venerdì 24 febbraio 2017

pc 24 febbraio - Contro il G7 di Taormina partono assemblee e iniziative - diffondi l'appello di proletari comunisti/PCm Italia

Stralci dal Report dall'incontro del 18 febbraio, a Giardini Naxos


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"Si è svolta la seconda assemblea regionale... presenti attivisti da Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa oltre che da Giardini Naxos e da Taormina. Si è concordemente deciso che la militarizzazione che sta subendo la città di Taormina in questi mesi è inaccettabile, come è inaccettabile quella che subisce la Sicilia da anni con le innumerevoli basi militari come quelle di Sigonella e del Muos.
Noi non vogliamo che nemmeno un centimetro quadro del nostro territorio sia usato per programmare, come farà questo G7, nuovi meccanismi di controllo, di repressione globale, di sfruttamento dei migranti, di guerra contro i paesi del terzo mondo, nuove strategie del debito. Per questo si è dato, concordemente ed unanimemente tra tutte le componenti dell'assemblea, mandato a un gruppo di compagni di comunicare alle questure e prefetture competenti la nostra presenza in corteo a Taormina il 27.
La contestazione sarà non solo un momento di piazza, ma verrà preceduta da un forum da tenersi il 26 e che raccoglierà il contenuto delle discussioni che i tavoli tematici che come momenti di dibattito e di confronto permanente attraverseranno l'intera Sicilia nei mesi precedenti al G7. La protesta contro il G7 non sarà, però, solo un dibattito ed un corteo, ma sarà visibile in piazza in ogni grande città siciliana. A partire dalle lotte contro il Frontex ed il Muos e per il lavoro ed i diritti sociali che rappresentano una vera e propria emergenza sociale in un territorio meridionale nel quale la disoccupazione giovanile è oltre la soglia del 40% e le devastazioni ambientali e le nocività assediano la vita delle popolazioni.
STOP G7 TAORMINA!
NO AL G7, NO AL MUOS!
SICILIA RIBELLE!".
L'assemblea di Giardini Naxos aveva dato il mandato ai compagni del comitato di Messina per recarsi in Questura, per fare presente la decisione del movimento di voler manifestare a Taormina durante il G7. L'incontro c'è stato, e la Digos di Messina, ha rimandato la decisione finale ad un prossimo incontro. Ovviamente, è chiaro ,che la Questura di Messina non autorizzerà alcuna manifestazione a Taormina contro il G7,ma il passaggio dei compagni è stato un giusto atto dovuto, nei confronti di tutti coloro che vorrebbero poter manifestare liberamente. 
Dopo l'assemblea del 18 febbraio, un'altra assemblea regionale, si svolge a Palermo- assemblea che prevede anche la partecipazione di rappresentanti internazionali – sabato 25 e domenica 26, presso l''Università degli studi, Facoltà di Lettere.
Ecco il documento che presenta l'assemblea denominata " ASSEMBLEA INTERNAZIONALE- FORA U G7":
"Il 26 e 27 maggio 2017 la città siciliana di Taormina ospiterà il G7, il vertice dei capi di stato delle sette maggiori potenze economiche, politiche e militari occidentali (Usa, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Italia), che formalizza annualmente le misure di austerità neoliberiste da applicare internazionalmente o gli interventi di guerra planetaria sempre più spesso subappaltate all’organizzazione della NATO. In realtà, la stessa composizione di questa struttura è specchio della trasformazione geostrategica in atto dell’Alleanza politico-militare nordatlantica: da una NATO formale (i 28 paesi aderenti a “difesa” dell’Europa e dell’Occidente) a una NATO di fatto, allargata cioè a partner planetari (l’Unione europea che è “ospite” d’onore ai G7, il Giappone, l’Australia, i regimi arabi più reazionari, Israele, i governi latinoamericani neoliberisti, ecc.) e pronta – pur tra contraddizioni e conflittualità interne – ad intervenire militarmente in ogni scacchiere di “crisi” o deve vengano ad essere messi in discussione gli interessi economici-finanziari-
Per la prima volta in ambito G7, il tema delle “emergenze” prodotte dalle migrazioni mondiali.
Il vertice di Taormina avrà lo scopo di rafforzare le alleanze politico-militari nel quadro dell’escalation bellica globale e il contrasto con l’uso della forza delle migrazioni e della fuga di milioni di persone dalle guerre e dai crimini socio-ambientali. Scelte scellerate che avranno innanzitutto ricadute dirette sulla vita e le libertà dei cittadini dei paesi membri del G7: dalla ipermilitarizzazione di punti strategici interni (aree metropolitane di interesse finanziario, culturale, ecc., porti, aeroporti, punti di confini), ad una sempre maggiore restrizione dei diritti di espressione e utilizzo di social network, media-strumenti informatici (è in atto una vera e propria campagna globale che enfatizza la cosiddetta cyber security, nuova frontiera del capitale finanziario e del complesso militare-industriale), alla proposta tedesca di creare nei paesi occidentali “sempre più esposti” agli attacchi terroristici, una speciale guardia nazionale che contribuisca a “potenziare i livelli di sicurezza nelle città”, da affiancare alle forze dell’ordine e composta da “volontari con adeguato addestramento militare”. Si tratta cioè di implementare in larga scala quanto pianificato in ambito Usa-Ue-NATO con le cosiddette “Operazioni militari in ambito urbano”. La decisione di svolgere in Sicilia il G7 2017 non è del resto un caso. L’Isola ha assunto ormai un ruolo chiave nelle strategie di guerra mondiali: l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate USA; la trasformazione della grande base di Sigonella in uno dei maggiori centri per la operazioni dei droni USA, NATO e UE; l’uso costante degli scali aerei di Trapani-Birgi e Pantelleria per i bombardamenti e le attività di spionaggio top secret in Nord Africa; i devastanti processi di militarizzazione che hanno investito Augusta (hub navale Usa e NATO), Lampedusa, ecc., testimoniano la portata altamente distruttiva delle infrastrutture belliche realizzate e ampliate in Sicilia negli ultimi anni. A ciò si aggiunge il ruolo di vera e propria fortezza assunto dalla Sicilia per conto dell’Unione europea e della famigerata agenzia di controllo delle frontiere Frontex nelle politiche di contrasto delle migrazioni, con l’uso dei porti e degli aeroporti da parte dei mezzi militari Ue-Nato impegnati a far la guerra ai migranti e ai richiedenti asilo nel Mediterraneo o la trasformazione di sempre maggiori aree urbane ed extraurbane in hotspot e centri-lager dove detenere in condizioni disumane chi è scampato ai naufragi e ai bombardamenti. Pseudo modalità di “accoglienza” che rispondono esclusivamente a logiche di controllo securitario (anche grazie al coinvolgimento strumentale del “volontariato”) e che contribuiscono a dilapidare sempre più ingenti risorse pubbliche alimentando gli affari di grandi e piccoli operatori economici (che sempre più spesso si intrecciano con i circuiti dell’economia criminale) e la precarietà per i lavoratori".


