I liberi e pensanti
Sciopero 10 febbraio : sindacato e padroni ancora insieme?
Uno sciopero a nostro parere inutile , con una "piattaforma " scarna di contenuti e nata senza conoscere il parere dei lavoratori tramite assemblee( non effettuate per tantissimi reparti)Non saremo presenti allo sciopero del 10 febbraio 2016 organizzato e sostenuto dalle sigle sindacali fim-fiom-uilm-usb , in concomitanza della scadenza relativa alle manifestazioni di interesse per l'affitto/vendita del siderurgico di Taranto.
L'adesione di Confindustria padroni e principali attori del disastro
che stiamo vivendo come lavoratori e come cittadini la riteniamo tra
l'altro inopportuna, e inqualificabile.
Siamo certi che la giusta forma di protesta/proposta per un futuro che
preveda " lavoro, salute,bonifiche "sia distante anni luce da una
semplice PASSEGGIATA per le vie cittadine con sit in sotto la prefettura
,senza nessun BLOCCO degli impianti e senza alcun tipo di alternativa
costruttiva. Non è sicuramente questo il modo per avere la. " città' " vicina.
Nei giorni scorsi abbiamo consegnato un importante documento ai nostri
colleghi dove sono ampiamente descritte le nostre proposte . Invitiamo
gli stessi a leggere e fare proprio quel documento che mira davvero a
pretendere un futuro diverso.
’USB ha deciso di tirarsi indietro.
ll
coordinatore provinciale Francesco Rizzo – attraverso una nota stampa –
ha comunicato: “Non abbiamo nessuna intenzione di manifestare con lo
stemma di Confindustria affianco al nostro -aggiunge- fino a prova
contraria Confindustria per noi rappresenta la controparte e non un
alleato. Nelle more dell’intesa con Fim Fiom Uilm, non era prevista tale
adesione. Per cui riteniamo fondamentale, per la partecipazio non era prevista tale adesione. Per cui riteniamo fondamentale, per la
partecipazione di Usb, anche da parte delle stesse una presa di
posizione ufficiale”
LE PROPOSTE DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
SERVE BEN ALTRA LOTTA. SERVE UNA RIVOLTA OPERAIA E POPOLARE, PER STRAPPARE CON LA FORZA DELLA LOTTA QUESTI OBIETTIVI:
- nessun operaio deve andare a casa:
- salari e diritti acquisiti non si toccano
- fine dei contratti di solidarietà, gli operai devono essere impiegati nella messa a norma degli impianti,
- la prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai, postazione ispettiva fissa in Ilva
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva 25 anni bastano, con estensione a tutti dei benefici pensionistici,
- lavori subito dell’AIA, nessun rinvio delle bonifiche nè all’interno nè all’esterno della fabbrica
- visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale e strutture d'emergenza affidate ad Emergency, per fronteggiare la situazione.
- salari e diritti acquisiti non si toccano
- fine dei contratti di solidarietà, gli operai devono essere impiegati nella messa a norma degli impianti,
- la prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai, postazione ispettiva fissa in Ilva
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva 25 anni bastano, con estensione a tutti dei benefici pensionistici,
- lavori subito dell’AIA, nessun rinvio delle bonifiche nè all’interno nè all’esterno della fabbrica
- visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale e strutture d'emergenza affidate ad Emergency, per fronteggiare la situazione.
Questa lotta si sarebbe già dovuta fare. Ma siamo sempre in tempo a fare
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