L’ultima della giornata “difendiamo
chi difende”, due proposte di legge per aumentare le pene a chi
aggredisce un Pubblico ufficiale, vale a dire un poliziotto, e per
impedire che ci sia il reato di tortura “che impedisce agli agenti
di fare il proprio lavoro”.
E’ roba grave, sapendo che nella polizia, nei carabinieri ci sono tanti che la pensano esattamente così, e appena possibile lo dimostrano.
E’ roba grave, sapendo che nella polizia, nei carabinieri ci sono tanti che la pensano esattamente così, e appena possibile lo dimostrano.
Ha trovato poco spazio una sentenza
della Cassazione di qualche giorno fa, che invece è giusta e
sacrosanta. Espressioni come “dovete andare via” che denotano
disprezzo verso gli stranieri, anche se
generiche e senza riferimento esplicito alla razza, ma pronunciate per manifestare pubblicamente e diffondere odio, possono comportare l’aggravante della finalità di ”discriminazione razziale”.
generiche e senza riferimento esplicito alla razza, ma pronunciate per manifestare pubblicamente e diffondere odio, possono comportare l’aggravante della finalità di ”discriminazione razziale”.
La Cassazione ha confermato, con il
relativo aumento di pena, la sentenza con condanna in via definitiva
di due razzisti di Gallarate che nel 2010 hanno provocato lesioni ai
danni di due bengalesi che insieme ad altri connazionali si
ritrovavano fuori di un circolo. La V sezione penale della Cassazione
sottolinea che pere applicare l’aggravante dell’odio razziale è
irrilevante l’esplicita manifestazione di superiorità razziale,
l’aggravante riguarda anche le espressioni generiche di disprezzo.
Uno degli imputati, secondo testimoni aveva detto: “che venite a
fare qua, dovete andare via”. L’imputato aveva chiesto la
riduzione della pena ma, ricorda la Cassazione, l’aggravante della
finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o
religioso, non ricorre solo quando l’espressione riconduca alla
manifestazione di un pregiudizio, nel senso dell’inferiorità di
una determinata razza, ma anche quando la condotta per come si
manifesta e per il contesto “risulta intenzionalmente diretta a
rendere percepibile all’esterno e a suscitare in altri analogo
sentimento di odio etnico” e a dar luogo nell’immediato o in
futuro “al concreto pericolo di comportamenti discriminatori”.
Nessun commento:
Posta un commento