Mentre la aberrante condizione in cui in Libia i migranti sono tenuti rinchiusi, torturati, sottoposti a mille sevizie, violenze, stupri per le donne, nei campi di detenzione in Libia, paragonabili solo ai lager nazisti, o sfruttati fino alla morte (leggi report della giornalista e scrittrice Flore Murard-Yovanovitch pubblicato ieri in questo blog) grida tutta la sua vergogna, la sua condanna eterna ai governi locali, agli Stati, paesi imperialisti che hanno provocato tutto questo con le loro guerre, e che sono gli "utilizzatori finali" di questo sfruttamento, oppressione, violenza dei popoli,
la Libia in questi giorni per il governo italiano sembra diventata la meta privilegiata dei suoi viaggi. Prima è andato Gentiloni, che peggio di un servetto scemo subito ha poi riferito tutte le tappe del suo viaggio all'inqualificabile Trump; poi sono andate la Mogherini e la Pinotti, a dare man forte ad un accordo che condannerà ancora di più migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini alle violenze dell'esercito libico, alla detenzione nei campi di concentramento, allo sfruttamento bestiale dei padroni locali e italiani/europei.
"Il governo italiano e quello libico di unità nazionale - scrivono i giornali - hanno firmato un accordo che ha l’obiettivo di ridurre il flusso di migranti che da anni cercano di raggiungere l’Italia dalle coste libiche, approfittando (notare la "finezza" del termine - ndr) della guerra civile in corso nel paese... L’accordo prevede nuovi aiuti del governo italiano alle autorità libiche che si occupano di accoglienza e contrasto all’immigrazione clandestina, nel tentativo di ridurre il traffico illegale via mare".
CHI SI AVVANTAGGERA' DI QUESTO ACCORDO?
Le imprese italiane che forniranno il «supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina», o che venderanno medicine e attrezzature mediche, facendo così tornare nelle tasche del capitalismo italiano i finanziamenti dati dal governo italiano alla Libia; a questo flusso di profitti si aggiungeranno gli utili derivanti dalla formazione del personale, formato in Europa, con attrezzature fornite dall’Italia.
Le imprese italiane che forniranno il «supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina», o che venderanno medicine e attrezzature mediche, facendo così tornare nelle tasche del capitalismo italiano i finanziamenti dati dal governo italiano alla Libia; a questo flusso di profitti si aggiungeranno gli utili derivanti dalla formazione del personale, formato in Europa, con attrezzature fornite dall’Italia.
Una collaborazione, quindi, che sui migranti, tornerà molto utile all'Italia per mettere con forza le sue grinfie in questo paese.
Siamo alla parodia dell'accordo con la Turchia di Erdogan, date lo spessore sia della Libia ma soprattutto dell'Italia, ma anche questa parodia porterà all'aperta violazione di ogni minimo diritto umano, per i diritti invece dell'imperialismo.
Questo, come altri criminali accordi che questo governo, il Ministro Minniti e le altre servette faranno con altri paesi, chiamano a un necessario salto l'insieme del movimento in Italia solidale con i migranti, antirazzista.
Oggi più che mai la solidarietà non basta se non è strettamente legata ad alzare la lotta contro il nostro imperialismo, il nostro governo. E in questa necessaria elevamento dello scontro i migranti nel nostro paese non sono da "difendere" ma possono essere una vera leva, forza per la rivoluzione proletaria in Italia e in Europa.
Questo, come altri criminali accordi che questo governo, il Ministro Minniti e le altre servette faranno con altri paesi, chiamano a un necessario salto l'insieme del movimento in Italia solidale con i migranti, antirazzista.
Oggi più che mai la solidarietà non basta se non è strettamente legata ad alzare la lotta contro il nostro imperialismo, il nostro governo. E in questa necessaria elevamento dello scontro i migranti nel nostro paese non sono da "difendere" ma possono essere una vera leva, forza per la rivoluzione proletaria in Italia e in Europa.
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