martedì 14 febbraio 2017

pc 14 febbraio - Verso lo sciopero delle donne dell' 8 marzo - la parola alle donne proletarie

In questa società capitalista avanzata e pseudo moderna in cui la tecnologia viene usata solo e esclusivamente per il controllo dei popoli, per costruire armi sempre più sofisticate e mezzi per aggredire i territori, i popoli e le donne vivono una fase involutiva paragonabile ad un moderno medioevo. La situazione e chiara e sotto gli occhi di tutti, infatti questa società retrograda e maschilista continua imperterrita a discriminare la donna. Lo vediamo nell’ambito della famiglia in cui vogliono ancora oggi la donna sottomessa e anche in tutti gli ambiti sociali, studentesco, nel precariato, nella disoccupazione, così come silenziosa, sottomessa e schiavizzata la si vuole nell’ambito lavorativo: con un forte ricatto occupazionale, con ritmi frenetici e massacranti, con discriminazione anche dal lato economico, in special modo al sud. I diritti conquistati sono ormai al lumicino, ne sanno qualcosa le madri lavoratrici. Tutto questo dimostra che la donna è considerata un oggetto da usare a proprio piacimento e se per caso non rispetta queste esigenze si innescano situazioni violente fino al femminicidio, considerando poi che questo sistema sociale, lo stato, il governo, si rendono complici fino a Proteggere i carnefici. 
Per tutti questi motivi delegazioni di lavoratrici dal nord al sud il 25 novembre hanno assediato il parlamento e imposto incontri, 200 mila donne hanno fatto un grande corteo; tutte hanno gridato ”8 marzo sciopero delle donne” riaccendendo questa scintilla già accesa dalle donne proletarie nel nostro paese, e ora viva e forte anche in tanti paesi del mondo. 
Noi lavoratrici, precarie, disoccupate invitiamo tutte le donne senza distinzione di nazionalità e religione a manifestare e lottare nel nostro percorso rivoluzionario di liberazione.

Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano, al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna, ma in realtà c’è n’è un terzo più forte di entrambi ed è quello delle donne"

Concetta - lavoratrice precaria Taranto

a cura del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

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