mare di morti e sconfitte materiali. Sulla Corea occorre un ragionamento un po' più complesso che non entra nell’economia di questo articolo.
E’ chiaro che in un contesto di questo genere, ogni Vertice, sia esso G20, G7, e quelli, tutta sostanza come i Vertici Nato, finiscono in una gazzarra, in accordi improbabili o impraticabili e in puntate di una farsa che purtroppo non può che finire in tragedia.

Tornando ai dati veri della questione, questo Vertice ha messo in luce innanzitutto l’effettiva dinamica delle spese militari e della ripartizione tra i membri Nato.
Obama aveva già indicato e Trump aveva già imposto l’aumento delle spese militari del 2% a tutti i paesi membri della Nato e in particolare a tutti i paesi europei, obiettivo che nessun paese ha raggiunto nella sostanza, anche se pressoché tutti i paesi hanno aumentato le loro spese militari.
Su questo, alla fin fine, i paesi europei non avrebbero grandi problemi. E’ chiaro che il governo del proprio dominio imperialista da difendere o espandere richiede più armi, più interventi militari, più spese militari – Trump o non Trump. Là dove le pretese di Trump, invece, trovano una reale opposizione è quando l’imperialismo Usa chiede che anche il commercio delle armi sia indirizzato a loro favore più di quanto lo sia già; chiede che l’uso delle spese militari e dell’esercito nelle varie sfere del dominio imperialista delle guerre in corso, dei focolai di tensione, siano sostanzialmente corrispondenti agli interessi prevalenti Usa e secondo il comando Usa.
Non solo, ma dietro le spese militari avanza la “visione militare” di tutte le sfere dell’economia mondiale e degli interessi mondiali – vedi la centrale questione delle fonti di energia e l’importanza strategica dell’oleodotto Nord Stream, basato obiettivamente sull’asse Germania/Russia, che per l'inmperialismo Usa non sa da fare.
In questo quadro Trump non può pensare che gli interessi USA, e la sua oscillazione dinamica del rapporto Usa/Russia, possano essere gli stessi dei paesi imperialisti europei e degli altri imperialismi nel mondo.

In questo Vertice Trump si è esibito in una serie continua di provocazioni, fino alla minaccia di mollare tutto e uscirsene dall’Alleanza Atlantica - una vera boutade!
Chiaramente in questo clima è finito il tempo degli sherpa. Gli esiti del Vertice NATO sono davvero da attendere più nei fatti che avverranno nelle prossime settimane, che negli articoli e nelle parole che si sono spese al termine di esso.

Cercando di guardare ai fatti, il Vertice ha sancito un ulteriore aumento delle spese militari.
Trump aveva sparato il 4%, probabilmente porta a casa il famoso 2%, già previsto per il 2024 nel Vertice Nato in Galles, che non è poco in termini di miliardi, soprattutto se pensiamo allo stato effettivo dell’economia dei singoli paesi imperialisti coinvolti nella crisi.
Peraltro Trump pensa anche di aver portato a casa – lo indica un articolo su 'La Stampa' – un aumento della vendita degli armamenti prodotti dagli Usa.
Circa, poi, il rafforzamento effettivo dell’Alleanza nella contesa con la Russia e nella espansione della suaazione unitaria, a dir la verità i risultati sono tutti da vedere; sembrerebbe, anzi, abbastanza grottesco che alla fine l’amico vero sia risultato, anche nella sua conferenza stampa, l’avvocaticchio che guida il governo fascio-populista Salvini/Di Maio.
Ma il gioco verso l’Italia è fin troppo scoperto. Come scrive La Stampa: “Trump non ha attaccato ma ha elogiato Roma perché la considera una sponda utile per la sua politica divisiva in Europa”. Il destino dei governi reazionari italiani è sempre quello di essere servi di qualcuno, e servi dei servi è ancor meglio, dai servi dei nazisti dai tempi di Mussolini, ai servi americani anti Europa del governo Salvini/Di Maio.

Ma se ha portato a casa solo l’Italia, qualche problema Trump, e ancor più l’establishment americano, se lo dovrebbe porre. A volte fatti secondari danno il senso della cosa.

Quando Trump è arrivato per il Vertice a Bruxelles, per l’esattezza all’aereoporto militare di Melsbroek, non l’ha accolto nessuno. La stampa ha detto perché c’era la partita Francia-Belgio dei Mondiali. Il Ministro degli Esteri del governo belga era addirittura in Russia. A ricevere, quindi, il tracotante presidente è toccato ad un ambasciatore di seconda schiera, capo del protocollo.

Il finale del Vertice ha sfiorato la caricatura. Vi doveva essere una festa che non c’è stata. Trump è sembrato mentalmente un dissociato. Tutti hanno detto alla fine che Trump si trova meglio con Putin, e, stando a quello che abbiamo visto, ancor meglio con Kim - Corea; mentre nel Vertice la situazione era, si potrebbe dire, drammatica ma non seria, ben oltre la crisi di un’egemonia.

Tornando al punto:una questione seria è davvero il gasdotto Nord Stream 2, l’inevitabile asse russo-tedesco che manda in crisi tutta la situazione che si è andata determinando dalla Polonia ai Paesi baltici. Qui c’è l’”arrosto”.
Commentatori mondiali utilizzano forse per la prima volta la definizione di: “blocco della Gerussia”, come potente concorrente. Se guerra deve essere, è bene che si cominci a capire di che guerra si tratta. Dietro le guerre imperialiste c’è l’economia, e dentro l’economia finché vive il sistema imperialista ci sono i profitti.

Su tutto questo la questione Italia è meno secondaria di quanto sembri...

continua

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