Comitato Direttivo Cgil. E.Como: Il ccnl FIOM è già un modello; l’8 marzo, sciopero.
Come sapete, la bellissima manifestazione del 26 novembre ha lanciato la proposta di arrivare anche in Italia allo sciopero dell’8 marzo contro la violenza e contro le discriminazioni sul lavoro. Si sciopererà in altri 22 paesi nel mondo, come Argentina, Stati Uniti, Polonia, paesi diversi dal punto di vista sociale e economico ma simili quanto alle persistenti discriminazioni delel donne, dentro e fuori dai posti di lavoro.
Il movimento italiano protagonista di questo percorso, Non una di meno, ha chiesto già da tempo ai sindacati di proclamare sciopero l’8 marzo. Hanno aderito subito varie sigle di base. Ragione per cui la copertura per lo sciopero c’è già. Sarebbe però un segnale politico importante se la CGIL aderisse e proclamasse a sua volta sciopero. E’ una grande occasione e sarebbe un errore perderla.
Sarebbe del tutto coerente anche rispetto alla nostra campagna referendaria: scioperiamo contro la violenza, per i salari delle donne, per i loro diritti, contro le discriminazioni, ma anche per tutte quelle donne che lavorano nelle ditte in appalto e con i voucher.
Il movimento delle donne sta dando una straordinaria prova di partecipazione e mobilitazione. Non facciamo finta di niente. Tante lavoratrici, delegate e sindacaliste sono parte integrante di questo movimento e parteciperanno comunque alla costruzione dello sciopero. Non perda la CGIL questa grande occasione. Proclami lo sciopero generale l’8 marzo. ..
Il Foglio Bianco
...Peraltro, se come ci viene detto in tema di salario, la strada potrebbe comunque essere quella di aggirare gli aumenti fissi e praticare una politica contrattuale che punti all’aumento delle maggiorazioni dei turni, degli straordinari, dei festivi o persino della qualità e della professionalità, sarei ancora più in disaccordo. Si avvierebbe così una stagione di contrattazione ancora più disarticolante, in cui verrebbero premiati solo alcuni e non altri e in cui aumenterebbero le differenze salariali. Primo tra tutti aumenterebbe il già altissimo differenziale salariale tra uomini e donne, che notoriamente sono quelle che fanno meno turni e meno straordinari e sono più discriminate sugli aspetti legati a professionalità e qualità.
Detto questo, passo facilmente al secondo punto del mio intervento. Lo sciopero internazionale delle donne l’8 marzo.Come sapete, la bellissima manifestazione del 26 novembre ha lanciato la proposta di arrivare anche in Italia allo sciopero dell’8 marzo contro la violenza e contro le discriminazioni sul lavoro. Si sciopererà in altri 22 paesi nel mondo, come Argentina, Stati Uniti, Polonia, paesi diversi dal punto di vista sociale e economico ma simili quanto alle persistenti discriminazioni delel donne, dentro e fuori dai posti di lavoro.
Il movimento italiano protagonista di questo percorso, Non una di meno, ha chiesto già da tempo ai sindacati di proclamare sciopero l’8 marzo. Hanno aderito subito varie sigle di base. Ragione per cui la copertura per lo sciopero c’è già. Sarebbe però un segnale politico importante se la CGIL aderisse e proclamasse a sua volta sciopero. E’ una grande occasione e sarebbe un errore perderla.
Sarebbe del tutto coerente anche rispetto alla nostra campagna referendaria: scioperiamo contro la violenza, per i salari delle donne, per i loro diritti, contro le discriminazioni, ma anche per tutte quelle donne che lavorano nelle ditte in appalto e con i voucher.
Il movimento delle donne sta dando una straordinaria prova di partecipazione e mobilitazione. Non facciamo finta di niente. Tante lavoratrici, delegate e sindacaliste sono parte integrante di questo movimento e parteciperanno comunque alla costruzione dello sciopero. Non perda la CGIL questa grande occasione. Proclami lo sciopero generale l’8 marzo. ..
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