appello di proletari comunisti/PCm Italia

Contro il vertice del G7 a Taormina!
via il fascio-imperialista Trump dall'Italia!

Mandiamo in frantumi la vetrina dell’imperialismo e.. che non dormano sonni tranquilli!

Il 26 e 27 maggio a Taormina, in Sicilia, i paesi imperialisti che fanno parte del cosiddetto G7 (USA, Giappone Germania, Francia Gran Bretagna, Italia, Canada) si incontreranno per discutere la loro
“agenda” che formalmente prevede la discussione sui problemi “caldi” del mondo.
La scelta della Sicilia non è casuale visto che si trova al centro del Mediterraneo e sempre più in questi ultimi decenni ha acquisito una posizione strategica per i paesi imperialisti che vogliono e devono controllare tutta l’area calda dei paesi che si affacciano su questo mare, nuovo cimitero di popoli; paesi che sono sempre più uno dei centri della tormenta dello scontro tra imperialismo e paesi oppressi e della tendenza alla guerra inter-imperialista, in questo momento storico di crisi economica mondale.
Dieci anni che hanno stravolto la faccia della terra, dieci anni in cui le contraddizioni sono diventate ancora più forti e inestricabili e che sul piano interno ai singoli paesi imperialisti accelerano la via del
moderno fascismo l’elezione di Trump negli Usa è parte e tappa di questa accelerazione.
La Sicilia, progressivamente insieme a tutto il Sud dell’Italia, è diventata una grande piattaforma militare piena di armi convenzionali e nucleari, di basi militari, Sigonella e aeroporti civili trasformati in militari come Trapani e Palermo, strumenti di controllo delle telecomunicazioni militari come il radar di Marsala e il Muos di Niscemi.
Un’isola di armi, di morte e distruzione dalla quale partono azioni di guerra con e senza droni.
Al G7 di Taormina, così come in altri “vertici”, i paesi imperialisti misurano di volta in volta i propri contrasti e rapporti di forza nella corsa alla nuova spartizione del mondo senza esclusione di colpi, congenita e strutturale all'imperialismo e in cui ogni imperialismo cerca di trarre il massimo vantaggio per sé.
Il G7 a Taormina, come esigenza dell’imperialismo italiano, è stato organizzato e voluto dall’ex Primo Ministro italiano Matteo Renzi per coronare i successi del proprio governo nell’arena mondiale, ma soprattutto, come ha detto il nuovo capo del governo, Gentiloni, con la sua servile e vergognosa telefonata a Trump, per ottenere la consacrazione di paese leader nella gestione delle crisi dell’area, soprattutto in Libia. Da qui, arrivano le migrazioni infinite prodotti dalle guerre di aggressione e dalla povertà crescente. L’imperialismo è guerra! L'imperialismo prima crea le condizioni e poi usa l'ondata di migranti per costruire intorno ai suoi governi e alle sue politiche il consenso razzista! Il “populismo” vero è quello dei governi che a livello mondiale cercano di associare le masse ai propri piani e interessi
Questo G7 a maggio è il primo importante viaggio del fascio-imperialista Trump, è quindi dobbiamo far sentire la voce dell'opposizione proletaria e popolare, antifascista e antimperialista del nostro paese
A questa opposizione guardano tutticoloro che dagli Usa a tanti paesi del mondo stanno contestando Trump.
Trump al G7 vuole conservare ed estendere tutte le basi Usa e Nato ma vuole che siano i governi imperialisti che le paghino e questi lo faranno scaricando ulteriormente queste spese sulla pelle dei proletari e popoli, tagliando lavoro e servizi sociali.
Costruiamo insieme una grande e combattiva manifestazione contro Trump, contro il g7, contro l'imperialismo italiano, contro l'ntervento imperialista in Libia, in solidarietà con i proletari e popoli in lotta a sostegno dei migranti per l'accoglienza,la libertà di circolazione, per la chiusura di tutte le basi usa nato sul territorio, per la chiusura dei CIE, CARA, HOTSPOT

proletari comunisti/ PCm Italia – Palermo info adesioni e contatti: pcro.red@gmail.com

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