Sabato scorso un lavoratore della
Oerlikon-Graziano di Rivoli (TO) ha avuto un grave incidente mentre lavorava. Le
sue condizioni sono ancora gravi: ha due polmoni perforati e si trova intubato
in coma farmacologico. L'ennesimo caso che ci dimostra come ogni giorno sui
luoghi di lavoro si combatta una vera e propria guerra. Da un lato un padronato
sempre più forte, arrogante e aggressivo.
Dall'altra lavoratori sempre meno
organizzati per far pesare i propri diritti. Così anche riuscire a tornare sani
e salvi a casa la sera diventa una fortuna. Non
stiamo esagerando, basta guardare i dati (per altro al ribasso degli infortuni non dichiarati ad esempio dai lavoratori in nero): l'Osservatorio che monitora i casi di decessi ed incidenti sul luogo del lavoro riscontra ad oggi 671 morti nel 2015 (praticamente 2 al giorno, +1,5% rispetto all'anno scorso e più 5% rispetto al 2009). Ecco la vera crescita del nostro paese: quella dello sfruttamento e delle sue drammatiche conseguenze.
stiamo esagerando, basta guardare i dati (per altro al ribasso degli infortuni non dichiarati ad esempio dai lavoratori in nero): l'Osservatorio che monitora i casi di decessi ed incidenti sul luogo del lavoro riscontra ad oggi 671 morti nel 2015 (praticamente 2 al giorno, +1,5% rispetto all'anno scorso e più 5% rispetto al 2009). Ecco la vera crescita del nostro paese: quella dello sfruttamento e delle sue drammatiche conseguenze.
Ovviamente non è nemmeno possibile
conteggiare precisamente il numero degli infortuni più o meno gravi sul luogo di
lavoro. Sono tantissimi e saranno sempre di più visto che per le aziende la
sicurezza dei lavoratori è un costo da abbattere, mentre il governo si affretta
a ridurre fondi e potere ad un ispettorato che già prima interveniva poco e
male.
Luigi, operaio della
Oerlikon-Graziano, fabbrica che opera nel settore della componentistica per auto
e mezzi agricoli, è rimasto schiacciato sotto il braccio metallico di un
macchinario su cui stava effettuando lavori di manutenzione. Il macchinario è
partito improvvisamente, pare per un errore causato da altri, è lo ha
colpito alle spalle, perforandogli due polmoni.
I suoi compagni di lavoro hanno deciso di scioperare dopo una partecipata assemblea che si è trasformata
in uno sciopero spontaneo con manifestazione davanti alla palazzina della
dirigenza. L'adesione all'iniziativa è stata del 100%.
“Non deve mai più succedere che
uno di noi non torni a casa dal lavoro. Mai più. Ecco perché oggi spegniamo la
fabbrica. E non è che l’inizio. Forza Luigi, i tuoi compagni ti aspettano”.
La rabbia dei lavoratori va contro
una multinazionale che apparentemente ha sempre detto di puntare molto su
prevenzione e sicurezza, ma che in realtà non ha mai risposto alle richieste dei
lavoratori che pretendevano misure atte a garantire la loro incolumità anche in
caso di errore umano, come avvenuto in questo caso.
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