La Camera ha approvato la nuova missione
militare e navale in Libia. Anche in questa occasione ... Mdp ha annunciato in aula il voto
favorevole al documento della maggioranza “più come atto di
responsabilità nazionale che come atto di specifica fiducia nei
confronti del governo”. Risultato: hanno votato a favore della missione
militare.
Alla Camera è iniziato il dibattito sulla missione militare navale in Libia dopo che ieri sera le commissioni Esteri e Difesa di Montecitorio avevano dato il loro via libera.
... la ministra Pinotti era intervenuta alle commissioni esteri e difesa riunite di Camera e Senato per illustrare l’obiettivo della nuova missione militare navale italiana. “Una missione di “sostegno logistico, tecnico e operativo alle unità navali libiche, con attività congiunte e coordinate”, nel soccorso ai migranti e nella lotta ai trafficanti di esseri umani” ha detto la Pinotti. Ma dalla stessa composizione delle truppe a cui è affidata la missione, si comprende al volo che la sua operatività prevede interventi anche sul territorio libico e non solo in mare. Il dispositivo aeronavale dell’operazione è infatti composto da cinque unità navali, elicotteri imbarcati; ma anche dai lagunari della Brigata di Marina San Marco e di incursori di Marina; inoltre aeromobili a pilotaggio remoto (tipo Predator) per sorveglianza e ricognizione dell’Aeronautica Militare.
In sintesi: “Le regole di ingaggio saranno le stesse di Mare sicuro, con un adattamento necessario dovuto al fatto che non è più missione nazionale, ma bilaterale”. Un adattamento in linea con il diritto internazionale che “prevede la legittima difesa estesa, l’uso della forza graduale e proporzionale”, per cui, ha sottolineato il ministro della Difesa, “se gli scafisti sparano sulla nostra nave possiamo intervenire, e la stessa cosa vale nel caso in cui siano messe a rischio le navi dei libici”.
Il rifiuto di gran parte delle Ong di sottoscrivere il regolamento richiesto dal Ministero dell’Interno, ha privato – per ora – di ogni foglia di fico umanitaria questa nuova missione militare,
Alla Camera è iniziato il dibattito sulla missione militare navale in Libia dopo che ieri sera le commissioni Esteri e Difesa di Montecitorio avevano dato il loro via libera.
... la ministra Pinotti era intervenuta alle commissioni esteri e difesa riunite di Camera e Senato per illustrare l’obiettivo della nuova missione militare navale italiana. “Una missione di “sostegno logistico, tecnico e operativo alle unità navali libiche, con attività congiunte e coordinate”, nel soccorso ai migranti e nella lotta ai trafficanti di esseri umani” ha detto la Pinotti. Ma dalla stessa composizione delle truppe a cui è affidata la missione, si comprende al volo che la sua operatività prevede interventi anche sul territorio libico e non solo in mare. Il dispositivo aeronavale dell’operazione è infatti composto da cinque unità navali, elicotteri imbarcati; ma anche dai lagunari della Brigata di Marina San Marco e di incursori di Marina; inoltre aeromobili a pilotaggio remoto (tipo Predator) per sorveglianza e ricognizione dell’Aeronautica Militare.
In sintesi: “Le regole di ingaggio saranno le stesse di Mare sicuro, con un adattamento necessario dovuto al fatto che non è più missione nazionale, ma bilaterale”. Un adattamento in linea con il diritto internazionale che “prevede la legittima difesa estesa, l’uso della forza graduale e proporzionale”, per cui, ha sottolineato il ministro della Difesa, “se gli scafisti sparano sulla nostra nave possiamo intervenire, e la stessa cosa vale nel caso in cui siano messe a rischio le navi dei libici”.
Il rifiuto di gran parte delle Ong di sottoscrivere il regolamento richiesto dal Ministero dell’Interno, ha privato – per ora – di ogni foglia di fico umanitaria questa nuova missione militare,
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