sabato 28 luglio 2018

pc 28 luglio - COME SPIEGARE L’AMNESIA SULLA STRAGE OPERAIA DI MODUGNO?

di Vito Totire

Una volta, quando un evento destava grande attenzione si diceva che erano stati versati fiumi di inchiostro. Se adottiamo questa metafora dobbiamo dire che per la strage di Modugno del 24 luglio 2015 con 10 operai morti è stata versata solo qualche goccia di inchiostro, subito sbiadita. Altre stragi hanno giustamente indotto convegni, comizi, ricordi corali, lavori teatrali e cinematografici, lapidi o monumenti commemorativi, manifestazioni a ogni anniversario… Al netto della retorica quindi la memoria, altre volte, ha funzionato. Questa volta no. Perché ?
Sulla strage di Modugno incombe un pressoché totale silenzio, anche il 24 luglio nel
giorno del terzo anniversario.
Come si spiega? Assenza della classica e storica cornice padrone/operai ? Perchè è successo al sud? Aleatorietà della azione penale e impossibilità o difficoltà di garantire percorsi per i risarcimenti? Amnesia retrograda maligna di massa?
Dobbiamo esigere che:
  1. Venga tenuta viva l’opzione dello stop alla produzione di fuochi artificiali essendo ormai sepolta l’illusione di un “uso sicuro”; sprecare risorse per inquinare e rischiare vite operaie è masochismo;
  2. Il governo, l’Inail, la Ausl e il sindaco di Modugno, il presidente della giunta regionale pugliese cooperino al fine di produrre un dossier informativo sulla questione «cosa è successo a Modugno il 24 luglio 2015 ; quali risarcimenti sono stati garantiti alle vittime (alcuni erano immigrati) e quali prospettive di prevenzione si intendano perseguire»; VOGLIAMO SAPERE;
  3. Venga redatto un documento annuale che registri spese sostenute, effetti e danni dei fuochi artificiali e dei botti .
Bologna, 27 luglio 2018
(*) Vito Totire è medico del lavoro

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