In breve tempo al Senato della Repubblica dovrebbe ripartire l’iter di
approvazione e ratifica di alcuni disegni di legge già protocollati
quali il DDL 2043, con l’obiettivo di criminalizzare gli attivisti che
sostengono le campagne per il boicottaggio dell’Apartheid e la
colonizzazione israeliana in Palestina, ed il DDL 2186, che implementa
gli accordi bilaterali Italia-Israele in materia di “pubblica sicurezza e
difesa”.
Entrambe rappresentano un passaggio essenziale nel percorso di
esportazione ed avvio del modello sionista nella legislazione e nelle
politiche repressivo-militari dello Stato italiano.
Auspicato da tempo dalle oligarchie internazionali a forte connotazione
sionista, il progetto per il
nuovo secolo risulta già impiantato in alcuni paesi occidentali come USA, Francia, Germania e, fino a poco tempo fa, portato avanti in sordina anche in Italia nell’indifferenza generale.
nuovo secolo risulta già impiantato in alcuni paesi occidentali come USA, Francia, Germania e, fino a poco tempo fa, portato avanti in sordina anche in Italia nell’indifferenza generale.
Già a maggio del 2016 il Senato a larga maggioranza (astenuti M5S e
Fd’I) aveva approvato quella piroetta politico-legale che è la legge sul
negazionismo – Legge 16/06/2016 n° 115. Una legge già atta ad allineare
la legislazione italiana agli orientamenti normativi euro-imperialisti,
che punisce fino a 6 anni di carcere chi nega o minimizza la shoah,
chiudendo eventualmente un occhio sulle negazioni e minimizzazioni dei
genocidi e degli olocausti perpetrati sotto le bandiere del colonialismo
e dell’imperialismo. A parte che per “il popolo eletto” sarà quindi
possibile continuare impunemente a negare o sminuire il trattamento
riservato agli indigeni delle Americhe, agli schiavi africani, agli
arabi, ai sovietici, ai cinesi, agli armeni, agli omosessuali, agli
slavi ed a tutte le altre vittime del colonialismo, dello sfruttamento,
dell’oppressione e della discriminazione. E ovviamente ai palestinesi,
il cui genocidio quotidiano è rigorosamente omesso e mistificato dai
mass media, evidentemente allineati al sionismo.
Approfondendo l’analisi del fenomeno ci si rende però conto che la
sionistizzazione dell’apparato statale e delle sue politiche non
rappresenta solo un omaggio alla lobby sionista, ma è un prototipo del
nuovo modello di dominio, ricoperto da una blindatura
politico-culturale, funzionale alla gestione militare e repressiva della
crisi capitalista. Blindatura sempre più necessaria, sia di fronte al
devastante sviluppo della guerra imperialista sul piano globale, sia al
peggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari in quelli
che un tempo erano i “paesi ricchi”.
Per approfondire, denunciare ed elaborare pratiche per opporsi a questi
disegni politici e alla loro formalizzazione legislativo-istituzionale
che delineano una "implementazione del modello sionista nello Stato
italiano" il Fronte Palestina ha organizza un incontro nazionale a
Milano il 25 febbraio (Villa Pallavicini).
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