Palermo. Un operaio Fincantieri licenziato in tronco dalla direzione. 500 operai si sono riuniti in presidio di fronte allo stabilimento in segno di solidarietà e in ferma opposizione nei confronti della direzione di Palermo.
Ieri mattina intorno alle 12:00 è stato comunicato il licenziamento in tronco di un operaio dei Cantieri Navali di Palermo. L’uomo, intorno alla 40ina, lavora da 11 anni nello stabilimento Fincantieri di Palermo. Ieri è stato preso di peso dal suo reparto e spinto fuori dallo stabilimento a mo’ di operazione militare. Abbiamo sentito uno degli operai, Serafino, che ci ha raccontato la vicenda, che risulta essere un vero e proprio atto di ritorsione da parte della Direzione nei confronti dell’operaio.
Ieri mattina è stato licenziato uno degli operai Fincantieri che lavorava in stabilimento da 11 anni. Quali sono state le motivazioni della direzione?
La direzione ieri ha disposto il licenziamento in tronco di questo operaio, con atteggiamento feroce e prendendolo di peso dal proprio reparto, portandolo fuori come un criminale. Le motivazioni del licenziamento, alquanto blande, consistono nel fatto che la scorsa settimana, durante un controllo, l’operaio sarebbe stato sorpreso a dormire sul posto di lavoro. Fino a qui tutto bene, se non fosse per il fatto che l’operaio in questione soffre di cardiopatia e prende medicinali che provocano sonnolenza; proprio nel momento del controllo tra l’altro l’operaio aveva accusato un malore.
La direzione era a conoscenza delle gravi condizioni di salute dell’operaio?
Certamente. Undici anni fa, quando ha cominciato a lavorare per lo stabilimento, l’operaio era sano come un pesce. Quasi sicuramente dunque ha cominciato ad avere problemi di salute in seguito ai ritmi pesanti del lavoro. La direzione ne era ovviamente a conoscenza: anni fa infatti ebbe un infarto e richiese lo spostamento in magazzino. Dopo aver lavorato alcuni anni in quel reparto, più consono alle sue condizione, il direttore ha imposto pochi mesi fa all’operaio il trasferimento nel reparto di saldatura, mettendo ancora di più a repentaglio le sue condizioni di salute. L’operaio ha dunque fatto appello alla Medicina del lavoro per riconoscere le sue gravi condizioni di salute, richiedendo di essere spostato nuovamente in magazzino. La Medicina del lavoro ha dunque accettato il ricorso dell’operaio e disposto lo spostamento ad una mansione certamente più consona ad un uomo che soffre di problemi di cuore. Il licenziamento appare dunque come una volontà da parte della direzione di “far pagare” al nostro compagno l’aver fatto ricorso e averlo vinto.
Come hanno reagito gli operai dello stabilimento?
Questa mattina ci siamo rifiutati tutti di entrare in stabilimento, e abbiamo formato un presidio di fronte ai cancelli. Circa 500 persone, tra operai dello stabilimento e dell’indotto, oggi hanno deciso di bloccare le attività di Fincantieri in solidarietà all’operaio licenziato. La tracotanza e la ferocia dimostrata dalla direzione di Palermo non ha eguali. Riteniamo questo licenziamento sicuramente una ritorsione nei confronti del nostro compagno per aver richiesto lo spostamento dal proprio reparto ed averlo ottenuto. Sembra dunque che alla direzione faccia comodo permettere che gli operai si ammalino sul posto di lavoro, ma che poi non voglia prendere posizioni in merito anzi, ne prende le distanze. Oltre al danno dunque la beffa di essere stato licenziato per “essersi addormentato sul posto di lavoro”.
Gli operai sono ancora in presidio di fronte allo stabilimento Fincantieri di Palermo. Non possiamo che mostrare anche da parte nostra la solidarietà all’operaio licenziato ed appoggiare la protesta degli operai. L’ennesima dimostrazione del fatto che una solidarietà di classe sarà sempre più forte dell’arroganza di chi occupa ruoli di potere e crede di poter giocare sulla vita degli operai.
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