A chi si chieda perché il Tribunale di Genova
insista per confiscare alla Lega oltre 49 milioni di euro, va precisato
che non si tratta del pasticcio dei soldi del partito spesi per il
Senatur, o le multe e le lauree del Trota. Non solo, almeno. Ma della
violazione della leggi sui rimborsi elettorali, come si legge nelle 130
pagine delle motivazioni della sentenza di condanna emessa a Genova un
anno fa. Alla Camera e al Senato furono presentati rendiconti falsi
basati su “macroscopiche e nume numerosissime irregolarità contabili“. E grazie a quei documenti il partito ottenne in totale quasi 76 milioni di euro.
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