IL
FORUM DI SAN PIETROBURGO
17
gi
«Oggi
firmiamo accordi
per oltre un miliardo di euro,
accordi legittimi nel quadro delle sanzioni perché noi rispettiamo
tutte le regole». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha
quantificato così, a margine della visita al cantiere Astaldi a San
Pietroburgo, il valore delle intese che oggi pomeriggio, alla
presenza anche di Vladimir Putin sono state firmate tra aziende
italiane e russe. «Noi stiamo lavorando per costruire ponti - ha
aggiunto - questo è l'obiettivo dell'Italia, l'Italia pensa che
serva il dialogo e non la chiusura. Per questo oggi è una giornata
importante perché noi pensiamo che le ragioni che ci uniscono sono
più di quelle che ci dividono». Renzi, arrivato ieri sera in città
sotto una battente pioggia che oggi ha lasciato spazio al sole, ha
partecipato poi al Forum Economico Internazionale.
webContentInline
SSI
Renzi:
obiettivo Italia è dialogo non chiusura
Prima
di arrivare al Forum ha spiegato che è «riduttivo» parlare dei
rapporti con la Russia solo in
termini di sanzioni. «C’è un tema più grande che riguarda i rapporti tra la Ue e la Russia, tra la comunità internazionale e Mosca. Da sempre l'obiettivo dell' Italia è il dialogo e non la chiusura, costruire occasioni di incontro e non di lontananza». Certo, ha ammesso il premier, la questione Ucraina «ci divide e noi tutti pensiamo che gli accordi di Minsk siano da rispettare, ma pensiamo che vadano colte tutte le opportunità di dialogo».
termini di sanzioni. «C’è un tema più grande che riguarda i rapporti tra la Ue e la Russia, tra la comunità internazionale e Mosca. Da sempre l'obiettivo dell' Italia è il dialogo e non la chiusura, costruire occasioni di incontro e non di lontananza». Certo, ha ammesso il premier, la questione Ucraina «ci divide e noi tutti pensiamo che gli accordi di Minsk siano da rispettare, ma pensiamo che vadano colte tutte le opportunità di dialogo».
«Chiederemo
che Consiglio Ue discuta su sanzioni»
Al
termine del bilaterale con Vladimir Putin, Renzi ha annunciato che
l’Italia «anche nella prossima riunione degli ambasciatori a
Bruxelles chiederà che di sanzioni si discuta in sede di Consiglio e
si possa sentire quale è stato dell'arte sull’attuazione degli
accordi di Minsk. «Le sanzioni - ha spiegato Renzi - non si
rinnovano in modo automatico ma il punto chiave è che o c'è un
dibattito politico dentro il Consiglio su quello che sta avvenendo o
le sanzioni e le contro sanzioni diventano ordinaria
amministrazione». Sugli accordi di Minsk tra Russia e Ucraina Renzi
era tornato nel corso dell'assemblea plenaria del business forum di
San Pietroburgo, rivolgendosi così a Putin: «Pacta sunt servanda:
abbiamo fatto sforzi per arrivare al protocollo di Minsk, tutti, dico
tutti, devono rispettare quegli accordi».
«Guerra
Fredda fuori dalla storia»
Putin
non ha nascosto il momento delicato delle relazioni con l’occidente.
«Noi non vogliamo la Guerra Fredda, non è necessario, penso che
nessuno lo voglia. Ma se noi continuiamo a spaventarci l'uno
all'altro, e la Nato continua a dover avere un nemico per
giustificare sua esistenza, non possoescludere che si arrivi alla
guerra fredda» ha ammonito il presidente russo, che ha riservato
però un elogio esplicito a Renzi: «L'Italia può andar fiera di un
premier così». Ma sull’ipotesi guerra fredda il presidente del
Consiglio ha tagliato corto: «Non può stare nel vocabolario del
terzo millennio, è fuori dalla storia e dalla realtà».
Embed
twitter
«Orgogliosi
della ingegneria italiana»
Dopo
una visita al museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, Renzi è
arrivato al cantiere Astaldi dove oltre 5mila operai sono impegnati
nella costruzione del Western high speed diameter, un ponte che si
estende per circa 12 km e che ha un valore complessivo di 2,1
miliardi di euro. «Siamo orgogliosi della ingegneria e delle
costruzioni italiane», ha detto il premier.
webContentInline
SSI
Ue
proroga di un anno sanzioni a Russia per Crimea
Il
dibattito al Forum sulle prospettive economiche del Paese e globali è
stato in parte oscurato dal grande nodo delle sanzioni: il presidente
della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nella sessione inaugurale ha
messo in chiaro che le misure varate oltre due anni fa per la crisi
ucraina non saranno revocate sino alla «completa applicazione degli
accordi di Minsk». Vladimir Putin non aspettava una posizione molto
diversa dal capo dell'esecutivo europeo, e oggi seduto a fianco di
Renzi in seduta plenaria ha ribadito che anche l'Ucraina ha i suoi
obblighi negli accordi di pace e non li rispetta. Ma intanto il
Consiglio Ue ha deciso oggi a Bruxelles di prorogare fino al 23
giugno 2017 le sanzioni applicate in risposta all'annessione illegale
della Crimea e di Sebastopoli, stigmatizzando in una nota
«l'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della
Federazione russa».
Nessun commento:
Posta un commento