Da Nudm di Verona
Saluti fascisti di un consigliere in aula alle attiviste di Non Una di Meno
Giovedì
26 luglio Non Una Di Meno Verona ha partecipato al consiglio comunale
dove era in previsione la discussione delle mozioni 434 e 441 proposte
da due consiglieri della Lega Nord volte a dare ampio spazio alle
associazioni cattoliche per contrastare l’aborto libero e gratuito e per
sistematizzare il programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche
senza il consenso della donna coinvolta e a carico della sanità
pubblica.
Nei giorni scorsi Non Una di Meno ha scelto di
contrastare l’approvazione delle due mozioni attraverso un’azione di
pressione sui social network e via mail. Durante la discussione, dal
loggione, abbiamo deciso di mettere in scena, così come già avvenuto in
molte altre città e paesi, una protesta silenziosa e pacifica, il cui
messaggio era trasmesso dall’abbigliamento: alcune di noi si sono
presentate nell’aula indossando vestiti simili a quelli della serie tv
The Handmaid’s Tale, cioè tuniche e mantelli rossi e copricapi bianchi.
Nella serie, le donne vestite in questo modo vivono come schiave
sessuali e incubatrici viventi.
La discussione
sulle due mozioni non era ancora iniziata, quando il consigliere di
maggioranza Andrea Bacciga (che appartiene al movimento Battiti, fondato
dall’attuale sindaco di Verona Federico Sboarina a sua volta sostenuto
dai movimenti integralisti cattolici e di estrema destra) poco dopo aver
varcato la soglia dell’aula ha rivolto provocatoriamente alle attiviste
il saluto romano che, ricordiamo, è punito dal nostro codice penale.
Inutile aggiungere che il gesto risulta ancor più grave se commesso da
un rappresentante delle istituzioni che ha giurato sulla costituzione
italiana, costituzione antifascista, e all’interno di una sede
istituzionale.
A quel punto sia tra le persone
che assistevano al consiglio sia tra i consiglieri di minoranza si sono
sollevate immediate proteste accompagnate dalla richiesta di una presa
d’atto del gesto gravissimo di Bacciga da parte del presidente del
consiglio Ciro Maschio di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. Ciro
Maschio, tra le proteste generali, ha dichiarato di non aver visto
nulla, di non poter interrompere la seduta “per fare l’esegesi dei gesti
altrui”, rispondendo inoltre a un consigliere di minoranza che aveva
fatto notare come ci fossero decine di testimoni che lui non poteva dare
credito a una sua personale interpretazione. Ciro Maschio ha inoltre
posto sullo stesso piano il “disturbo” creato dalla presenza delle
silenziose attiviste al “disturbo” eventualmente creato dal gesto di un
consigliere che lui non aveva visto.
Nel
frattempo il loggione si era riempito di forze dell’ordine che hanno
filmato noi attiviste, ci hanno intimato di toglierci i mantelli rossi
(nonostante il regolamento comunale non li vieti) e hanno trattenuto
alcune per l’identificazione.
Il consiglio
comunale è stato interrotto per una ventina di minuti. Quando è ripreso,
il consigliere Bacciga - sollecitato da un quesito della minoranza - ha
dichiarato: “Io stavo entrando, ho salutato in questa maniera qua delle
persone con la mano destra, ma se è proibito salutare con la mano
destra ditemelo, evidentemente siamo in un regime che dovrò salutare con
il pugno chiuso”.
(…) Io ho salutato con la mano destra, se volete tagliarmi la mano destra fatelo”.
Dopo
le sue parole, il presidente del consiglio Ciro Maschio, ha ritenuto
sufficienti queste poche e vaghe spiegazioni e si è augurato che
l’equivoco potesse essere così chiarito.
Ciò
che è successo ha causato un notevole ritardo e le due mozioni in
questione non sono state discusse: sono dunque state rinviate a
settembre.
Apprezziamo il fatto che sia
bastato un travestimento silenzioso per svelare la vera natura di questa
destra che entra a braccio teso all’interno delle istituzioni
democratiche. Ora a voce alta Non Una di Meno Verona chiede le immediate
dimissioni del consigliere Andrea Bacciga.
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