Che
si tratti di giorni o qualche settimana, una cosa è certa: si stanno
scaldando i motori per un nuovo intervento militare in Libia. Forze
speciali sono già sul posto per preparare l’arrivo di un contingente di
oltre 6000 militari europei, italiani compresi, e statunitensi.
L’Italia, che si candida a guidare questa nuova missione militare, ha
già inviato 4 cacciabombardieri AMX del 51° Stormo di Istrana (Tv)
presso la base di Trapani Birgi in Sicilia.
Dobbiamo sin da ora dire no a questa nuova aggressione al popolo libico.
Diciamo NO
perché, da che mondo è mondo, chi è causa di problemi non può ergersi a
soluzione degli stessi. E le potenze imperialiste occidentali, con la
NATO, hanno provocato l’esplosione della situazione libica con
l’intervento militare del 2011, lasciando poi che il
vuoto politico creato venisse riempito da fazioni, bande, tribù in conflitto tra loro e con le potenze straniere.
vuoto politico creato venisse riempito da fazioni, bande, tribù in conflitto tra loro e con le potenze straniere.
Diciamo NO
perché le guerre non portano la pace, come sostengono vertici militari
e governi: le guerre provocano lutti, dolore, devastazione, odio e
violenza infinita.
L’intervento
militare in Libia, con la scusa di stroncare l’ISIS e stabilizzare il
paese, servirà solo ai fabbricanti e ai commercianti di armi per
arricchirsi con l’apertura di un nuovo “mercato”; servirà solo a
soddisfare le mire espansioniste delle grandi potenze e, innanzitutto,
dello Stato italiano, che già in passato ha martoriato quella terra con
30 anni di occupazione macchiandosi di crimini ignobili verso il popolo
libico.
Questa
guerra, fortemente voluta dagli USA, dall’Unione Europea e dalla NATO,
provocherà inevitabili reazioni, trasformando anche il territorio
italiano in obiettivo di attentati e atti di ritorsione, e andrà ad
alimentare quella spirale bellica, infame e senza fine, che
dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Siria all’Ucraina, dallo Yemen
all’Africa sub-sahariana, sta coinvolgendo l’intero pianeta
avvicinandoci sempre più ad un nuovo disastroso conflitto mondiale.
Con
la scusa di aiutare il popolo libico, questa guerra in realtà garantirà
solo gli interessi delle multinazionali del petrolio e gli equilibri
del terrore nel Mediterraneo, ormai trasformato in una area super
militarizzata, chiusa ai profughi e i migranti, ma aperta ai mercanti di
morte e alle avventure delle potenze imperialiste.
Pretendiamo
- e lottiamo - per un Mediterraneo smilitarizzato, per la chiusura di
tutte le basi militari e delle fabbriche di armi, perché siano i popoli,
oggi sottomessi, a liberarsi dai loro oppressori, con il supporto
solidale e internazionalista di tutti coloro che sono impegnati a
costruire una società libera dalle guerre, dal razzismo, dallo
sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla donna, dell’uomo
sull’ambiente.
La
vera minaccia alla pace proviene dall’interventismo dei nostri
governanti e delle classi dominanti per la difesa dei loro interessi,
dalla militarizzazione della nostra terra, dagli enormi investimenti in
strutture e strumenti di guerra a scapito del lavoro, dei servizi
sociali, del benessere collettivo, della salvaguardia del territorio.
Invitiamo
chi condivide le nostre idee a mobilitarsi, ovunque e come meglio
crede, contro l’intervento militare in Libia; facciamo sentire alta la
protesta; costruiamo un forte movimento di opposizione alle politiche
avventuriere e imperialiste di cui il governo Renzi è protagonista e
complice.
Rete contro guerra e militarismo
Per info e adesioni: comunica@nomuos.info assembleanowar.na@gmail.com
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