Lunedì
gli operai non si aspettino niente di nuovo e niente di buono. Occorre
passare dalle attese, preoccupazioni, illusioni, alla lotta seria sulla
"piattaforma-decreto operaio"
Lunedì
prossimo, 30 luglio, Di Maio ha convocato a Roma i sindacati e altre
parti (?), non per una ripartura della trattativa sindacale ma solo per
fare da platea a Mittal che deve illustrare la sua ultima proposta.
Ma
c'è da dire che su questo sia la posizione di Di Maio si è molto
ammorbidita nei confronti di Mittal, sia la posizione di Uilm e Fim è in
corso di cambiamento.
Sulla gestione della gara per l’Ilva Di Maio dice schierandosi a difesa di Mittal «il vero pastrocchio l’ha fatto la parte pubblica non ArcelorMittal... la gara è stata fatta male dai miei predecessori, non è stata interpretata male dal privato il classico esempio in cui si creano incertezze sul mercato perché si scrivono male le gare e ne risente un privato... I rappresentanti di ArcelorMittal fanno
il loro lavoro che è quello di voler entrare in Ilva, ma non posso
affidare uno stabilimento di questa importanza ambientale e
occupazionale a un’azienda senza avere certezze che è tutto in regola»
In
realtà sta andando in scena, sulla pelle degli operai, dei cittadini,
da parte del governo, di Di Maio,
un intreccio tra
azione da avventuriero e politica populista da
"ingannapopolo". Una strada escluderebbe l'altra, in termini di cose da
fare e non fare già da ora, in termini di mega soldi da rimborsare
(circa 3,5 miliardi) e da mettere di nuovi; d'altra parte, se la gara
venisse
annullata e avviata una nuova non avrebbe senso la continuazione della
trattativa con l'attuale ArcelorMittal e i tempi si
allargherebbero enormente; così come è in contrasto la continuazione
della copertura dei parchi minerali (con soldi che devono essere coperti
dalla Mittal) e intanto sparare ogni tanto, ad uso di chi lo ha votato,
la chiusura dell'area a caldo, o la decarbonizzazione/uso del gas della
Tap, per cui il M5s aveva detto NO, schierandosi, prima e durante le elezioni, con chi lotta
contro la Tap....
Questo
porta solo a tenere in standby gli operai, che chiaramente sono
preoccupati, sono stanchi di questi giochi sulla loro pelle, ma
sbagliano tantissino a stare fermi, ad aspettare, alcuni ancora con
illusioni sul M5S.
Rispetto
ai sindacati confederali che usano in generale da un lato
minacce a parole e dall'altro ben più concrete attese di incontri, ieri
sulla stampa sono uscite queste nuove dichiarazioni di Uilm e Fim sulla
questione delle assunzioni dei lavoratori, degli esuberi.
Rocco Palombella segretario nazionale della Uilm dice:
"La base di partenza sono gli attuali 10.700 lavoratori in servizio, in
cassa integrazione ruotano sulle tremila persona nei vari siti Ilva.
Noi chiediamo che tutti i 10.700 transitino in Arcelor e che i restanti
stiano in amministrazione straordinaria costituendo un bacino da cui
attingere"
Valerio D'Alò, segretario territoriale di Fim-Cisl
dice: "A tutti i lavoratori deve essere data la garanzia occupazionale e
se all'attuazione del piano industriale ci sono ancora lavoratori in
amministrazione straordinaria deve essere datoloro la garanzia di
un'occupazione".
Ma,
ieri non dicevano che tutti i lavoratori, 14.000, devono entrare in Am
Investoco ed essere dipendenti di Am Investoco e poi vedere chi vuole
andare via con incentivo, chi destinato alle bonifiche...?
Ma queste posizioni non vanno nella direzione di quello che voleva il governo/proposta Calenda?
Nei
fatti tutto finora lascia intendere che non ci sarà annullamento della
gara, si andrà ad un accordo simile a quello già posto sul tavolo dal
precedente governo, con qualche leggera modifica.
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