(Da Campagne in lotta)
Foggia: No allo
sgombero del ghetto di Tressanti! Vogliamo soluzioni reali!
Chiediamo la proroga dello sgombero e un incontro tra i lavoratori bulgari,
il sindaco Landella, la Regione Puglia e la prefettura di FoggiaNelle scorse
settimane abbiamo appreso dalla stampa locale che il sindaco di Foggia, Franco
Landella, ha dato il via libera ad una delibera per l’immediato sgombero del
cosidetto “Ghetto dei Bulgari”, insediamento abitativo informale costruito da
braccianti a maggioranza bulgari nei pressi del borgo di Tressanti. Lo sgombero
interesserà al momento circa 100 persone, anche se solitamente l’insediamento
durante la stagione di raccolta raggiunge i 400 abitanti.
Al momento però allo sgombero non è
seguita alcuna soluzione possibile e praticabile per le famiglie
che saranno
costrette a lasciare le loro abitazioni. Da anni contestiamo le condizioni di
vita negli insediamenti informali e la condizione di marginalità a cui sono
costretti i lavoratori delle campagne. La soluzione non può però essere
rappresentata dagli sgomberi, che sostituiscono ad abitazioni fatiscenti senza
i servizi minimi la prospettiva di non avere neanche un tetto sotto cui
dormire. Nelle mobilitazioni di questi anni abbiamo più volte sollecitato le
istituzioni competenti – compresa la Regione Puglia, che oggi attacca il
sindaco ma è tra i principali responsabili di questa situazione – per la
non volontà di trovare una soluzione abitativa concreta per i lavoratori
agricoli.
Il contratto provinciale agricolo
prevede per i lavoratori delle campagne il diritto al trasporto e alla casa
forniti direttamente dai propri datori di lavoro, e in assenza di questi, dalle
istituzioni regionali, le quali hanno l’obbligo di sostenere gli agricoltori e
dare loro delle garanzie.
Oggi invece le istituzioni preferiscono
passare allo sgombero del ghetto senza nemmeno un confronto con chi ci vive. La
prima ordinanza pervenuta al campo, interamente in italiano, è stata fatta
firmare agli abitanti senza che ci fosse una reale comprensione di che cosa li
avrebbe aspettati. Al momento è quantomeno necessaria una proroga allo sgombero
per permettere di trovare una soluzione alle decine di nuclei familiari che
abitano all’interno dell’insediamento. Chiediamo inoltre un incontro tra i
lavoratori e gli abitanti del ghetto di Tressanti e le istituzioni competenti:
il comune, la Regione Puglia e la prefettura di Foggia, per trovare
immediatamente soluzioni reali a seguito dello sgombero.
Non accetteremo più queste politiche repressive.
Ancora una volta il diritto alla casa è negato a chi lavora in campagna.
Casa e
trasporto per tutte e tutti! Abbiamo bisogno di risposte!Foggia: No allo
sgombero del ghetto di Tressanti! Vogliamo soluzioni reali!
Chiediamo la proroga dello sgombero e un incontro tra i lavoratori bulgari,
il sindaco Landella, la Regione Puglia e la prefettura di FoggiaNelle scorse
settimane abbiamo appreso dalla stampa locale che il sindaco di Foggia, Franco
Landella, ha dato il via libera ad una delibera per l’immediato sgombero del
cosidetto “Ghetto dei Bulgari”, insediamento abitativo informale costruito da
braccianti a maggioranza bulgari nei pressi del borgo di Tressanti. Lo sgombero
interesserà al momento circa 100 persone, anche se solitamente l’insediamento
durante la stagione di raccolta raggiunge i 400 abitanti.
Al momento però allo sgombero non è
seguita alcuna soluzione possibile e praticabile per le famiglie che saranno
costrette a lasciare le loro abitazioni. Da anni contestiamo le condizioni di
vita negli insediamenti informali e la condizione di marginalità a cui sono
costretti i lavoratori delle campagne. La soluzione non può però essere
rappresentata dagli sgomberi, che sostituiscono ad abitazioni fatiscenti senza
i servizi minimi la prospettiva di non avere neanche un tetto sotto cui
dormire. Nelle mobilitazioni di questi anni abbiamo più volte sollecitato le
istituzioni competenti – compresa la Regione Puglia, che oggi attacca il
sindaco ma è tra i principali responsabili di questa situazione – per la
non volontà di trovare una soluzione abitativa concreta per i lavoratori
agricoli.
Il contratto provinciale agricolo
prevede per i lavoratori delle campagne il diritto al trasporto e alla casa
forniti direttamente dai propri datori di lavoro, e in assenza di questi, dalle
istituzioni regionali, le quali hanno l’obbligo di sostenere gli agricoltori e
dare loro delle garanzie.
Oggi invece le istituzioni preferiscono
passare allo sgombero del ghetto senza nemmeno un confronto con chi ci vive. La
prima ordinanza pervenuta al campo, interamente in italiano, è stata fatta
firmare agli abitanti senza che ci fosse una reale comprensione di che cosa li
avrebbe aspettati. Al momento è quantomeno necessaria una proroga allo sgombero
per permettere di trovare una soluzione alle decine di nuclei familiari che
abitano all’interno dell’insediamento. Chiediamo inoltre un incontro tra i
lavoratori e gli abitanti del ghetto di Tressanti e le istituzioni competenti:
il comune, la Regione Puglia e la prefettura di Foggia, per trovare
immediatamente soluzioni reali a seguito dello sgombero.
Non accetteremo più queste politiche repressive.
Ancora una volta il diritto alla casa è negato a chi lavora in campagna.
Casa e
trasporto per tutte e tutti! Abbiamo bisogno di risposte!
Comitato lavoratori delle campagne
Rete campagne in lotta
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