Man
mano che il tempo passa è sempre più chiaro, a tutti coloro che
vogliono vedere, e non sono ottenebrati dalla propaganda sparsa a piene
mani, che il Movimento 5 Stelle farebbe qualunque cosa pur di rimanere
nella “stanza dei bottoni”.
Emblematica
è la questione delle linee ferroviarie ad alta velocità/alta capacità,
da sempre cavallo di battaglia dei grillini, a parole assolutamente
contrari alla devastazione ambientale e della salute della popolazione.
Subito,
i seguaci di Giuseppe Piero Grillo hanno deviato dalle loro posizioni,
passando da un assoluto e definitivo NO ad un molto più concilinante
“valuteremo caso per caso”, che suona tanto come l’ennesimo sbracamento
di fronte ai leghisti.
Così, ecco il
trenta maggio il movimento No Tav-Terzo Valico genovese rompere la
collaborazione con i rappresentanti istituzionali del Movimento 5
Stelle, nel corso di una infuocata assemblea tenuta alla Claque di via
san Donato 9.
Ora tocca al ministro
delle infrastrutture, Danilo Toninelli, mettersi contro il movimento No
Tav valsusino, sostenendo che «la Tav va migliorata, ma non si può più
fermare», raccogliendo così le pernacchie di una valle alla quale è
difficile, se non impossibile, raccontare storie da molto tempo: penosa e
ridicola è poi la successiva marcia indietro, dettata da puro e
semplice opportunismo.
Si ha
sempre di più l’impressione che, se al termine di questa legislatura
sarà permesso agli italiani di tornare a votare, il Movimento 5 Stelle
subirà la giusta punizione per aver promesso di “aprire il Parlamento
come una scatoletta di tonno” per poi agire da semplici servi dei
potenti di sempre.
Bosio (Al), 26 luglio 2018
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
Nessun commento:
Posta un commento