venerdì 17 febbraio 2017

pc 17 febbraio - NOI SIAMO CONTRO LA MADRE COMPLICE DEL SUICIDIO DEL RAGAZZO DI LAVAGNA

Questa madre non solo ha portato alla tragedia del suicidio del figlio, non solo, dopo la morte, neanche una parola di pentimento, ma insiste, convinta. Il suo primo ringraziamento va alla Guardia di Finanza, si autoassolve: "non c'è colpa nè giudizio"; l'unica sua incapacità sarebbe stata quella di "non aver saputo colmare il vuoto che "ti portavi dentro", senza neanche chiedersi se lei, la famiglia avessero contribuito a quel "vuoto". 

(Dall'opuscolo "uccisioni delle donne, oggi"): "...Noi diciamo “In morte della Famiglia” per dire in modo provocatorio che la famiglia è un anello chiave della marcia verso il moderno fascismo del governo e dello Stato.
Il moderno fascismo non potrebbe realizzarsi senza fare della famiglia una sua base principale, sia in senso di subordinazione, di essere piegata, funzionale alle scelte del governo e dello Stato, sia in senso di sostenitrice attiva, combattente in termini ideologici di simbolo e propaganda di valori di quelle scelte politiche... la famiglia, in particolare la famiglia medio, e a volte anche piccolo borghese, ma influenzante anche settori di famiglie proletarie, svolge nella marcia verso il moderno fascismo, anche una funzione attiva, sostenitrice di valori reazionari, come la difesa della sicurezza, i figli alla patria, il controllo sui giovani ecc...".

MC


(Dalla stampa) - "...la madre del sedicenne che si è tolto la vita a Lavagna: "Un pensiero particolare va alla Guardia di Finanza. Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di avere suo figlio perdersi... (si trattava di una modica quantità di hashish - ndr) Non c'è colpa nè giudizio nell'imponderabile e dall'imponderabile non può che scaturire linfa buona con ancora più energia per la lotta contro il male, grazie".
“Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel
vuoto che ti portavi dentro da lontano”. “In queste ore ci siamo chiesti perché è successo, ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci. Fate emergere i vostri problemi”

Il generale Gdf Renzo Nisi: “Famiglia da ammirare” - “Quella di questo ragazzo – dice il comandante – è una famiglia da ammirare perché non ha fatto finta di nulla, perché ha avuto il coraggio di non nascondersi dietro a un problema. Un problema che c’era, anche banale, ma c’era.

(Diversa opinione da parte del procuratore- ndr) Il procuratore minorile: Il procuratore dei minori della Liguria, Cristina Maggia, ha dichiarato di ritenere questi blitz “inutili” e che avrebbe detto no alla perquisizione.

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