Mentre la Giunta Raggi mostra il suo vero volto di politicantismo e piccola mafia capitale - chi l'ha sostenuta parla ora di 'altra Roma' per proporsi, mentre ora è di puntello, come stampella aggiuntiva dei grillini, ma in realtà del sistema capitalista
Ecco nell'anniversario del 1977, serve che la Roma proletaria e antagonista e autenticamente comunista rivoluzionaria, si ricostruisca nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse proletarie, facendo tabula rasa dell'opportunismo, dell'elettoralismo, e dell'ultimo approdo - rossobruno - del 'populismo di sinistra' -
proletari comunisti /PCm Italia
(da contropiano)
Un’altra Roma entra in campo, per cambiare sul serio la città
Il
colpo d'occhio aiuta a capire. La grande sala della Protomoteca in
Campidoglio è gremita. La composizione sociale dell'assemblea è più
ampia di quella tenutasi lo scorso 4 ottobre sulle scale del Campidoglio
(l'allora dirigente Marra, oggi in carcere, aveva negato la sala). Ci
saranno ben 35 interventi in quasi quattro ore di discussione. Si
comprende sulla base di questi dati tutta la tensione e l'attenzione
sull'appuntamento di ieri a Roma convocato da Carovana delle Periferie,
Decide Roma, Forum Salviamo il Paesaggio, Unione Sindacale di
Base. Gli scossoni della e sulla giunta Raggi alimentano domande, sollecitano risposte, riaffermano aspettative sociali ampiamente disattese.
Base. Gli scossoni della e sulla giunta Raggi alimentano domande, sollecitano risposte, riaffermano aspettative sociali ampiamente disattese.
Le
due introduzioni mettono subito i piedi sul piatto. E' vero che i
poteri forti attaccano la giunta comunale e Roma (con un pressing per
ora sottotraccia teso a spostare la capitale a Milano), ma non si vede
la reazione contro i poteri forti, anzi. In ballo non c'è questa o
quella vertenza ma una visione complessiva della città, delle sue
priorità e degli interessi sociali che hanno urgenza di un vero
cambiamento in antagonismo con altri interessi, quelli dei poteri forti
appunto. C'è la speculazione sullo Stadio a Tor di Valle ma anche le
privatizzazioni delle municipalizzate (con il pubblico che si accolla i
costi industriali e il privato che si prende in mano solo i servizi che
producono profitti). L'altra questione è quella del bilancio appena
approvato. E' un bilancio da “commissariamento di fatto”, tutto interno
ai vincoli del pareggio di bilancio e che non ha rimesso in discussione –
come promesso in campagna elettorale – il macigno del debito. Una
camicia di forza che, se accettata, impedisce ogni cambiamento
significativo. L'audit sul debito comunale era stato annunciato ma non è
stato fatto. Infine la questione che viene emergendo come paradigma: il
nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle. In realtà si tratta di una
classica speculazione sul cemento (lo stadio rappresenta solo il 13%
delle cubature chieste dal progetto dei costruttori e delle banche)
sulla quale si delinea uno scontro frontale nella città.
Si
dipana da questi spunti un lungo elenco di vertenze e problemi aperti
sui quali la giunta Raggi o non dà segnali o li sta dando sbagliati.
Intervengono i lavoratori delle aziende municipalizzate (Ama, Atac,
Multiservizi, Corpa) ma anche quelli di Almaviva e Alitalia (su Roma
incombono quasi 5mila licenziamenti in varie aziende che acutizzeranno
la micidiale connessione tra povertà e lavoro), un giovane lavoratore
del canile comunale tira giù la sala con un intervento forte e sentito a
rappresentare una realtà dove proprio le scelte del Comune sta
producendo il licenziamento di metà degli operatori. E poi c'è la
questione di sempre: quella emergenza abitativa intorno al quale si
snoda lo scontro frontale tra rendita fondiaria e diritti sociali, tra
legalità e giustizia sociale. La truffa dei Piani di Zona, le famiglie
ghettizzate nei residence, gli occupanti di case per necessità, le case
popolari abbandonate al degrado nelle periferie. Ci sono gli spazi
sociali (Corto Circuito, Alexis, Esc, Puzzle) sgomberati, sotto sgombero
o pignoramento come conseguenza dei diktat del commissariamento
Tronca.E poi le donne impegnate contro la chiusura dei centri
antiviolenza e che stanno preparando lo sciopero dell'8 marzo; c'è lo
scandalo dei Punti Verde Qualità ancora non scalfito dalle inchieste su
Mafia Capitale; e la questione irrisolta, costosa e decisiva dei
trasporti con la Metro C che assorbe il 90% delle risorse per gli
investimenti annunciati sulla mobilità. “La giunta Raggi non dà segnali
di discontinuità, sulle questioni di fondo si procede con la vecchia
politica” dice Guido Lutrario (Usb). “I 43 risultati della giunta Raggi
decantati da Grillo sul suo blog sono robetta, fumo negli occhi rispetto
alle aspettative alimentate in campagna elettorale. Accanto a 43
risultati ci sono altrettanti fellimenti”.
C'è
una tensione e una questione “implicita” in molti interventi: questa
accumulazione di questioni, ma anche di conflitti sociali, dove e come
può trovare una sintesi? E' ovviamente una sintesi politica quella
capace di comprendere il tutto in una visione complessiva della e sulla
città, sulle sue relazioni sociali e su chi decide le scelte prioritarie
per una cambiamento vero.
Si
colgono alcuni elementi emblematici della de/responsabilizzazione delle
istituzioni pubbliche verso la società. Ad esempio a fronte
dell'emergenza abitativa non è stato ancora nominato un assessore alla
casa, un buco della “politica” che lascia mano libera ai dirigenti e
funzionari “Rambo” per gestire sgomberi, sfratti, assegnazioni gettando
benzina sul fuoco nella guerra tra poveri (vedi i casi di San Basilio e
Trullo) funzionali alle campagne mediatiche e alle soluzioni razziste
della destra e alla “guerra contro i poveri”. Ma c'è anche il ricorso ai
bonus, come nel caso della casa a chi vive nei residence o dei servizi
sociali, che individualizzano le soluzioni, precarizzano ancora più sia
gli utenti che gli operatori e consentono che le istituzioni se ne
possano lavare le mani.
L'assemblea,
iniziata poco dopo le 15.30 si conclude dopo quattro ore. Viene
annunciata una mobilitazione di piazza in primavera per imporre un
cambiamento di passo e una più ravvicinata come la manifestazione a
Ostia (municipio commissariato) per sabato prossimo dopo l'aggressione
dei fascisti contro un attivista sociale in un territorio storicamente
connubio tra fascisti, malavita organizzata e malaffare istituzionale.
Nessun commento:
Posta un commento