400.000
MORTI OGNI ANNO, MILLE MORTI SOLO PER MESOTELIOMA
A 23 anni dalla messa al bando dell'amianto, con
A
oggi ci sono oltre 400 norme regionali e nazionali sull'amianto, un labirinto
legislativo che fa comodo a molti che per i propri interessi speculano sulla
vita delle persone.
Istituzioni, padroni, governi, giocano scaricando le responsabilità su altri.
Istituzioni, padroni, governi, giocano scaricando le responsabilità su altri.
Il
profitto viene prima di qualsiasi diritto alla salute e alla sicurezza e si
realizza
sulla pelle dei lavoratori e cittadini.
sulla pelle dei lavoratori e cittadini.
L'amianto
è un problema sociale, sanitario, medico, una bomba ecologica non ancora
disinnescata, che prima ha ucciso i lavoratori esposti alla fibra killer e oggi
avvelena la popolazione.
Nonostante
la legge 257/1992 che metteva al bando l'amianto lo preveda, a tutt'oggi manca
una mappatura completa dei siti contaminati da amianto e da bonificare e molto
spesso le mappature sono datate o inattendibili. L'articolo 10 della legge
257/1992 stabilisce che le regioni in mancanza di adozione dei Piani Regionali
amianto, possono essere commissariate, ma nonostante ciò diverse regioni non lo
hanno ancora adottato e molte non lo hanno ancora rinnovato (come Lombardia,
Toscana ed Emilia Romagna, ad esempio).
In
Italia come sempre fatta la legge si trova subito l'inganno. La legge ha bandito
l'utilizzo del minerale killer ma non ha obbligato lo smaltimento, e la polvere
d'amianto continua a uccidere almeno 8 italiani al giorno e avvelenarne altre
migliaia.
In
Italia esistono tuttora oltre 300 mila edifici, di cui almeno 3000,
rappresentano un grave rischio di contaminazione per tutta la popolazione,
uomini, e donne, bambini e anziani, e più di 2400 sono scuole italiane tuttora
contaminate dall'amianto e come ha riconosciuto la presidente della Commissione
di Inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato Camilla Fabbri, "di questo
passo ci vogliano 85 anni per smaltirlo e eliminarlo dalle nostre
vite".
Tutti
conosciamo la storia di Casale Monferrato grazie alle lotte condotte dagli ex
lavoratori dell'Eternit e dai cittadini, ma lo sviluppo industriale, il
"progresso" di questo paese si fonda sul sangue di decine di migliaia di
proletari e i cittadini, spesso dimenticati.
La
stessa Unione Europea nel quadro strategico per la sicurezza sul lavoro dal 2007
al 2011 afferma che anche se in Europa si assiste a una diminuzione degli
infortuni del 28%, i morti per amianto sono in continuo
aumento.
Il
mesotelioma, il tipico tumore maligno continua a colpire e uccidere senza pietà,
in tutto il paese, dal nord al sud, ma l'amianto provoca anche molti altri
tumori maligni di cui si parla poco nei mass-media.
Secondo
recenti dichiarazioni del presidente di INAIL, Massimo De Felice, i lavoratori
vittime dell'asbesto decedute assicurate all'INAIL sono state 17.428 e oltre
21mila i casi di mesotelioma tra il 1993 e il 2014.
I
numeri ci dicono che l'amianto continua a uccidere oggi come nel passato e
purtroppo senza bonifiche dei siti industriali e del territorio la lista dei
morti e malati continuerà a crescere ancora per molti anni. Tutti sono a
rischio, nessuno è esente dal pericolo.
Anche
nel tempio della musica, il Teatro della Scala di Milano (dove abbiamo
manifestato in occasione della prima) l'amianto ha fatto delle vittime, e per le
morti sospette per amianto alla Scala sono indagati quattro ex sindaci di
Milano, Carlo Tognoli, Gian Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco
Formentini. Indagato anche l'ex sovrintendente Carlo Fontana indagati, con altre
persone, per omicidio colposo e lesioni colpose per sette decessi e altri casi
di malattia dovuti all'amianto presente al Teatro alla
Scala.
In
questo le denunce dei lavoratori e comitati sono servite.
Anni
di omertà e complicità da parte di tutte le istituzioni hanno finora garantito
l'impunità a padroni e manager colpevoli di aver mandato consapevolmente a morte
migliaia di lavoratori nelle fabbriche pur di realizzare i massimi profitti. In
questi anni molti processi sono stati esempi d'ingiustizia per le vittime e i
loro famigliari assolvendo i padroni nel merito o per prescrizione. In ogni caso
la mobilitazione dei lavoratori e delle vittime organizzate in comitati è
servita per portare sul banco degli accusati i padroni e manager assassini di
tanti operai. Anche se la giustizia per le vittime dell'amianto non arriva quasi
mai e quando arriva è tardiva come dimostra il processo Eternit di Casale
Monferrato, le vittime, i comitati e le associazioni continuano a lottare: oggi
in Italia sono in corso più di 50 processi per amianto.
19/01/16
Michele
Michelino
Presidente
del "Comitato per la
Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
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