La situazione in fabbrica per
adesso è la seguente: ci sono i primi 20 finalmente assunti Blutec che stanno
imparando a fare progettazione di componentistica al computer con un corso
organizzato con i dirigenti della Blutec; sempre nel ramo progettazione se ne
sono aggiunti altri 20 che sono entrati in fabbrica da qualche giorno e infine
ne sono arrivati altri 16 che si occuperanno invece della manutenzione, questi
ultimi 36 non sono stati ancora assunti formalmente dalla Blutec ma fanno i
corsi pagati dalla Regione Sicilia.
I motivi della protesta che hanno
portato gli operai prima a un presidio in Prefettura a Palermo e poi a bloccare
per qualche ora i treni alla stazione di Termini sono quelli del mancato
pagamento della cassa integrazione che non è stata rinnovata per il 2016. Come
dice un sindacalista della Uil: “L’azienda ha già anticipato, nel periodo
compreso tra gennaio e aprile 2015, quattro mesi di sostegno
al reddito ai 650 operai e non è più in condizioni di affrontare questa spesa.” (GdS 11/6/16)
al reddito ai 650 operai e non è più in condizioni di affrontare questa spesa.” (GdS 11/6/16)
Naturalmente il sindacalista parla
così perché conosce i conti dell’azienda! “Quella del governo nazionale è una
scelta scellerata, che ostacola il processo di reindustrializzazione e lo
sviluppo del Sud.” L’altro intervento più che aziendale è dei sindacalisti
della Cisl: “È inspiegabile – hanno commentato Ludovico Guercio segretario Fim
Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo Rsu Fim Cisl – l’azienda sta procedendo
con il piano industriale, ha avviato al lavoro i primi settanta dipendenti [sono
solo 56, come detto], a luglio inizierà coll’allestimento. Chiediamo un
incontro urgente al Mise, vogliamo chiarezza e comprendere il perché di questa
decisione, che lascia oltre 650 famiglie senza reddito dato che i due mesi
prorogati, che fanno riferimento ad aprile e maggio, sono giù scaduti”.
Il governo ci ha messo del suo
per complicare la vita agli operai perché ha fatto un decreto, come dice
Mastrosimone della Fiom, che “prevede che ad anticipare la cassa integrazione
deve essere Blutec e non l’Inps, ma l’azienda dice che non può pagare la Cig.”
Perché non ha “liquidità”. “Non è mai stato fatto un decreto del genere.”
Continua il sindacalista “sorpreso”: “Blutec ha ottenuto un finanziamento di 71
milioni di euro per far partire il progetto della costruzione di componenti per
auto; ma queste risorse sarebbero vincolate all’implementazione del progetto
per il rilancio del polo industriale. Quando lo stabilimento era chiuso si
rinnovava con una facilità estrema la Cig, oggi invece ci sono solo problemi. E
questo non solo è imbarazzante ma paradossale”. Ma davvero?
Ma le “cose strane” non finiscono
qui perché Faraone, l’“uomo di Renzi” in Sicilia, sottosegretario
all’Istruzione (!) che essendo già in campagna elettorale per le prossime
regionali è “presente” ovunque, ha detto: “Ho sentito il ministro Poletti e il
viceministro Bellanova, ci sono alcuni problemi burocratici ma lunedì li
sistemeremo, sono fiducioso. I lavoratori riceveranno le tre mensilità, poi
vedremo chi sarà ad anticipare i fondi”. Come sarebbe “poi vedremo”?
Sarebbe “legale”, per dirla usando le parole con cui si riempiono la bocca,
tutto questo? Insomma, quando serve ai politici i soldi si trovano? E, infatti,
si arrabbia anche l’assessore alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello che
ha chiesto addirittura la convocazione di un tavolo urgente perché come riporta
La Repubblica: “Il provvedimento del ministero – scrive la Lo Bello – rende di
fatto molto complicato la tenuta sociale dell’area e genera forte
preoccupazione, con problemi per l’ordine pubblico”. “Problemi per l’ordine
pubblico”! Altro che necessità di industrializzazione…
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