Stato di Rio in crisi, Giochi a
rischio
Governatore, vicini al crollo dei
servizi pubblici essenziali
(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 18 GIU -
Lo Stato brasiliano di Rio de Janeiro ha dichiarato lo stato d'emergenza
finanziaria quando mancano circa 50 giorni all'apertura delle Olimpiadi,
perché, ha dichiarato il governatore ad interim, Francisco Dornelles, c'è il
rischio che non si riescano ad onorare gli impegni per i Giochi. In un decreto,
Dornelles autorizza "misure eccezionali" e scrive che lo Stato da lui
governato è sull'orlo della "calamità pubblica", che condurrebbe a un
crollo totale dei servizi pubblici essenziali, come la sicurezza, la sanità e
l'istruzione. Anche se gran parte dei finanziamenti vengono dal municipio di
Rio, lo Stato carioca ha la competenza in molti settori chiave, come il
trasporto e l'ordine pubblico. Michel Temer, presidente a interim del Brasile -
Paese in profonda recessione economica e in crisi politico-istituzionale - ha
promesso a Rio aiuti finanziari federali.
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Brasile – Rio de Janeiro: la
gioventù combattente respinge le provocazioni fasciste della Polizia Militare e
ribadisce il percorso di lotta indipendente e combattivo
Nel pomeriggio di mercoledì scorso, 08/06/16, studenti, professori in sciopero hanno fatto un’altra
manifestazione combattiva nel centro di Rio, dopo la fine dell'assemblea del Sepe (Sindacato statale degli addetti all’istruzione). Nel corso della riunione, i lavoratori hanno deciso di continuare a mantenere lo sciopero e all’uscita già la polizia militare aveva cominciato con le sue provocazioni, perquisendo arbitrariamente alcuni studenti. Provocazioni che sono continuate durante il concentramento alla Candelaria, con questi fascisti che perquisivano studenti e professori facendo foto e tentando di effettuare arresti, ma tutto ciò è stato impedito dalla grande mobilitazione e dalla volontà di combattere dei giovani. Poco dopo, la Polizia Militare ha tentato di usare la tattica fascista dell’"accerchiamento", per impedire che la manifestazione avesse inizio, ma ancora una volta gli studenti non hanno accettato la provocazione e hanno proseguito scandendo slogan di resistenza e di denuncia di questo apparato genocida del vecchio Stato.
Con la manifestazione già in movimento, la direzione del Sepe ha cercato di superare la macchina con l’amplificazione che guidava il blocco combattivo, al fine di cercare di isolare gli studenti e cercare di imporre alla manifestazione un tono conciliatorio. Gli studenti hanno risposto prontamente e non hanno permesso tale manovra. Dall’inizio alla fine, al suo arrivo in ALERJ, la manifestazione è stata caratterizzata dalla combattività, gli studenti hanno coperto il volto con camicie e sciarpe gridando slogan contro i responsabili dello Stato Pezão (PMDB) e Dornelles (PP), contro la sua polizia militare fascista, genocida e contro i partiti e gli opportunisti, gli elettoralisti e traditori della lotta. Durante tutto la manifestazione, il blocco combattivo ha rivendicato il percorso di lotta indipendente, combattivo e radicalizzato volto alla conquista del diritto allo studio e la necessità di rovesciare questo stato marcio, che per secoli ha oppresso il nostro popolo.
Alla fine della manifestazione, studenti e docenti in sciopero hanno riaffermato il loro impegno in difesa della scuola pubblica e la volontà di mantenere lo sciopero portandolo fino in fondo con la lotta e di mantenere le occupazioni delle scuole e della SEEDUC, tracciando una linea netta di demarcazione tra tutti i tipi di traditori dei lavoratori e traditori della lotta, da un lato, e i veri combattenti e sostenitori della formazione e dei diritti del popolo, dall'altro!
Combattere senza paura, osare lottare, osare vincere!
Abbasso la Polizia Militare
fascista di Pezão (PMDB) e Dornelles (PP)!
I fascisti non passeranno!
Viva la lotta indipendente e
combattiva degli studenti!
Ribellarsi è giusto!
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