domenica 12 febbraio 2017

pc 12 febbraio - Bologna - gli studenti in piazza - la repressione non ferma la lotta!

 Bologna: terzo giorno di rabbia in piazza!

Il corteo si conclude rilanciando sin da lunedì la mobilitazione per riaprire il 36, ricordando l'assemblea studentesca di martedì e la giornata di lotta del prossimo giovedì.

9d772a0d 741f 44a7 aa03 10c931db728aNon si ferma l'agitazione studentesca a Bologna. Dopo settimane di lotta contro la normalizzazione di una biblioteca universitaria e il violento intervento della celere di giovedì, dopo la rivolta serale susseguente e il corteo di venerdì con nuovi scontri con la celere, anche oggi la piazza bolognese si riempie. Il corteo parte dalla zona universitaria e attraversa il centro cittadino denunciando l'arroganza poliziesca e la grave responsabilità dell'università, che tratta le proteste studentesche solo attraverso la polizia. Il tutto coronato oggi dalla follia delle forze repressive locali, che paventano l'“associazione a delinquere” per le lotte studentesche degli ultimi mesi in città.
Dagli interventi e dai cori scanditi dalla piazza emerge tuttavia chiaro uno scenario più ampio. Quando viene urlata a gran voce la richiesta di libertà per Sara e Orlando, i due studenti arrestati ieri, la loro condizione attuale di imprigionamento si fa immagine generale. E' infatti un grido e un discorso generazionale quello che viene invocato. Ad attraversare le strade è la generazione che non ha mai avuto un futuro, quella del lavoro gratuito e dei voucher, quella messa a valore sin dalle superiori con l'alternanza scuola-lavoro, è la generazione di Michele, della depressione indotta, dell'immiserimento culturale forzato.
“Nel deserto del presente può germogliare ovunque il fiore del riscatto!”, è l'appello col quale le studentesse e gli studenti bolognesi invitano per giovedì 16 febbraio tutte le università solidali italiane a mobilitarsi.
Mentre il corteo fa un blocco dei viali, per poi dirigersi fino a piazza Maggiore, viene ribadito come queste giornate di lotta stiano facendo argine e dimostrando come sia irrealizzabile l'idea di città che il Rettore, il Questore e il Sindaco hanno mostrato in queste settimane. Quella di una città chiusa, ipercontrollata, in cui “l'ordine dei tornelli” che si voleva imporre alla biblioteca di via Zamboni 36 diviene paradigma generale di un regime dei confini che dall'Unione Europea fino ai più remoti angoli urbani si vorrebbe imporre ovunque.
Il corteo si conclude rilanciando sin da lunedì la mobilitazione per riaprire il 36, ricordando l'assemblea studentesca di martedì e la giornata di lotta del prossimo giovedì.

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