sabato 14 luglio 2018

pc 14 luglio - LO SCIOPERO DELLE DONNE NON SI TOCCA LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA! Solidarietà

Dal blog femminismorivoluzionario

Milano, Bergamo, Brescia.
Noi c'eravamo e lo rivendichiamo.
Solidarietà allo slai Cobas sc!

I FATTI
La Commissione di garanzia scioperi a giugno aveva notificato allo Slai cobas per il sindacato di classe, che aveva indetto a livello nazionale e in tutti i settori lo sciopero delle donne dell'8 marzo, l'avvio di un provvedimento sanzionatorio, per non aver accettato la franchigia elettorale (per le sciagurate elezioni del 4 marzo) che voleva porre un limite allo sciopero delle donne e introduceva di fatto una discriminazione tra le lavoratrici. 

L'11 luglio, vi è stata presso la Commissione Garanzia Scioperi l'audizione della rappresentante dello Slai cobas per il sindacato di classe, che ha ribadito la necessità, giustezza della proclamazione dello sciopero in tutti i settori in cui stanno lavoratrici, nessuno escluso.
Questo sciopero – ha detto - non poteva essere considerato uno sciopero ordinario, per cui sarebbe stato possibile spostare la data affinché non agisse la franchigia elettorale per alcuni settori di lavoratrici, doveva essere fatto per forza nella giornata dell’8 marzo, per il grande significato di questa giornata in cui in tutto il mondo le donne scendevano in sciopero.
Era, quindi, uno sciopero irripetibile. Ed escludere dei settori lavorativi avrebbe significato porre una discriminazione verso alcune lavoratrici, mettere in discussione l’unità e l’uguaglianza di tutte le donne lavoratrici, e nell’8 marzo non ci potevano essere divisioni tra lavoratrici/donne con più o meno diritti.
Ha inoltre aggiunto che la CGS, a fronte della nostra nota del 6.2.18 che concludeva: “In questo senso chiediamo di non applicare in senso meramente burocratico le regole della franchigia (fermo restando che lo sciopero avviene comunque al 4° giorno successivo le elezioni del 4 marzo)”, non ha fatto seguire alcuna risposta facendo intendere che vi era “silenzio-assenso”, ma facendo giungere ben 4 mesi dopo la delibera dell'apertura del provvedimento.
Infine lo Slai cobas sc ha detto che non poteva comunque non rispettare la decisione che in ben due assemblee nazionali aveva espresso la maggioranza delle donne: nessuna restrizione allo sciopero delle donne. Perchè è linea e principio dello Slai cobas sc non decidere sulla testa e indipendentemente dalle lavoratrici. E in questo caso, a maggior ragione, cosa doveva contare di più: l'accettazione di una applicazione burocratica della legge (che noi fin dal suo nascere contestiamo) o la volontà delle donne di scendere in sciopero?

Il presidente e i 3 rappresentanti della CGS presenti all'audizione, pur dichiarando che il numero delle partecipanti allo sciopero dell'8 marzo nei settori oggetto della franchigia non aveva creato disservizi (purtroppo, diciamo noi...), e ammettendo che non avevano risposto alla nostra nota di richiesta di esonero dalla franchigia elettorale (si trattava poi solo di un giorno, non di tutto il periodo della franchigia), hanno, però, teso a sottolineare che il rispetto dei limiti di legge è un segno di civiltà, di rispetto dei cittadini.
Ma su questo è chiaro che sono altri i criteri di “civiltà” e di “rispetto dei cittadini” che noi abbiamo.
Ma è venuto fuori anche altro in questa riunione di audizione, che probabilmente sarà l’argomentazione principale che la CGS utilizzerà se applicherà la sanzione contro lo Slai cobas sc. Tutti gli altri sindacati di base che avevano anche indetto lo sciopero dell’8 marzo, si sono assoggettati alla franchigia elettorale e, quindi, hanno accettato di escludere dallo sciopero settori di lavoratrici.
Questo è negativo. Gli altri sindacati di base hanno ragionato in maniera burocratica; hanno di fatto considerato il valore dello sciopero delle donne dell’8 marzo alla stregua di un normale sciopero sindacale; non hanno tenuto conto della volontà della maggioranza delle lavoratrici, né della confusione, difficoltà che creava tra le lavoratrici, in uno sciopero che sicuramente non è facile.
Così si è rotta l’unità di azione necessaria dei sindacati proclamatori dello sciopero, lasciando lo Slai cobas sc – che aveva fatto un pubblico appello agli inizi di gennaio agli altri sindacati di base a non accettare la limitazione della franchigia elettorale, e quindi a fare fronte comune – da solo.
Ci auguriamo ora, se il provvedimento della CGS andrà avanti, che questi sindacati facciano sentire la loro solidarietà.
Ma a noi quello che interessa è soprattutto la solidarietà delle lavoratrici, delle donne, dei collettivi di nudm, e realtà di lotta delle donne.

Lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe.

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