Al generale Stoltenberg, in
questo caso come voce dell’imperialismo americano, non gliene frega niente dei “bilanci
in difficoltà”, della profonda crisi che dura da circa dieci anni e che
colpisce tutti i paesi. Anzi, proprio a causa di questa crisi si acuiscono le
contraddizioni mondiali: tra paesi imperialisti e paesi oppressi, tra gli
stessi paesi imperialisti, e tra la borghesia e il proletariato… e questa
situazione richiede più guerre e più repressione.
Le indicazioni di Stoltenberg
sono precise:
1. fermare i tagli alla difesa,
2. aumentare gradualmente la spesa per la difesa
3. e poi muovere verso l'obiettivo del 2%".
il funereo generale Stoltenberg
Nato: "Italia deve spendere di più per la difesa"
Pubblicato il: 14/02/2017 12:23
L'Italia, insieme agli altri Paesi che non rispettano
l'obiettivo fissato dalla Nato di spendere il 2% del Pil per la difesa, deve
"fermare i tagli" al settore e "iniziare
ad aumentare la spesa per la difesa". Lo sottolinea il segretario
generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles alla
vigilia della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
vigilia della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
"Siamo consapevoli - dice Stoltenberg, rispondendo in
merito ai vincoli di bilancio che l'Italia ha, come altri Paesi, per via del
patto di stabilità - che diversi alleati della Nato hanno difficoltà con i
bilanci, con il deficit e affrontano sfide su come aumentare le spese per la
difesa. Ciò detto, si tratta sempre di come dare la priorità alla
difesa".
"Mi aspetto - prosegue - che i 28 alleati mantengano
gli impegni che hanno concordato. Quello che abbiamo concordato sono tre passi: fermare i tagli alla difesa,
aumentare gradualmente la spesa per la difesa e poi muovere verso l'obiettivo
del 2%".
"Non ci aspettiamo - aggiunge Stoltenberg - che tutti
gli alleati rispettino l'obiettivo del 2% immediatamente, ma ci aspettiamo che
tutti gli alleati fermino i tagli al settore e inizino ad aumentare la spesa
per la difesa". "Ed è questo il caso anche dell'Italia. Il
quadro è misto: alcuni Paesi sono al 2% o vicini al 2%, altri invece hanno
difficoltà. Io continuerò a sottolineare che tutti gli alleati devono
rispettare gli impegni che hanno preso", afferma il segretario generale
della Nato.
"Nelle mie due conversazioni telefoniche con il
presidente Usa Donald Trump - riferisce inoltre Stoltenberg - la spesa per la
difesa è stata uno degli argomenti principali. Trump ha chiaramente espresso un
forte impegno per la Nato e per il legame transatlantico, ma in entrambe le telefonate ha
anche sottolineato l'importanza di un 'burden sharing', di una condivisione
degli oneri più equa, dicendo che quei Paesi che spendono meno del 2% del Pil
devono rispettare l'obiettivo. E
io sono d'accordo con lui".
Secondo dati Nato basati sul Pil stimato per il 2016 e
pubblicati a luglio, solo Usa (3,61% del Pil), Grecia (2,38%), Regno Unito
(2,21%), Estonia (2,16%) e Polonia (2%) tra gli alleati rispettano l'obiettivo.
L'Italia spende l'1,11% (in aumento comunque rispetto al 2015), la Germania
l'1,19%, la Francia l'1,78% (è la più vicina al target tra i 'ritardatari'), la
Turchia l'1,56%, il Canada lo 0,99%. Quello che spende meno è il Lussemburgo,
allo 0,44% del Pil.
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