domenica 30 luglio 2017

pc 30 luglio - 3 - Guerra in Libia e Parlamento

La missione in Libia ha una decorrenza iniziale 1° agosto -31 dicembre; il costo che sarà annunciato al parlamento è di 35 milioni di euro, già di più di quello che abbiamo denunciato nell'articolo del 28 luglio, in cui si parlava di 20 milioni di euro.
Il governo Gentiloni mentirà al parlamento martedì. Non è vero che la missione avviene su richiesta dei governanti libici, perfino gli ignobili signori della guerra, asserviti all'imperialismo, Al Sarraj e Haftar, non l'hanno affatto richiesta ufficialmente, anzi, buona parte dei loro sostenitori hanno scatenato la protesta, a parole, almeno: “l'operazione italiana è una violazione della sovranità nazionale libica”.
Gentiloni in maniera ipocrita dirà che intendono agire con gradualità e in pieno accordo con le autorità libiche. E' una spudorata e pelosa menzogna, così come tutta la prosopopea sul “fornire supporto alle forze di sicurezza libiche per il controllo e il contrasto dell'immigrazione illegale e il traffico di esseri umani”. In realtà ci si prepara a partecipare direttamente alla guerra delle bande libiche, a creare le condizioni per le missioni di terra.
Tutto quello che l'Italia imperialista fa, da ora in poi, è fuori dalle regole internazionali, dall'Onu, dalle convenzioni, ecc. ecc.
Gentiloni mente, perchè sa bene che l'ingresso in acque territoriali interne dello governo libico non è autorizzato e che quindi è un'invasione.
Certo i signori della guerra, servi dell'imperialismo, potranno dare in seguito questa autorizzazione, ma ora come ora essa non c'è; e un parlamento che avesse un minimo di decenza e dignità costituzionale non potrebbe che negare l'autorizzazione.
D'altra parte la servetta dei militari, Pinotti, dichiara senza pudore: “Risponderemo al fuoco, sempre e in ogni occasione”.

La missione agostana cambia la natura della presenza italiana nel Mediterraneo, ristabilisce un legame con l'Egitto del dittatore assassino, Al Sisi, sponsor e padrino del signore della guerra Haftar. L'ambasciatore al Cairo ancora non c'è, visto che non si è riusciti a mettere la coperta definitiva all'orribile omicidio di Giulio Regeni, ma giovedì tranquillamente il capo di Stato maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziani, ha incontrato in Egitto il collega generale Hegazy.
La missione, poi, - e vediamo se lo spudorato papalino, bugiardo, Gentiloni lo dirà in parlamento – è una missione contro le Ong che verranno abbordate come da pirati e imposto loro che o partecipano come parte civile alla missione di guerra antimmigrati o saranno messe fuori manu militare. Alcune delle Ong stanno già trattando la resa, alla faccia dell'impegno umanitario.
Medici senza frontiere e Save the children si dicono fiduciose e già chiedono che l'abbordaggio “non sia armato, la sua presenza non sia costante e non ci siano interferenze con l'atto medico”. Ipocriti anche loro. Sanno bene che le prime due cose non saranno minimamente tenute in conto, ora più che mai con la missione di guerra che parte. Ma il “parco buoi” del parlamento è già pronto a votare il pieno appoggio.


E' fuori dal parlamento che si deve sentire il NO forte e chiaro e la costruzione di una vera opposizione, a partire dalla giornata nazionale di lotta che proletari comunisti propone a tutti e tutte.

proletari comunisti/PCm Italia
luglio 2017

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