mercoledì 15 febbraio 2017

pc 15 febbraio - Torino - Stato borghese e istituzioni, giunta grillina dell'Appendino, incentivano il revisionismo fascista

La lezione sulle foibe la fanno i neofascisti, polemica all'istituto Erasmo di Nichelino

L'Anpi del Comune alla periferia di Torino protesta contro l'invito all'associazione Ades,
A far lezione agli studenti sulle foibe ci sono i neofascisti. Polemica nel Torinese per la presenza questa mattina dell'associazione Ades di Monza nell'istituto Erasmo da Rotterdam di Nichelino per un incontro sulla giornata del Ricordo e i morti nelle foibe: “Si tratta del volto più presentabile di una galassia che in modo più o meno velato si richiamano alla propaganda neofascista e neonazista – attacca l'Anpi di Nichelino – Mostrano espliciti riferimenti a razzismo, antisemitismo, xenofobia e omofobia da parte dei loro aderenti”. Gli ex partigiani hanno cercato di bloccare l'iniziativa, incontrando la preside dell'istituto, Maria Vittoria Bossolasco, ma non c'è stato nulla da fare. ...l'invito all'associazione Ades, ma così non è stato -– continua l'associazione in un comunicato – Ci sembra quoltraggiosa, la presenza di questo tipo di organizzazioni all'interno di un'istituzione scolastica, luogo di cultura, democrazia, valori civili e costituzionali. Se in una scuola le idee e il dibattito devono avere spazio, chi professa in diverse forme il fascismo non può essere considerato semplicemente portatore di un'idea”.
La sezione locale dell'associazione partigiani si è messa in contatto con i loro compagni di Monza per capire meglio chi siano gli invitati: “Ci segnalano che ogni 25 aprile questa associazione insieme ad altre parteciperebbe a parate militari di commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana, stato dipendente dal Terzo Reich dal 1943 – aggiunge la vicepresidente della sezione di Nichelino, Ilaria Mardocco – Dallo stesso sito web dell'associazione è possibile inoltre verificare che tra le proprie reti “vantano” collegamenti diretti con la Lega Nazionale e con Lealtà e Azione”.


Giorno del Ricordo, in Sala Rossa una medaglia d’onore a un repubblichino

Giorno del Ricordo, in Sala Rossa una medaglia d’onore a un repubblichino
di Maria Grazia Sestero*
Chi è Filippo Polito? Ai famigliari di Filippo Polito è stata conferita una medaglia d’onore alla
memoria dal Presidente della Repubblica il giorno 10 febbraio nella sala del Consiglio Comunale di Torino. Il suo nome compare in parecchi elenchi:
  • Caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana, a cura di L’Altra Verità
  • Albo caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana, della Fondazione RSI, Istituto Storico
  • Elenco “Livio Valentini” caduti Repubblica Sociale Italiana
  • Concittadini Caduti infoibati o diversamente massacrati in tempo di guerra e da guerra terminata, comunicato di “Destra Per Reggio”, 10-2-2016
  • Negli elenchi compare la data di nascita, 18-8-1923 ad Ardore (RC), il ruolo di Guardia di Polizia Repubblicana, residente a Trieste, la data di morte in Trieste (2-5-1945), la qualità di disperso o deportato; in un solo caso risulta deceduto il 31-12-1945 come prigioniero Borovnica, Lubiana (Albo della Fondazione RSI).
L’articolo 3 comma 3 della Legge 30 marzo 2004 n. 92 recita: “Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia”.
Poiché il territorio dell’attuale Friuli-Venezia Giulia, l’Istria e la cosiddetta provincia di Lubiana facevano parte all’epoca della Zona d’Operazioni Litorale Adriatico (ZOLA), costituita dai nazisti dopo l’8 settembre ‘43 e amministrata direttamente da un Supremo Commissario nazista nominato da Hitler, in cui la stessa RSI non aveva alcun potere e in cui le sue formazioni armate potevano entrare e operare solo ed esclusivamente con il permesso e sotto la direzione dei tedeschi, l’adesione alla RSI, in quanto agli ordini dei nazisti non può considerarsi “a servizio dell’Italia”.
La partecipazione volontaria alla RSI risulta dal fatto che il 12 novembre del ’43 il Supremo Commissario nazista dispose che l’arruolamento nelle formazioni della RSI poteva avvenire solo “sulla base di presentazione volontaria” (“Il Piccolo”, 12 novembre ’43, pagina 1).
Risultano pertanto due condizioni (il carattere volontarie e l’attività collaborazionista) che sulla base della legge ostano alla concessione della “insegna metallica con relativo diploma”.
Poiché la legge richiama una vicenda tragica, che comprende le foibe, e riguarda l’insieme dell’esodo e della complessa vicenda dei confini orientali, riteniamo che l’attribuzione della medaglia a Filippo Polito combattente volontario, a fianco dei nazisti, in terre da loro occupate, vada rivista.
La giornata del ricordo non può prestarsi ad utilizzi politici, in particolare da parte di risorgenti nostalgie fasciste, né può costituire riconoscimento di quanti hanno operato contro le libertà e a fianco delle barbarie naziste.
La Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, esclude dal panorama della democrazia ogni fascismo e il Giorno del Ricordo è una solennità civile della nostra democrazia.
*presidente provinciale dell’Anpi  di Torino
Palmiro Gonzato (Partigiano)
Cesare Alvazzi Dal Frate (Partigiano)
Renato Appiano

Elda Gastaldi di Giuseppe Gastaldi (Partigiano)

Nessun commento:

Posta un commento