Una delegazione di lavoratrici e lavoratori delle campagne si è organizzata in
presidio, prima alla Questura e poi alla Prefettura, per ribadire le richieste
che da anni portano avanti riguardo i documenti, il rispetto dei contratti e le
intollerabili condizioni di vita a cui sono costretti. Nel giorno di
insediamento del nuovo Questore, la delegazione ha nuovamente chiesto di
incontrare il dirigente della polizia perché
mantenga fede agli impegni presi dal suo predecessore per la regolarizzazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici, e affinché si metta fine agli innumerevoli abusi e negligenze dell’ufficio immigrazione. Il questore, per bocca del suo segretario, ha promesso che fisserà a breve un incontro.
mantenga fede agli impegni presi dal suo predecessore per la regolarizzazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici, e affinché si metta fine agli innumerevoli abusi e negligenze dell’ufficio immigrazione. Il questore, per bocca del suo segretario, ha promesso che fisserà a breve un incontro.
La
delegazione si è quindi mossa in presidio verso la Prefettura, dove grazie alla
determinazione dei presenti è stata ricevuta dal capo di gabinetto dopo mesi di
silenzio e inerzia. Qui abbiamo nuovamente fatto presente il mancato rispetto
dei contratti collettivi, incluse le clausole sul trasporto e sull’alloggio per
i braccianti stagionali, chiedendo che la Prefettura se ne facesse garante. Allo
stesso tempo, abbiamo portato all’attenzione delle istituzioni la grave
situazione igienico-sanitaria in cui sono costrette le persone che vivono nei
vari ghetti della provincia, dove non sussistono nemmeno i servizi essenziali
come l’erogazione di acqua, la raccolta dei rifiuti o i servizi igienici, e il
mancato rilascio delle residenze da parte di alcuni comuni. La Prefettura, sotto
pressione della delegazione, ha garantito che si sarebbe interessata delle
diverse questioni, nonostante si ostini ad affermare che gli unici soggetti
deputati a discutere di casa, trasporto e contratti sono i firmatari del
fantomatico Protocollo interministeriale contro il caporalato, che a più di un
anno dalla stipula non ha sortito effetto alcuno.
Rifiutiamo
di essere rappresentati da realtà che non conoscono i nostri problemi e che
sulla nostra pelle speculano, trattandoci come soggetti degni soltanto, nella
migliore delle ipotesi, di una pelosa carità! Pretendiamo quello che ci spetta,
e non ci fermeremo fino a quando non l’avremo ottenuto, con qualsiasi mezzo
necessario! Casa, trasporto, contratti e documenti! WE STILL NEED YES
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