Gli sviluppi impetuosi degli
avvenimenti degli ultimi giorni sembrano aver spinto i lavoratori a
pensare seriamente a mobilitarsi.
Lo Slai cobas sc insiste da settimane
che la chiave di volta della situazione è nelle mani degli operai e
che gli operai hanno un solo modo per far pesare i loro interessi e
le loro esigenze, e per rappresentare in questo gli interessi
generali delle masse popolari di Taranto: l’arma della lotta, che
non è la lotta per la lotta, ma è la lotta sulla piattaforma
operaia per un decreto operaio.
La situazione è favorevole. Mittal è
pronta a mettere sul tappeto ulteriori proposte, e si parla
insistentemente di un incontro a breve tra Mittal e commissari per
ufficializzarlo. Ma dalle indiscrezioni che appaiono già sulla
stampa, noi non consideriamo queste proposte assolutamente esaustive
e parlare di proposte migliorative è prematuro.
Solo la piattaforma operaia sostenuta
dalla lotta può offrire il punto di riferimento del miglioramento
necessario e della misura di esso.
necessario e della misura di esso.
Se si parte dalle proposte
Calenda/Mittal e si considera ogni spostamento rispetto a queste come
migliorative, si fa il gioco di Mittal, e caso mai di Di
Maio/Salvini, ma non si arriva ad un effettivo miglioramento.
Così è assolutamente necessario che
gli operai non stiano a sentire Di Maio, sulla questione Ilva come su
tutte le questioni il governo fascio-populista è Di Maio/Salvini,
dove Salvini è l’interlocutore finale. E Salvini ha un solo
interesse, prima , durante e dopo: l’interesse dei padroni,
l’interesse dei padroni dell’acciaio e probabilmente attualmente
l’interesse dei padroni indiani.
Quindi dall’asse Di Maio/Salvini non
possono venire reali miglioramenti.
Le organizzazioni sindacali confederali
più che lamentarsi, minacciare, dire di fare presto, rivendicare in
forme molto blande il rifiuto degli esuberi, altro non fanno.
In questo vuoto sindacale la Fiom di Genova parla di una sorta di "nazionalizzazione temporanea" ("Il governo prenda in mano la situazione: investa sull'Ilva e metta su un gruppo di dirigenti capaci in modo da rilanciarla e poi rivenderla visto che se sarà necessario rifare una gara ci vorranno comunque parecchi mesi") che non è chiaro cosa significhi e quale sia la differenza con l’attuale gestione commissariale.
In questo vuoto sindacale la Fiom di Genova parla di una sorta di "nazionalizzazione temporanea" ("Il governo prenda in mano la situazione: investa sull'Ilva e metta su un gruppo di dirigenti capaci in modo da rilanciarla e poi rivenderla visto che se sarà necessario rifare una gara ci vorranno comunque parecchi mesi") che non è chiaro cosa significhi e quale sia la differenza con l’attuale gestione commissariale.
Circa la nazionalizzazione, non
temporanea, agitata dal Usb, abbiamo già scritto che se non si
riempie di contenuti in relazione alle rivendicazioni dei lavoratori,
non contiene in sé alcuna garanzia.
Per lo Slai cobas sc la parola deve
passare realmente agli operai, ma la piattaforma operaia, il decreto
operaio sono condizioni perché la lotta sia vera, giiusta e
rappresenti l’interesse degli operai e delle masse popolari di
Taranto.
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