Scuola svizzera di Milano
sconsigliata ai disabili. Fedeli: "Possibili azioni legali"
L'istituto di via Appiani ha approvato il proprio
regolamento sconsigliando l'iscrizione a studenti affetti da disturbi
dell'apprendimento e da gravi handicap motori
29 luglio 2017
Milano, 29 luglio 2017 - Bufera sul regolamento
approvato dalla scuola svizzera di via Appiani a Milano che sconsiglia
l'iscrizione, "essendo la Scuola Svizzera impegnativa e multilingue",
a studenti "affetti da disturbi dell'apprendimento, quali: dislessia,
discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo e disturbi
comportamentali" ma anche "a studenti con gravi handicap
motori". La scuola ha spiegato come il regolamento abbia in realtà la
funzione di avvertire i genitori della complessità della scuola.
LA POSIZIONE DEL PD - I primi commenti sono giunti da
esponenti del Pd come la responsabile Scuola Simona Malpezzi e la
deputata Laura Coccia: "E' molto triste che nel nostro Paese,
che, molto prima di altri, ha abolito le classi differenziali individuando
nuovi modelli didattici in cui attivare forme di integrazione trasversale e in
cui l'inclusione riguarda tutta la classe, si verifichino episodi di questo
genere". "Precisiamo - si legge in una nota - che le scuole svizzere
in Italia non sono paritarie e non beneficiano di alcun finanziamento da parte
dello Stato, tuttavia dal 1999 il certificato di maturità che rilasciano è
riconosciuto in tutta Italia allo stesso livello di un diploma di scuola
secondaria superiore secondo un accordo tra il nostro governo e quello svizzero
- prosegue la nota delle due esponenti democratiche -. Il Pd, nel biasimare
questa scelta, ribadisce il suo impegno per promuovere l'inclusione di tutti i
bambini e ragazzi senza alcuna distinzione.
Ci dispiace per gli studenti della
scuola svizzera che non potranno beneficiare della straordinaria esperienza di
una scuola accogliente e inclusiva. Il successo formativo degli studenti
dipende anche dalla capacità di comprendere le diversità e interagire con
tutti, nessuno escluso". DA PALAZZO MARINO - Non sono mancate le prese di
posizioni del sindaco Giuseppe Sala e dei
membri Giunta. "Tutto questo è inaccettabile - ha commentato il
primo cittadino meneghino -. È l'esatto contrario del modello inclusivo di
scuola che è previsto in Italia. Questa non è la Milano che vogliamo".
Sempre sui social Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche
sociali: "Questa scuola è incompatibile con il nostro sistema di
valori". IL MINISTRO FEDELI: Il ministro dell'Istruzione Valeria
Fedeli, come riporta il quotidiano Repubblica, ha dichiarato di
valutare la possibilità per un'azione legale nei confronti della scuola.
Ha anche definito vergognosa la scelta operata dalla scuola.
Nessun commento:
Posta un commento