sabato 18 giugno 2016

pc 18 giugno - Renzi a Putin: «Guerra fredda fuori dalla storia». Firmati accordi per oltre un miliardo

IL FORUM DI SAN PIETROBURGO


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«Oggi firmiamo accordi per oltre un miliardo di euro, accordi legittimi nel quadro delle sanzioni perché noi rispettiamo tutte le regole». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha quantificato così, a margine della visita al cantiere Astaldi a San Pietroburgo, il valore delle intese che oggi pomeriggio, alla presenza anche di Vladimir Putin sono state firmate tra aziende italiane e russe. «Noi stiamo lavorando per costruire ponti - ha aggiunto - questo è l'obiettivo dell'Italia, l'Italia pensa che serva il dialogo e non la chiusura. Per questo oggi è una giornata importante perché noi pensiamo che le ragioni che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono». Renzi, arrivato ieri sera in città sotto una battente pioggia che oggi ha lasciato spazio al sole, ha partecipato poi al Forum Economico Internazionale.
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Renzi: obiettivo Italia è dialogo non chiusura

Prima di arrivare al Forum ha spiegato che è «riduttivo» parlare dei rapporti con la Russia solo in
termini di sanzioni. «C’è un tema più grande che riguarda i rapporti tra la Ue e la Russia, tra la comunità internazionale e Mosca. Da sempre l'obiettivo dell' Italia è il dialogo e non la chiusura, costruire occasioni di incontro e non di lontananza». Certo, ha ammesso il premier, la questione Ucraina «ci divide e noi tutti pensiamo che gli accordi di Minsk siano da rispettare, ma pensiamo che vadano colte tutte le opportunità di dialogo».
«Chiederemo che Consiglio Ue discuta su sanzioni»
Al termine del bilaterale con Vladimir Putin, Renzi ha annunciato che l’Italia «anche nella prossima riunione degli ambasciatori a Bruxelles chiederà che di sanzioni si discuta in sede di Consiglio e si possa sentire quale è stato dell'arte sull’attuazione degli accordi di Minsk. «Le sanzioni - ha spiegato Renzi - non si rinnovano in modo automatico ma il punto chiave è che o c'è un dibattito politico dentro il Consiglio su quello che sta avvenendo o le sanzioni e le contro sanzioni diventano ordinaria amministrazione». Sugli accordi di Minsk tra Russia e Ucraina Renzi era tornato nel corso dell'assemblea plenaria del business forum di San Pietroburgo, rivolgendosi così a Putin: «Pacta sunt servanda: abbiamo fatto sforzi per arrivare al protocollo di Minsk, tutti, dico tutti, devono rispettare quegli accordi».

«Guerra Fredda fuori dalla storia»
Putin non ha nascosto il momento delicato delle relazioni con l’occidente. «Noi non vogliamo la Guerra Fredda, non è necessario, penso che nessuno lo voglia. Ma se noi continuiamo a spaventarci l'uno all'altro, e la Nato continua a dover avere un nemico per giustificare sua esistenza, non possoescludere che si arrivi alla guerra fredda» ha ammonito il presidente russo, che ha riservato però un elogio esplicito a Renzi: «L'Italia può andar fiera di un premier così». Ma sull’ipotesi guerra fredda il presidente del Consiglio ha tagliato corto: «Non può stare nel vocabolario del terzo millennio, è fuori dalla storia e dalla realtà».
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«Orgogliosi della ingegneria italiana»
Dopo una visita al museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, Renzi è arrivato al cantiere Astaldi dove oltre 5mila operai sono impegnati nella costruzione del Western high speed diameter, un ponte che si estende per circa 12 km e che ha un valore complessivo di 2,1 miliardi di euro. «Siamo orgogliosi della ingegneria e delle costruzioni italiane», ha detto il premier.
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Ue proroga di un anno sanzioni a Russia per Crimea

Il dibattito al Forum sulle prospettive economiche del Paese e globali è stato in parte oscurato dal grande nodo delle sanzioni: il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nella sessione inaugurale ha messo in chiaro che le misure varate oltre due anni fa per la crisi ucraina non saranno revocate sino alla «completa applicazione degli accordi di Minsk». Vladimir Putin non aspettava una posizione molto diversa dal capo dell'esecutivo europeo, e oggi seduto a fianco di Renzi in seduta plenaria ha ribadito che anche l'Ucraina ha i suoi obblighi negli accordi di pace e non li rispetta. Ma intanto il Consiglio Ue ha deciso oggi a Bruxelles di prorogare fino al 23 giugno 2017 le sanzioni applicate in risposta all'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, stigmatizzando in una nota «l'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione russa».

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