Interessante l'adesione dello slai cobas trentino - se si considera che lo slai cobas ufficiale, in occasione di un altro sciopero delle donne del 2016 aveva fortemente contrastato la decisione dello slai cobas per il sindacato di classe - organizzazione distinta e autonoma - di aderire e promuovere lo sciopero delle donne operaie e proletarie.
Nell'universo del sindacalismo confederale è arrivata l'adesione della Flc CGIL comparto scuola, ricerca e università.
La Cgil della Camusso invece fa resistenza e fa ostacolo, così come la Fiom dell'allineato Landini - ma in queste file una componente sta premendo perchè tante operaie metalmeccaniche si uniscano alla giornata di lotta.
NON UNA IN MENO, il cartello che unisce parte del movimento femminista insiste:
"sono moltissime le lavoratrici, precarie, disoccupate che stanno organizzando lo sciopero nei posti di lavoro, nelle strutture sanitarie, nelle aziende private, nelle scuole. Lo sciopero è lo strumento che il movimento femminista ha scelto - sarebbe stato onesto affermare che questo strumento nel nostro paese è stato lanciato e praticato già da 20.000 lavoratrici, dato certificato, nelle due scadenze lanciate dal MFPR - e che si darà contemporaneamente in 40 paesi del mondo...".
Ora è fondamentale discutere su quale piattaforma questo sciopero si fa e come essa debba raccolgliere le istanze della maggioranza delle donne. Questo è il senso della campagna del MFPR in questi giorni, ovunque è presente e questo è il ruolo che svolgono le manifestazioni indette il prossimo 8 marzo.
info a cura
MFPR
mfprnaz@gmail.com
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