Il prete Francesco Mitidieri dell'Ass."Noi e Voi" di Taranto, responsabile di uno dei tanti Centri di accoglienza dei migranti e gestore dell'Hotspot
minaccia i migranti che lottano e cerca di dividerli usando il "terrorismo" - ma in questo rivela anche la sua debolezza...
ECCO IL MESSAGGIO, DA "FUORI DI TESTA", MANDATO AI MIGRANTI DI
PAOLO VI DA DON FRANCESCO MITIDIERI, PARROCO DI PAOLO VI, DOPO L'ULTIMO
PRESIDIO ALLA PREFETTURA E AL COMUNE DEI MIGRANTI DEL 7 FEBBRAIO:
"Questi sono i migranti che provocano il razzismo fra la gente... Questi
sono i migranti che giocano a fare politica senza neanche conoscere le
leggi italiane... Questi sono i migranti che io non sopporto perché
rendono inutile il nostro lavoro per il reale rispetto dei diritti e
dell'integrazione. Sono indignato e offeso da queste persone.
Spero solo per voi che sappiate quello che fate e che non vi facciate
usare da altri per i loro scopi... Perché per questo siete fuggiti dai
vostri Paesi e non vorrei che qui troviate la stessa politica violenta
dei vostri Paesi
Ovviamente sono Francesco".
Ha
dato evidentemente fastidio a questo prete il fatto
che i migranti non si sono fatti più intimorire dai ricatti, dal
"terrorismo" fatto nei mesi passati dall'Ass. "Noi e Voi", e stiano
cominciando a lottare per i loro diritti; ha dato fastidio che questi
migranti siano anche andati loro dalla gente a dire di come sta
realmente la situazione nel Centro, di come siano confinati, da chi
forse tante volte al giorno si fa il segno della croce, in una struttura
invivibile, senza riscaldamento, dove tanti di loro si ammalano, dove
ogni giorno devono fare chilometri per raggiungere un bus; di come sono
costretti ad aspettare mesi per avere un documento di identità, senza
poter fare nulla.
Questi
migranti hanno parlato alla gente, che ha capito; mentre è chi li
"nasconde" che alimenta false idee, luoghi comuni e razzismo.
E'
evidentemente questo prete che non conosce le leggi italiane, che,
certo, stanno rapidamente peggiorando, ma ancora riconoscono ai migranti
il diritto ad un'accoglienza dignitosa, all'assistenza sanitaria, come
il diritto dopo tre mesi ad avere i documenti... I migranti non
"giocano", rivendicano i loro diritti che tipi come Don Francesco
negano.
Questo
prete, alla faccia della "carità cristiana" e degli stessi appelli di
Papa Bergoglio, ma di fatto in forte sintonia con i Salvini, i fascisti,
i razzisti, esclama invelenito: "Questi sono i migranti che io non
sopporto...".
Calma,
Don Francesco! Quali migranti sopporti? Quelli che si inginocchiano e
dicono "grazie"? Quelli che, buoni e docili alle istruzioni, puoi
presentare in convegni a ripetere la lezioncina di come stanno bene
(come purtroppo abbiamo visto in alcune occasioni)?
Ci
dispiace per lui, ma i migranti con lo Slai cobas stanno prendendo in
mano la loro vita, la loro dignità, il coraggio contro i ricatti, le
minacce, e sono loro indignati da certe persone.
Infine,
questo prete lancia, senza neanche avere il coraggio di dire il nome,
l'attacco allo Slai cobas per il sindacato di classe che, assicuriamo il
Francesco, non ha altri scopi se non quello che finisca questa sistema
imperialista in cui vi sono milioni di popoli che vengono trattati da
chi è causa della loro condizione di guerra, di miseria, di persecuzione
come persone di serie B, senza diritti, al massimo elemosinati verso le
"brave persone".
Ciò
che però non gli permettiamo - e faremo al Francesco anche una bella
denuncia - è paragonare volgarmente la nostra lotta alla politica
reazionaria dei regimi dei paesi da cui i migranti sono fuggiti. Questi
regimi sono gli amici dei tuoi amici, quelli che stanno al governo.
La
"stessa politica violenta" che i migranti trovano nel nostro paese è
quella del governo italiano che li vuole espellere, è quella delle
violenze e torture nell'hotspot gestito da questo prete (che "nulla
sa"), è quella delle denunce della polizia e dei provvedimenti di
negazione di vitto e alloggio della prefettura quando "osano" lottare
per i loro diritti; ma è anche quella odiosa di preti che gli
accarezzano la testa se stanno buoni, ma li sputano veleno quando
"rompono il loro gioco".
E, ci dispiace per questo prete, ma questo "gioco" non si può più aggiustare...
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