Cologno, il sindaco leghista
chiude il Centro Interculturale per le donne e la scuola di italiano per
stranieri
La giunta
leghista di Cologno Monzese (Milano) vuole chiudere dopo 18 anni di attività il
Centro Interculturale delle donne e il Centro di lingua e cultura italiana per
cittadini stranieri, che opera invece da 25 anni. Servizi comunali punto di
riferimento per migliaia di cittadini e di migranti, luoghi di integrazione
molto frequentati, che costano 40mila euro all'anno all'amministrazione. Gli
alunni della scuola pagano una quota che copre circa il 20 per cento delle
spese. E ci sarebbe l'ente di formazione per gli adulti di Cinisello Balsamo
disposto a mettere i fondi necessari per far proseguire le attività . "Scuola
e centro donne sono servizi di qualità portati avanti da persone serie e competenti
e davvero molto apprezzati dai loro fruitori. Si tratta di seconda accoglienza,
una realtà davvero preziosa in un contesto dove mancano completamente luoghi di
aggregazione dedicati in particolare ai migranti. Negli anni sono passati dalla
scuola 3.500 persone", racconta Costanza Bargellini, una delle
coordinatrici dei due servizi, fondatrice del centro dedicato alle donne.
Il corteo delle donne a difesa del Centro
Interculturale
Gli
operatori e docenti dei due centri hanno promosso una manifestazione mercoledì,
partendo dalla scuola, in via Milano 3, a Cologno Monzese, esprimeremo il
proprio disaccordo con i cartelli scritti dagli studenti nelle loro lingue. Un
piccolo ma agguerrito corteo si è diretto verso il Consiglio comunale che
iniziava alle 15. "Non ci sono davvero motivi per chiudere due servizi che
funzionano davvero bene e che nel 2016 hanno avuto oltre 300 iscritti.
Sindaco e assessore leghisti dichiarano di voler destinare i soldi alle scuole
per fare mediazione linguistico-culturale. Perchè non chiedere a noi un
progetto? Perchè non modificare la nostra proposta? Perchè non integrare
diversi servizi per l'integrazione? Ci vogliono mettere contro le scuole
colognesi", spiegano i manifestanti. Una delegazione è stata ricevuta dal
sindaco Angelo Rocchi e dall'assessore all'Istruzione Dania Perego. La
decisione di sopprimere i due centri è stata motivata con problemi di costi,
anche se nel frattempo è arrivata una proposta dal Centro provinciale per
l'istruzione degli adulti (Cpia), che si è offerta di pagare i costi dei due
servizi, a patto che il Comune di Cologno garantisca la sede di via Milano, nel
cuore della città . Negli anni si è combattuto per avere quella sede in centro,
dove è molto facile arrivare con i mezzi. Gli immigrati a Cologno sono quasi il
17 per cento della popolazione.
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