Un primo appello da Torino - ma sia ben chiaro non è nè deve essere una scadenza 'torinese'
Prosegue così il tour italiano del
G7, che dopo aver fatto tappa in tante città investirà anche Torino con
il suo codazzo di ministri e con il suo apparato repressivo. Una
vergognosa messa in scena a spese di tutti i cittadini, mentre il paese
sprofonda sempre di più i responsabili del disastro fintamente
disquisiscono di soluzioni che non hanno. Come potrebbe essere
altrimenti? Sono loro e il loro modello di sviluppo alla base di tutti i
nostri problemi.
Torino è forse la città che più, in
Europa, ha vissuto a pieno le contraddizioni nel campo dell'industria,
della scienza e del lavoro: la città (post-)industriale per eccellenza,
che sta pagando il prezzo delle loro scellerate politiche in termini di
ricadute ambientali e di abbandono delle periferie. Torino è una città
emblematica nel mostrare come nel nome del profitto di poche aziende si
sia sacrificata la salute e il benessere della collettività, è una città
in cui il tasso di disoccupazione supera il 10%, quello giovanile al
40% e le risposte cittadine e nazionali si concretizzano nell'ulteriore
precarizzazione e ricattabilità lavorativa.
precarizzazione e ricattabilità lavorativa.
Siamo certi che nessuno meglio di
Poletti e la sua cricca sanno che questo vertice è un affronto alla
città. Per questo a settembre i ministri hanno deciso di barricarsi alla
reggia di Venaria, mentre è già iniziata la campagna intimidatoria
della stampa per creare un clima di paura intorno alle contestazioni.
Altro che garantire la sicurezza, l’obiettivo è uno solo: tutti devono
stare a casa e i ministri devono poter decidere tranquilli sulle nostre
teste..
Lo diciamo chiaro: noi non
accettiamo la presenza di un evento simile nella nostra città e ancora
di più non vogliamo accettare i falsi proclami fatti che usciranno da
quel patetico consesso. Sentiamo la necessità di portare nelle strade un
modello alternativo e contrario alle politiche di disuguaglianza
sociale promosse dalla governance mondiale dei potenti della terra.
Le giornate di fine settembre saranno
l'occasione per ridare voce a tutti coloro che da anni subiscono gli
attacchi alla sanità, ai luoghi della formazione, ai territori, ai
diritti sul lavoro e all'autodeterminazione delle proprie vite. Vogliamo
lanciare una mobilitazione larga, inclusiva e diffusa che si ponga
l'obiettivo di riprendersi la città, creando spazi, momenti di
discussione e azione nell'arco di tutte le giornate del G7.
Ad un vertice blindato e non rappresentativo vogliamo contrapporre una mobilitazione dal basso. Non lasceremo che sette ministri prendano decisioni sulle nostre vite e sul nostro futuro a porte chiuse.
Ad un vertice blindato e non rappresentativo vogliamo contrapporre una mobilitazione dal basso. Non lasceremo che sette ministri prendano decisioni sulle nostre vite e sul nostro futuro a porte chiuse.
Crediamo che la vetrina istituzionale
del G7 possa rappresentare una tappa importante nel portare
l'opposizione di una società che negli ultimi anni ha combattuto, e
continua a farlo, contro le politiche europee di austerità e le più
recenti politiche del governo Renzi-Gentiloni su lavoro, sicurezza,
scuola e ambiente. Per questo tutte le realtà di Torino che fanno della
proposta politica d’alternativa, dell’impegno militante e della
trasformazione sociale la priorità del loro agire hanno deciso di
riunirsi in un'Assemblea Cittadina, per poter portare l'opposizione
unitaria di una città che ha vissuto per anni le conseguenze della post
industrializzazione e delle politiche sul lavoro.
Come Assemblea abbiamo sentito la necessità di coinvolgere tutti i soggetti e i singoli, attivi a Torino e in tutt'Italia per poter creare un'ampia mobilitazione, costruita dal basso, con un'assemblea nazionale sul G7 che si terrà a Torino, sabato 9 settembre presso la Cavallerizza Reale.
Come Assemblea abbiamo sentito la necessità di coinvolgere tutti i soggetti e i singoli, attivi a Torino e in tutt'Italia per poter creare un'ampia mobilitazione, costruita dal basso, con un'assemblea nazionale sul G7 che si terrà a Torino, sabato 9 settembre presso la Cavallerizza Reale.
Serve ripartire da zero. Chi
decide su cosa, come sono usate le risorse di tutti, a cosa serve il
lavoro: o la ricchezza è per tutti o lavorare non ha senso.
RESET G7!
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