Strage Viareggio, logo di
Trenitalia sullo striscione del Carnevale. Gli organizzatori: “Responsabilità
nostra, inopportuno”
L'azienda, condannata dal Tribunale di Lucca per
l’incidente del 29 giugno 2009, compariva tra gli sponsor. Cosa che ha fatto
infuriare i familiari delle vittime. "Ma l'accordo con la Fondazione
Carnevale non è mai andato in porto", fa sapere il gruppo. C'è però lo
sconto del 30% sulle Frecce per chi va a vedere i carri. L'ente: "Non
abbiamo tenuto conto della sensibilità forte di questa città"
A Viareggio c’è chi vive per il Carnevale
e chi è morto per un treno, come
ha riconosciuto una sentenza pochi giorni fa che ha condannato, tra gli altri, Trenitalia. Cosa accade se a Viareggio la Fondazione
Carnevale ringrazia proprio Trenitalia con tanto di striscione sotto il
palco? Un putiferio. Sul palco allestito giovedì in Piazza Mazzini, centro
della sfilata dei carri allegorici più grandi del mondo al via domenica
5 febbraio, è spuntato uno striscione che ha fatto infuriare i familiari delle
vittime della strage ferroviaria. In alto si legge “Carnevale di Viareggio 2017 grazie
a…” e sotto compaiono i simboli degli sponsor. Tra questi c’è pure il
logo di FS Trenitalia, con la scritta “Gruppo Ferrovie dello Stato
Italiane”. La stessa azienda condannata due giorni prima dal Tribunale di
Lucca per l’incidente del 29 giugno 2009, in cui a Viareggio persero la vita 32
persone, tra cui alcuni bambini.
Immediata la reazione dei familiari. “Apprendiamo con
amarezza che nemmeno una sentenza di condanna per omicidio colposo
plurimo aggravato e disastro ferroviario sono bastate a far sì che chi è
arrivato a Viareggio per amministrare il nostro Carnevale avesse almeno la sensibilità
di sbandierare quel simbolo che per i familiari, la vera Viareggio e per la
legge italiana rappresenta i responsabili per la morte di 32 persone”, fa
sapere il portavoce Marco Piagentini, che nella strage ha perso due
bambini e la moglie.
Segue il dietrofront della Fondazione Carnevale, la
cui presidente, Marialina Marcucci, si prende tutta la responsabilità
dell’errore. E spiega la presenza di quel logo. “Noi avevamo fatto un accordo
con Trenitalia, una partnership tecnica. Trenitalia avrebbe dovuto applicare
uno sconto del 30% sulle Frecce a coloro che fossero in
possesso del biglietto del Carnevale. Totalmente inopportuna la
decisione, da parte mia, di procedere con lo striscione, decisione che non
teneva conto di una sensibilità forte che questa città ha e che è giusto
che abbia. La responsabilità specifica è solo la mia, purtroppo ho sbagliato e
lì finisce. Ho fatto un doppio danno: ho urtato la suscettibilità di chi
ha il dolore nel cuore e sempre lo avrà e le aspettative di chi invece da
questa manifestazione si aspetta promozione e crescita”, dichiara la
presidente della Fondazione Carnevale a ilfatto.it. Il logo sarà quindi
rimosso dallo striscione. Resta comunque lo sconto per i viaggiatori,
che non sarà però pubblicizzato dentro il circuito. Per Trenitalia è tutto un
grande equivoco. “Non siamo sponsor del Carnevale. Infatti non abbiamo
elargito contributi. Il materiale pubblicitario prodotto dalla
Fondazione non è mai stato approvato da Trenitalia, né autorizzato il suo uso”,
fa sapere a ilfatto.it Stefano Biserni, capo ufficio stampa del
gruppo FS Italiane. Trenitalia, un giorno prima della sentenza del Tribunale di
Lucca, il 30 gennaio, avrebbe mandato una email alla Fondazione
Carnevale chiedendo di non esibire alcun materiale. “Quando siamo stati
contattati per la proposta commerciale circa 8 mesi fa, non conoscevamo
ancora la data della sentenza. Quando ci siamo avvicinati al 31 gennaio,
data dell’udienza finale del processo, visto anche che l’accordo non era stato
ancora accettato dalla Fondazione Carnevale di Viareggio, Trenitalia ha
ingiunto di non utilizzare il logo a Viareggio per attività commerciali”.
La collaborazione tra il Carnevale e Trenitalia non è però una novità. Da
anni l’azienda di trasporti, in collaborazione con la Regione Toscana,
potenzia il servizio in corrispondenza dei giorni del corso mascherato. “Sono
accordi con la Regione Toscana, titolare del contratto di servizio, che decide
dove potenziarlo e quando. La stessa cosa che facciamo in altre regioni, ad
esempio in Liguria, per eventi di grande richiamo. C’è una motivazione
logistica, per far sì che non si spostino tutti in auto intasando le
strade”, conclude Biserni. Un appuntamento, il Carnevale, al quale i viareggini
sono più che mai legati e che va avanti da 144 anni, esattamente dal 1873. Una
manifestazione alla quale i carristi lavorano tutto l’anno e che crea un indotto
fondamentale per una città altrimenti morta d’inverno. Un mese di divertimento
– le date del 2017 sono 5, 12, 18, 26 e 28 febbraio – in cui però non manca mai
la solidarietà. Non solo con Telethon, Medici senza Frontiere e
altre onlus, ma anche con i familiari delle vittime della strage di Viareggio.
Anche il giorno della sentenza, dai maestri della cartapesta sono arrivati
messaggi di solidarietà. “Oggi la sentenza ed è ora che giustizia sia fatta”,
ha scritto ad esempio sui social Benjamin Lebigre, della Compagnia
del Carnevale, figlio di Gilbert Lebigre, genio della satira scomparso
l’anno scorso e al quale è dedicata l’edizione 2017. I carristi sono sempre
stati vicini ai familiari della strage, ad esempio accogliendo gli striscioni
con scritto “No alla prescrizione” e appendendoli ai propri carri, veri
giganti di cartapesta, alti fino a 20 metri. Tredici quelli di quest’anno: nove
carri di prima categoria e 4 di seconda, ai quali si aggiungono 9 mascherate di
gruppo e 15 maschere isolate, che sono la palestra dei giovani, la scommessa
delle nuove leve del Carnevale. Protagonista la satira e l’attualità: da Trump
e Gentiloni, le caricature guardano alla politica a 360 gradi.
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