Sembrava, ed è, una buona
notizia, leggere di operai che prendono coscienza del fatto che “ormai eravamo
un peso” per il Partito cui facevano riferimento, il Pd di Renzi, e che quindi non
è questo il partito che fa gli interessi dei lavoratori, ma fa, invece, gli
interessi dei padroni e di tutta la schiera dei politicanti parassiti alla
Renzi, appunto… ma decidere di passare “portando voti” all’altro “Pd”, al Mdp-Articolo
1, significa continuare ad illudersi deliberatamente!
“La classe operaia nel nostro paese è l'unica classe rivoluzionaria.”
Ma questa classe si deve organizzare! Riproponiamo, in questo senso, il nostro comunicato
del 21 luglio – (http://proletaricomunisti.blogspot.it/2017/07/pc-21-luglio-il-partito-comunista.html)
POLITICA
"Gli operai della Fiat di
Pomigliano ridotti a portatori di voti del Pd, ormai eravamo un peso".
Chiude l'unico circolo di fabbrica dopo nemmeno un anno
La denuncia di Gerardo Giannone:
"Se chiedevamo un incontro sui problemi di 2700 lavoratori il partito non
ci rispondeva neanche"
28/07/2017 18:11 CEST | Aggiornato 13 ore fa
Claudio Paudice Giornalista, L'Huffington Post
Sedotti e abbandonati:
"portatori di voti", quando ci sono elezioni o referendum sulla
Costituzione; ignorati quando c'è da discutere dei problemi veri, come
ammortizzatori sociali e contratti di solidarietà per 2700 lavoratori. A
Pomigliano d'Arco chiude il circolo di fabbrica Fca del Partito Democratico. Circa 40 operai, guidati dal segretario
Gerardo Giannone, hanno riposto le bandiere dei democratici. Perché,
racconta Giannone all'HuffPost, per il partito "eravamo diventati un peso
più che una risorsa".
Oggi i circoli di partito sono chimere all'interno delle fabbriche.
Un tempo, grazie anche a una sorta di apparentamento con i sindacati, ogni
sigla di sinistra aveva la sua rappresentanza tra le tute blu.
Ma quando si è trattato di
fissare degli incontri per fare chiarezza sulla sorte che sarebbe toccata ai
2300 operai e altri 300 impiegati circa, gli appelli al Partito sono caduti nel
vuoto. "Quando c'era da discutere degli ammortizzatori sociali in scadenza
o del contratto di solidarietà per i 2700 lavoratori, quando chiedevamo
insistentemente incontri con l'assessore regionale al Lavoro o con il
ministero, puntualmente venivamo ignorati. Non ci rispondevano neanche. Eravamo
diventati un peso più che una risorsa per il partito. Al di là di risposte di
cortesia, non abbiamo mai visto fatti concreti. Nulla".
Dimenticati e ridotti a
"portatori di voti" per quel partito che, almeno sulla carta,
dovrebbe essere un il primo punto di riferimento per la classe operaia:
"Portiamo tessere e voti e diamo l'opportunità al Partito di esistere
all'interno delle fabbriche. Ma a che pro, se quando c'è un problema veniamo
ignorati? Se stiamo zitti e muti va bene, altrimenti siamo un problema. Allora meglio
trarne le conclusioni".
"Ci siamo sentiti
abbandonati, ma il Pd ormai è un partito sciolto, liquido, più social che
reale, ben lontano da quello che serve a noi operai", si sfoga Giannone. E
allora, se il Partito napoletano, regionale e nazionale "soffrono questa
situazione è meglio togliere il disturbo e guardarsi intorno".
E intorno ci sono gli ex Pd
guidati da Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani. "A settembre con i
compagni ci riuniamo. Io ho aderito a Mdp-Articolo 1 e credo che in molti, da
quello che mi dicono, mi seguiranno. Ogni volta che abbiamo chiesto un
incontro, la deputata Mdp Rostan ci ha sempre risposto o è venuta a trovarci,
ci è stata molto vicina. Se Mdp sarà un vero partito di sinistra e rimetterà al
centro il tema del lavoro, noi ci saremo. Ci siamo stancati di essere portatori
di voti e basta".
http://www.huffingtonpost.it/2017/07/28/gli-operai-della-fiat-di-pomigliano-ridotti-a-portatori-di-voti_a_23054198/
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