Ore 20: Mentre le agenzie di stampa parlano di 73 fermi in tutto il territorio francese, la giornata di lotta parigina non si ferma: davanti all’Assemblea nazionale è in corso un’assemblea pubblica, manifestanti hanno occupato la sede dell’Alta autorità dei mercati finanziari e, da poco, anche un edificio dell’Accademia di Belle Arti è stato occupato dai manifestanti e ribattezzato “La Cummune”. 18.40: con 289 voti contrari e 246 favorevoli, la mozione di censura presentata dalle opposizioni viene bocciata. La Loi Travail diventa così legge bypassando quasi completamente il dibattito parlamentare. Sono mancati i voti dei dissidenti socialisti che il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, aveva minacciato di espulsione dal partito, e anche alcuni parlamentari ecologisti. 18.15: Valls chiude il suo discorso a difesa della Loi Travail, ora i deputati dell’Assemblea Nazionale hanno a disposizione 30 minuti per votare la mozione di censura presentata dalle opposizioni. Fuori dall’Assemblea Nazionale, mentre si attende l’esito della votazione, si scandisce il coro: “Non au 49.3” 18.10: Molti manifestanti stanno tornando davanti all’Assemblea Nazionale, partono blocchi del traffico in una delle principali arterie del centro cittadino di Parigi. Ore 17.55: La manifestazione parigina termina in Place de la République, rilanciando una serata di iniziative ed assemblee. Davanti all’Assemblea Nazionale rimane però un gruppo di manifestanti, accerchiato dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Ore 17.50: A difesa della Loi Travail interviene il primo ministro socialista Valls all’Assemblea Nazionale: “Governare significa fare scelte, assumersene la responsabilità e portarle avanti fino in fondo. Significa chiudere il dibattito quando ce n’è bisogno.” Ore 17.35: Si contano i primi fermi: 9 a Tolosa, 6 a Caen, 5 a Nantes, 4 a Parigi. Intanto, all’Assemblea Nazionale prende parola il capogruppo del PSF Bruno Le Roux, che difende il testo della Loi Travail ed il ricorso all’articolo 49.3. Viene più volte interrotto e fischiato dai banchi dell’opposizione di destra e di sinistra. Ore 17.22: 50.000 manifestanti a Parigi. Intanto nuove cariche e lancio di lacrimogeni nei pressi dell’Assemblea nazionale. Notizie di tensioni e fronteggiamenti anche a Lille, dove sono scesi in piazza migliaia di manifestanti. I Verdi-ecologisti invece mantengono un atteggiamento ambiguo (ça va sans dire) criticando il ricorso alla 49.3 e il contenuto stesso della Loi Travail, ma sostenendo che “il nostro compito non è far cadere il governo per lasciare spazio ad una destra sottomessa ad una deriva liberista senza precedenti” (!). Ore 17: A Nantes scontri tra polizia e manifestanti: al fitto lancio di lacrimogeni da parte della polizia, i manifestanti rispondono con lancio di sampietrini e vari oggetti Ore 16.20: il corteo parigino contro la Loi Travail nuovamente attaccato con gas lacrimogeni dalla polizia, prosegue il percorso, lasciandosi alle spalle Place des Invalides. Ore 16.10: Il corteo nella capitale si ricompatta e riparte. Intanto all’Assemblea Nazionale ha inizio il dibattito sulla mozione di censura contro il governo. Ore 16: a Parigi il corteo, composto da decine di migliaia di persone, dopo vari fronteggiamenti con la polizia lungo tutto il percorso, giunge in prossimità di Place des Invalides e dell’Assemblea Nazionale, resa inavvicinabile dalle forze dell’ordine. Dopo un primo fronteggiamento, la polizia ha disperso la testa del corteo con un fitto lancio di lacrimogeni. Ore 15.40: fitto lancio di lacrimogeni contro il corteo parigino e fronteggiamenti con la polizia. Si parla di alcuni feriti tra i manifestanti. Ore 15.30: A Nantes il corteo composto da alcune migliaia di persone viene colpito da un fitto lancio di lacrimogeni. A Tolosa vengono rilasciati i 4 fermati ieri durante le manifestazioni. Ad attenderli in presidio circa 2000 manifestanti. Ore 15.15: Il corteo parigino si muove,
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