Lo Slai Cobas per il sindacato di classe che per concezione e linea è un'organizzazione sindacale internazionalista,
antifascista e antirazzista, contrasta e combatte sia sul piano pratico che
ideologico tra i lavoratori, a partire da quelli che organizza
direttamente, concezioni razziste che possono emergere, perché i lavoratori,
parte delle masse proletarie, influenzati ogni giorno dall'ideologia dominante, non sono né esenti né tanto meno immuni da esse e succede che possano per
esempio esprimere in alcuni casi idee contro gli immigrati, contro "gli
stranieri", scadendo anche nella logica della guerra tra poveri che il
governo scatena ogni giorno, e che sul piano degli immigrati diventa anche più
odiosa, per deviare innanzitutto l'attenzione dei lavoratori, delle masse
dai tanti problemi sociali esistenti che questi sono costretti ad affrontare.
Tra le varie iniziative promosse a tal proposito a
Palermo, di recente, in particolare i precari organizzati hanno contribuito,
contrastando anche resistenze da parte di alcuni, alla
contro-informazione, denuncia e solidarietà concreta verso diverse famiglie Rom
che abitano a Palermo da
anni in un campo in periferia e che di recente hanno subito un tentativo di sgombero alquanto pesante da parte delle forze dell'ordine con allontanamento forzato di alcune donne, mamme di bambini piccoli, strappate dai loro figli e portate a Roma in un Cie per essere espulse.
anni in un campo in periferia e che di recente hanno subito un tentativo di sgombero alquanto pesante da parte delle forze dell'ordine con allontanamento forzato di alcune donne, mamme di bambini piccoli, strappate dai loro figli e portate a Roma in un Cie per essere espulse.
Queste donne poi grazie all'intervento tempestivo
degli avvocati contro quello che era un vero e proprio abuso (sono donne che da
più di 20 anni ormai abitano in Italia e in attesa appunto della cittadinanza
italiana con figli nati in Italia) sono state rilasciate.
I precari dello Slai Cobas s.c. coinvolti anche grazie
ad una delegata che lavora in una scuola nei pressi del Campo dove frequentano
diversi bambini Rom hanno solidarizzato, innanzitutto facendo
contro-informazione e sostenendo attivamente anche alcune iniziative
rivolte ai bambini non voluti a scuola per esempio da varie famiglie "italiane"
e "perbene" che, come il caso di alcuni sindaci siciliani di questi
giorni, dicono "ma noi non siamo affatto razzisti, è solo
che..." mentre di fatto lo sono eccome! e simpatizzano o aderiscono anche a odiose raccolte
firme come successo tempo fa, su iniziativa di Forza Nuova, per esempio, che
affisse anche striscioni razzisti e xenofobi attorno alla scuola suddetta, la
cui Dirigente Scolastica con una manifestazione denunciò e fece togliere.
Se da un lato queste iniziative, che non sono
strettamente legate alla "vertenza sindacale” che si porta avanti per
esempio in difesa del lavoro, come stanno facendo i precari, sono però
necessarie per fare crescere i lavoratori nella coscienza che la classe
oppressa dai padroni, dai governi è una, e per combattere concezioni che "italiani e immigrati, "italiani e stranieri" oppressi non siano parte della
stessa classe e non abbiano uguali nemici nella lotta di classe, seppur gli
attacchi possano assumere forme diverse, dall'altro lato queste iniziative
"stupiscono" i cosiddetti "addetti ai lavori", vedi la
Dirigente Scolastica, vedi i docenti, vedi alcuni stessi rappresentanti di
associazioni antirazziste, quasi come se i lavoratori che fanno azioni solidali
concrete verso i Rom per esempio, siano degli "extraterrestri" venuti
chissà da quale pianeta o per cui questo sindacato è "diverso" come è
stato detto da qualcuno.
"Diverso" è cercare, non senza difficoltà,
di mettere in atto ogni giorno tra i lavoratori e con i lavoratori una linea
che nelle diverse sfaccettature ha come obiettivo quello di mettersi al
servizio degli interessi della classe nella lotta più generale necessaria per cambiare questa società.
A seguire la lettera che la Dirigente Scolastica della
scuola interessata ha scritto ai precari dello Slai Cobas per il s.c.
Palermo:
Direzione Didattica "A. De Gasperi" Palermo
Gent.le
Sig.ra Geraci
desidero
ringraziarLa e insieme a Lei le lavoratrici e i lavoratori precari SLAI COBAS
per il Vs. contributo alla causa degli alunni Rom, per aiutarli e incoraggiarli
nella prosecuzione degli studi.
Il
Vostro gesto assume un significato particolare per i valori che lo sottendono e
per cui Vi battete, con coraggio e generosità d'animo, proprio Voi che provate
sulla vostra pelle l'oltraggio di non avere garantito un diritto fondamentale
sancito dalla nostra Costituzione: il diritto al lavoro che dà serenità e
dignità all'esistenza umana.
Le
Vostre parole e il Vostro gesto, testimonianza di una vita vissuta all'insegna
dei valori che ad essa danno senso, ci hanno commosso. Con il Vostro permesso,
desideriamo pubblicarle sul sito della scuola, nella speranza che possano
ammorbidire il cuore di chi da tempo lo ha corazzato con il pregiudizio, l'odio
e l'egoismo.
Nel
rinnovare il mio ringraziamento, Vi auguro di vedere affermato il Vostro
diritto al lavoro e di veder affermati i diritti dei più deboli.
Un
caro saluto
La
Dirigente Scolastica
M.G.
Granata
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