lunedì 13 febbraio 2017

pc 13 febbraio - MUOS: dai tribunali italiani ancora una sentenza a favore dell’imperialismo degli Stati Uniti e dell’imperialismo italiano. Ma dentro, e soprattutto fuori dai tribunali, la lotta contro gli strumenti di morte degli imperialisti deve continuare

La guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare

manifestazione a Palermo
dai Comitati NoMuos

La Cassazione conferma il dissequestro del Muos?
Unica sentenza: Resistenza, fino alla smilitarizzazione della Sughereta!
La decisione della Cassazione di venerdì 10, con la quale è stato confermato il dissequestro del MUOS, non ci ha sorpreso, ma è comunque un segnale estremamente negativo.
Quella del MUOS è una questione politica e sociale, che certamente non andava risolta dalla magistratura. Tuttavia, in un primo momento, quest’ultima aveva preso una via coraggiosa che, se proseguita fino in fondo, avrebbe portato al fermo dell’installazione di guerra, di proprietà esclusiva del Governo USA. Aspettando le motivazioni della decisione della Cassazione, non possiamo che denunciare il dietrofront ingiustificato della Suprema Corte.
Al riguardo va ricordato che, meno di un anno fa, la Cassazione aveva confermato il sequestro subito dopo la pronuncia del CGA che, quindi, venne considerata irrilevante ai fini del

sequestro. Ed in realtà, come da tempo dicono i legali dei comitati, la Sentenza definitiva del Consiglio di Giustizia Amministrativa non dovrebbe avere influenza sul giudizio penale. Ricordiamo che il processo penale ai responsabili dell’abusivismo è iniziato, e si fonda su un vizio di legittimità chiaro: la violazione del vincolo di inedificabilità disposto dal regolamento della Riserva Sughereta di Niscemi, reato ambientale mai esaminato dal CGA in quanto la relativa domanda sollevata da Legambiente nel 2013 è stata ritenuta tardiva (sul punto pende impugnativa innanzi allo stesso CGA).

 Il Testo Unico sulla Difesa infatti esenta le opere per la difesa dalla conformità urbanistica, ma non dal rispetto delle norme ambientali (ne è prova il fatto che per il MUOS non è stata richiesta concessione edilizia, ma le autorizzazioni ambientali sì) e il Regolamento della Riserva è norma ambientale e, quindi, non derogabile. Si sperava, quindi, che la Cassazione, confermando il precedente orientamento, modificasse la decisione del Tribunale del Riesame di Catania. In attesa del deposito delle motivazioni che chiariranno come la Cassazione abbia affrontato il punto, rileviamo inoltre che il MUOS non è del Ministero della Difesa, ma di proprietà esclusiva della US Navy, quindi del governo statunitense.
In vista del G7 che si terrà a Taormina a fine maggio i Comitati No MUOS continuano la denuncia delle micidiali politiche di guerra dei governi statunitensi, che da decenni utilizzano la nostra terra come piattaforma di morte per aggressioni imperialiste; così come ci opporremo con tutte le nostre forze alle servili e scellerate scelte di chi ci governa, a livello nazionale e regionale, di garantire la messa in funzione del MUOS, calpestando così  il diritto alla salute, il principio di precauzione ed il ripudio della guerra.
In vista delle prossime manifestazioni dell’8 marzo contro la violenza sulle donne e il patriarcato, facciamo appello, a livello nazionale e internazionale, ad amplificare la denuncia della criminale volontà di falsare le carte per mettere in funzione il MUOS; a partire da un paese come Niscemi, che vede le donne lottare in prima linea per la completa smilitarizzazione della Sughereta.

Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS
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Il MUOS degli USA è abusivo in Italia
Il MUOS è di proprietà dei Marines (USA) non del Ministero della Difesa italiano. Il procedimento penale per l’abusivismo dell’impianto è in corso e non concluso.
Di fronte ai titoli e agli articoli sul pronunciamento della Cassazione in merito al dissequestro, corre l’obbligo di informare l’opinione pubblica che il MUOS non appartiene al Ministero della Difesa italiano  ma al governo USA; la notizia che il MUOS torna al Ministero della Difesa, pertanto,  non ha alcun fondamento poiché l’impianto del Mobyl User Objective System (MUOS, appunto), installato all’interno della sughereta di Niscemi, in Sicilia,  appartiene al corpo dei Marines degli Stati Uniti D’America, nazione che nel mondo comanda militarmente l’Occidente, ma che, fino a prova contraria, non ha ancora annullato la sovranità territoriale dello Stato Italiano.
Si puntualizza che Tribunale di Caltagirone ha aperto il procedimento per abuso perché la costruzione viola il Regolamento della Riserva Naturale Orientata “Sughereta di Niscemi” per il quale l’area sulla quale sorge è inedificabile. Tale procedimento penale è ancora in corso. I legali del Movimento No MUOS, in attesa di conoscere le motivazioni sottese al pronunciamento, puntualizzano che la Cassazione si è espressa sul sequestro che è una misura cautelare, mentre il giudizio penale è in corso e deve ancora aprirsi il dibattimento. Appare, pertanto, del tutto singolare il leit motiv comune ai comunicati stampa e ai servizi radiotelevisivi lanciati in queste ore da quotidiani locali e nazionali tesi a presentare tale pronunciamento come definitivo: evidentemente, la fonte delle notizie, parziali e di parte, evita con attenzione di informare che il procedimento penale è agli inizi...
Comitato No MUOS No WAR Città di Piazza Armerina

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